Carlo Guccione ha i requisiti

Guccione

Giacomo Mancini non sarà il candidato del Pd. Il fatto che fosse presente al suo incontro a Largo delle Vergini Madame Fifì con tutti gli adamitici non vuol dire che il Pd è d’accordo.

La sua presenza è dovuta ad una sorta di ripicca nei confronti dei guccioniani (che non erano presenti all’incontro di Largo delle Vergini), giusto per fargli schattaria, e marcare quel che resta del loro “territorio”. Una prova di forza che più che di forza, pare essere un colpo di coda.

Gli ultimi strepiti di un potentato politico, la cui fine è già segnata. Una faida politica tutta interna al Pd locale, che è stata già risolta a Roma, con l’esclusione della corrente di Adamo da ogni decisione politica sulla città e l’incoronazione a nuovo reggente di Carlo Guccione.

Oliverio, dal canto suo, capita questa maliparata (dopo tutti i “segnali” che gli sono arrivati), si è messo a disposizione che tradotto significa: sulla candidatura a sindaco di Cosenza mi rimetto alla clemenza della corte. E’ Renzi il vincente, non Bruno Bossio. E Minniti, dopo aver ricevuto incarico dal duo Renzi/Carbone, ha già messo in atto il piano “operazione pulizia in Calabria”. E’ chiaro che il candidato del Pd, alla luce di questo, sarà designato direttamente da Renzi/ Carbone/Minniti, cioè: Carlo Guccione.

Occhiuto non potrà più candidarsi, perchè a breve sarà coinvolto in una inchiesta antimafia, insieme ad altri politici locali, come già sapete.

L’unico “appoggio” politico di facciata a cui può aspirare Mancini è quello dei Gentili, che si schiereranno con lui, in questa prima fase, giusto per non farla sporca (appoggiando da subito Guccione), ma come è prevedibile lavoreranno sottobanco indirizzando a Carlo i loro voti, per poi schierarsi pubblicamente in un eventuale ballottaggio (che difficilmente ci sarà).

Mancini si gioca le sue carte, ma non è certo un papabile alla poltrona di sindaco. Non ha i numeri. Può però giocarsi questa sua candidatura strategicamente. E chiudere un accordo con il sicuro vincitore.  Il centrodestra, in questo quadro (con Occhiuto in galera), dovrà per forza scegliere un altro candidato, che sarà destinato a perdere, contro la corazzata Guccione. Un uomo di facciata come si suol dire. Una sorta di Wanda Ferro. Insomma, a parte gli outsider (che non incidono nulla, o poco, sui numeri) mi pare di capire che non ci sarà “sfida”.

Sarà Guccione contro nessuno. E così sia.

Giardini del Duglia