Cassano. Furto nella notte all’Agricola Doria. Alessandra Paolini: “L’odio può generare odio ma io ho scelto di amare”

di Alessandra Paolini

La notte fra venerdì 24 e sabato 25 febbraio la nostra azienda “Agricola Doria” ha subito un furto gravissimo che ci ha colpito al cuore della produzione. Ci sono stati sottratti trattori, attrezzatura di vario genere, abbacchiatori, tagliaerbe, motoseghe e tantissimo altro.

La nostra è un’azienda storica del territorio che opera da più di cento anni. Ha dato lavoro, futuro, dignità, sicurezza, sostegno, solidarietà, speranze a centinaia e centinaia di famiglie. Ha partecipato alla vita di tutti coloro che per poco o molto, alcuni per l’intero arco lavorativo, sono entrati a far parte del nostro mondo. Ha dato e ricevuto energia e vitalità. Ha protetto alberi, li ha piantati, coltivati, ne ha raccolto i frutti, ha seminato, dato da mangiare agli uccelli, ai lombrichi, alle api, a tutto il misterioso, umile grandioso mondo di cui noi uomini dovremmo rappresentare la specie più evoluta. Ha preservato la terra, i fiumi, l’aria. Ha dato cibo onesto e amato. Ha messo in contatto e sinergia centinaia e centinaia di realtà, di persone, di progetti, di sogni e anche di paure. Ha creato e sostenuto collaborazioni e alleanze.

Ha preservato il lavoro e la legalità. La responsabilità e l’impegno. Il passato e il presente.
Ha amato una terra e un territorio essendone ripagata più e più volte con ferocia, perfidia o, nella migliore delle ipotesi, con omertà e indifferenza.
Quello che oggi potrebbe dirsi un amore tossico.
Ma una madre è madre, anche se è tossica, anche se nel suo ventre fecondo genera e sfama barbarie e orrori.
Una madre è madre anche se te ne vergogni, anche se la odi, anche se la maledici.
E arriva un momento in cui smetti di essere figlia.

Un giorno diventi madre, ti partorisce il dolore, la fatica, la rabbia, la vergogna. E diventi madre di tua madre. Madre della terra che ti ha generato e che non ti ha curato e protetto e quella stessa terra vuoi che diventi Terra. Terra degna di essere abitata. Di essere additata ai giovani come spazio da poter scegliere e non abbandonare.
E quando diventi madre della tua terra, smetti anche di odiarla, qualunque sia la sua spregiudicata colpa, la sua sfrontata macchia.
Vuoi solo migliorarla, vuoi solo pensare che un giorno riuscirai a darle la dignità che ha svenduto e rimanere là, con il capo appoggiato sulle sue montagne e lo sguardo perso nel suo mare.
L’odio può generare odio.
Ma io ho scelto di amare.
Noi continueremo a lavorare e a vivere del nostro lavoro. La dignità è il nostro guadagno.
Per tutti coloro che vogliono esserci vicino per curare lo squarcio che ci è stato inferto, offriamo in vendita due soluzioni di pacchi dei nostri prodotti.
Potete scriverci alla nostra mail [email protected] utilizzando come oggetto Terra.