Carnevale a San Giovanni in Fiore tra coriandoli, maschere-verità e realtà scomode

Carnevale a San Giovanni in Fiore tra coriandoli, maschere e realtà scomode

San Giovanni in Fiore si veste a festa per il Carnevale, e come ogni anno, la cittadina si riempie di luci, colori e tanto, tanto rumore. Perché, si sa, più si fa casino, più si riesce a distrarre la gente da ciò che conta davvero. I carri allegorici sfilano per le strade, le maschere sorridono, la musica copre ogni possibile pensiero critico. Ma a pensarci bene, cosa resta di tutto questo?

Certo, il Carnevale è allegria, spensieratezza, un momento per lasciarsi andare. Ma c’è anche un retrogusto amaro: il rischio che la festa diventi una cortina di fumo per mascherare (letteralmente) i problemi di San Giovanni in Fiore. Il paese si riempie di gente, le amministrazioni esultano per il “successo” dell’evento, mentre le reali necessità dei cittadini restano in secondo piano.

E poi, ecco la ciliegina sulla torta: una parata di Pulcinelle napoletane, una scelta apparentemente folkloristica ma in realtà perfettamente azzeccata. Perché Pulcinella, maschera della commedia dell’arte, ha sempre avuto un ruolo ben preciso: dire la verità con ironia, denunciare ciò che non va senza paura di ritorsioni. Per questo la sua bocca è sempre aperta in una smorfia beffarda, per questo si diceva che fosse l’unico a poter dire ciò che tutti sanno ma nessuno ammette. In altre parole, Pulcinella incarna alla perfezione la realtà di San Giovanni in Fiore: un luogo dove tutti conoscono i problemi, ma si preferisce riderci sopra e continuare a far finta di niente.

Ma dietro le maschere non si nasconde solo la voglia di festa. Si nascondono strade dissestate, una viabilità che a volte sembra più un percorso a ostacoli che una rete stradale degna di questo nome. Si nasconde una sanità che fatica a garantire servizi essenziali, con ospedali sottodimensionati e carenze croniche di personale. Si nasconde la disoccupazione, un problema che attanaglia soprattutto i giovani, costretti a guardare oltre i confini del paese per sperare in un futuro migliore.

E poi c’è l’emigrazione, la grande ferita aperta di San Giovanni in Fiore. Quanti ragazzi hanno fatto le valigie e sono partiti, lasciando famiglie spezzate e sogni sospesi? Quanti genitori vedono i loro figli tornare solo per le feste, magari proprio per il Carnevale, mentre il resto dell’anno le case restano vuote?

La verità è che, dietro la festa, dietro il tripudio di coriandoli e stelle filanti, c’è un paese che ha bisogno di molto più di qualche sfilata per riprendersi. Il Carnevale passerà, i festoni verranno tolti, la musica si spegnerà, e cosa resterà? Speriamo non solo la solita polvere sotto il tappeto.

Nel frattempo, per questa edizione del Carnevale, diamo almeno il merito a chi ha avuto l’idea delle Pulcinelle: forse, anche involontariamente, hanno reso un servizio alla comunità. Perché, in fondo, dietro ogni risata c’è sempre un fondo di verità.