Cassano Ionio, piloti salvi col paracadute balistico: lo scetticismo degli appassionati

Gli appassionati di volo sono andati letteralmente in visibilio: un velivolo ultraleggero, sì insomma un aereo da turismo caduto in volo con i due piloti che si salvano grazie al paracadute? Vogliamo sapere tutto!!!

Questo è quello che ci vogliono far credere le fonti di informazione “ufficiali” rispetto a quanto è accaduto ieri sera nella frazione Lauropoli di Cassano. Noi ammettiamo la nostra ignoranza, tuttavia sembra che gli appassionati di volo considerino la circostanza dell’uso del paracadute su un ultraleggero molto ma molto rara.

Il paracadute per questi tipi di velivoli si chiama balistico.
Il paracadute balistico è un paracadute che viene installato sul velivolo ed è solidale ad esso. In pratica è il paracadute dell’aeromobile con dentro i passeggeri. La calotta viene espulsa in modo forzato, generalmente mediante un razzo oppure aria compressa, dietro comando del pilota.
Pochi servizi di soccorso sono però a conoscenza del sistema di salvataggio con paracadute balistico (BPS) e dei rischi che esso comporta. Il pericolo sussiste soprattutto quando un sistema di salvataggio non viene azionato al momento della caduta di un aereo.

Potrebbe tornare utile in caso di cedimento strutturale (ipotesi veramente remota, se non sei un pilota cretino) o in caso di collisione in volo e successiva ingovernabilità, se sopravvivi all’impatto. Insomma, direi che averlo non fa male, ma le possibilità di utilizzo sono veramente infinitesimali. Questo dicono gli esperti.

Ma non solo: il paracadute balistico è sì obbligatorio ma questo non significa che gli apparecchi che ora non hanno il paracadute saranno obbligati a montarlo, neppure se diventeranno avanzati.
L’obbligo riguarda solo gli apparecchi identificati successivamente al 30 giugno 2011 se “prodotti industrialmente anche in kit di montaggio” mentre per gli autocostruiti il termine slitta al gennaio 2013. Insomma, roba per pochi eletti.
L’obbligo è per “gli apparecchi VDS ad ala fissa” e, come possiamo desumere dall’ attuale regolamento tecnico AeCI e dalla differenziazione degli allegati tecnici, per apparecchi ad ala fissa si intendono Due assi/Tre assi – idrovolante -Anfibio – Motoaliante. I pendolari non saranno obbligati a montare il paracadute.

Ma andiamo ad approfondire senz’altro la parte che provoca più scetticismo agli appassionati, che riguarda direttamente l’uso del paracadute balistico. E diamo spazio ad un simpatico botta e risposta rispetto al problema.

– Se tiri la maniglia (in gergo tecnico, il momento in cui apri il paracadute, ndr) sotto i 1000 piedi sei morto si o no? Che mettono per iscritto i produttori sui certificati d´uso dei loro balistici?
Dipende. A 1000 piedi probabilmente si apre ma dipende da 100 fattori, quanto sei veloce, se sei a testa in giù, eccetera, nessuno ti garantisce nulla.

Il paracadute può rendere il mezzo ingovernabile, quindi:
– Se tiri la maniglia nei pressi di abitazioni puoi cadere su una casa, quindi sei morto, e sono morti anche quelli nella casa sí o no ?
Anche qui, dipende. Se atterri su un tetto certamente la casa manco se ne accorge, ma è assai probabile che poi dal tetto ci cadi trascinato dalla calotta. Basta un refolo di vento per trasformare il para in una vela potentissima.

– Se tiri la maniglia e cadi in uno specchio/corso d´acqua anneghi e sei morto sí o no ?
Ancora una volta dipende. La calotta potrebbe calarti sopra rendendoti l’uscita dal mezzo molto difficile, oppure trascinarti per miglia (non c’è niente che ti fermi in mare). Se c’è vento. personalmente, non tirerei MAI sull’acqua se l’aereo è governabile.

– Allegato a sopra: se le cinghie sono montate impropriamente ti bloccano dentro il mezzo e sei del gatto sì o no ? Qui non c’è bisogno di risposta… 

– Se cadi su una strada sei morto tu e quelli che ti vengono dentro con la macchina sí o no ?
Dipende da quanto sono veloci, potrebbe anche essere un TIR ma le probabilità di cadere su una strada sono francamente minuscole.

– Se finisci in una linea elettrica sei fritto síì o no ?
Dipende. un mio amico atterrò su una linea a 15kv con un paracadute tondo (non in aereo), il paracadute fu carbonizzato ma lui non si fece niente. Dipende molto da quanto culo hai.

Il paracadute è cosa seria e impone numerosi obblighi e responsabilità sia al produttore del paracadute, sia – e soprattutto – al costruttore del velivolo.
Al pilota spetta la responsabilità di sapere che ombrello ha a bordo e quando è il momento di tirare la maniglia, che non va assolutamente tirata alla qualunque, ma rispettando regole precise. Non è poco.

“… C’è il pilota alla Sassaroli (che tira la maniglia alla carlona) – dicono ancora gli esperti -, e c’è anche quello alla Pino, che magari si è montato un Renegade e non gli va di buttarlo alla discarica fra tre anni, e si monta il paracadute in maniera artigianale…”.

Noi ovviamente non sappiamo chi sono questi due signori che si sono salvati così miracolosamente, dov’è caduto il velivolo, dove hanno impattato loro e non abbiamo nessun altro tipo di testimonianza. Sappiamo solo che questi due signori non solo si sono salvati ma non hanno riportato neanche uno straccio di ferita da medicare in ospedale. Niente di niente. E il mistero, se possibile, aumenta.