Da questa mattina, 9 gennaio, ho iniziato lo sciopero della fame per denunciare le vergognose vessazioni di cui sono vittima, dal marzo del 2015, da parte dell’Asp di Cosenza.
Lo farò seriamente, ovviamente, senza interrompere le attività della mia vita e fino a quando non avrò conseguenze sulla mia salute.
Spero che si accendano le luci sulle esigenze di poter disporre di una pubblica amministrazione terza e benigna.
Spero anche che Massimo Scura esca dalla letargia in cui si è posto, comprendendo che i diritti, anche di una sola persona, vanno tutelati e che la comunicazione in questa sanità calabrese che è ultima in ogni indice di valutazione qualitativa è un fatto importante.
Ho conosciuto Mario Oliverio nel 1987, quando da ragazzino lavoravo a Il Giornale di Calabria: quell’uomo politico non avrebbe consentito che si consumassero fatti del genere ma, purtroppo, nella vita si cambia.
Mario Campanella