Cariati, l’ultimo affare di famiglia con l’Asp di Cosenza. La figlia di Capristo assunta al Comune da iGreco

Non c’è niente di più vergognoso di offendere la dignità dei giovani calabresi, ma alla Regione Calabria e all’Asp di Cosenza gentaglia come Robertino Occhiuto il parassita e Antonello Graziano Strafalaria se ne fottono altamente.

Oggi raccontiamo la storia della figlia dell’ingegnere Antonio Capristo, rossanese come Graziano, deus ex machina dell’Asp di Cosenza, che in molti definiscono il vero direttore generale e capo del verminaio sanitario cosentino. Sono anni che attraverso Iacchite’ vi raccontiamo le “prodezze” di questo colletto bianco, che è uscito fuori dalla “fucina” del gruppo di palazzinari dei Lapietra, è approdato alla corte dei Cinghiali di Cosenza e ormai da tempo galleggia alla grande in tutta la melma della malapolitica corrotta.

Graziano, del resto, è solo un’ombra che cammina, e lo sanno tutti che chi comanda all’Asp è l’ingegnere Capristo.

Ma veniamo ai fatti di oggi. La secondogenita Wanda, figlia dell’ingegnere Capristo, ha vinto regolare concorso a Cariati, notoriamente il regno de iGreco, la nota famiglia paramafiosa proveniente da Terravecchia, come comandante dei vigili urbani (!!!), per poter poi dopo sei mesi, passare all’Asp come dirigente: cosi Capristo non ha dovuto chiedere niente  a nessuno.
Le domande da fare a questo punto sono tre.

  1. Cosa ha promesso Capristo a iGreco per l’Asp di Cosenza? Qualche nuovo accreditamento di qualche struttura come si dice in giro?
  2. Cosa ha dato Graziano a iGreco tramite Capristo? Qualche aumento dei budget come si dice sempre in giro?
  3. Occhiuto il parassita sa di tutte queste cose?

Alla terza domanda possiamo già rispondere che il parassita sa tutto… Visto che è passato da poco: Viva il Primo Maggio, Viva la Calabria, Viva il Lavoro, Viva Robertina (oggi è giovedì…), Viva Strafalaria, Viva iGreco, Viva il cognato Cataldo Minò, “nuovo” sindaco (ppe ri caggi…), Viva Capristo e sua figlia… E tutte le pigliate per il culo ai calabresi onesti.