Catanzaro, “Brooklyn”. Il summit tra il boss Anello e l’assessore Stillitani per l’appalto del Garden Resort di Curinga

L’aggravante mafiosa nei confronti dei fratelli Sgromo nell’ambito dell’operazione Brooklyn è conseguenza della loro vicinanza ai clan della zona. La Dda di Catanzaro riferisce a tale proposito delle dichiarazioni rese da Gennaro Pulice, pentito ormai da tempo e intraneo al clan lametino Iannazzo-Cannizzaro-Daponte, il quale riferisce nel verbale di interrogatorio del 27-4-2016 come i fratelli Sgromo siano imprenditori di riferimento della famiglia Iannazzo, provvedendo a subappaltare i lavori ad imprese della cosca, “quali i lavori fatti nell’aeroporto di Lamezia, subappaltati a Pietro Iannazzo o a ditte a lui riconducibili”.

Il pentito elencava altresì numerosi altri lavori nella zona del Lametino subappaltati alle ditte riconducibili a Pietro Iannazzo “quali i lavori alla scuola di Capizzaglie, la caserma dei carabinieri, la rotatoria di viale del Progresso, e diversi muri di contenimento effettuati sulla strada che conduce a Platania”. Pulice specificava anche che gli Sgromo non avevano problemi sui cantieri perché venivano considerate intranee alla cosca e da non sottoporre a danneggiamenti e che grazie alla vicinanza con la famiglia Iannazzo hanno avuto modo di espandersi, diventando una importante realtà imprenditoriale della zona.

Nell’ordinanza, viene inserito anche un passaggio dell’operazione Imponimento nella quale si contesta una tentata estorsione ai danni di imprenditori del Vibonese al fine di avvantaggiare alcune ditte di costruzioni vicine alla famiglia Anello, tra cui la ditta Sgromo Costruzioni. Sul punto, viene riportata una dichiarazione del pentito Francesco Michienzi risalente al 19 novembre del 2012 ed emergeva come il boss Rocco Anello si faceva promotore di un incontro con Francescantonio Stillitani, all’epoca assessore regionale della Giunta Scopelliti e arrestato nell’ambito dell’operazione Imponimento, esigendo l’affidamento dell’appalto per i lavori relativi alla realizzazione del Garden Resort a favore di imprese “vicine” all’organizzazione criminale.

In particolare, il boss Rocco Anello pretendeva che dette opere fossero affidate all’impresa di Francesco Pietro Galati (detto “Teng Teng”) per ciò che riguardava i lavori di movimento terra, di Giuseppe Michienzi, padre di Francesco detto “Il bianco”, per la fornitura di materiale inerte, dello stesso Evalto per i lavori di movimento terra ed, infine, dell’impresa Sgromo per la fornitura di calcestruzzo.

In senso analogo, vanno le dichiarazioni del pentito Salvatore Danieli, già membro della cosca Bruno di Vallefiorita, che nell’interrogatorio del 12 maggio 2021 ricostruisce la figura dei fratelli Sgromo come imprenditori “amici”, nel senso che non subiscono in alcun modo atti intimidatori, evidenziando un rapporto di scambio con la cosca di Vallefiorita, attraverso, ad esempio l’affidamento di forniture di cemento, dando poi alla cosca una percentuale sui lavori.

I fratelli Sgromo partecipano all’associazione relativa al gruppo di imprese dedite alle false fatturazioni e al riciclaggio, in cui si evidenziano le finalità agevolative per le cosche di riferimento.