Catanzaro, Codacons: ambulanza non arriva, muore a 20 metri dall’ospedale

Una persona è morta in via Luigi Rossi, a pochi metri dall’ospedale di Catanzaro. Si tratta di un uomo intorno ai 50 anni, V. I. che si è sentito male mentre si trovava per strada.  I primi soccorsi sarebbero stati prestati da un medico dell’ospedale che era lì di passaggio e da un giovane, i quali hanno tentato di rianimare l’uomo, e successivamente sono intervenuti i sanitari del 118 con l’ambulanza. Sul posto anche le volanti della polizia. (Fonte Catanzaro Informa)

Codacons: Ambulanza non arriva, morto a 20 metri dall’Ospedale

Ancora un disservizio sanitario, ancora una morte. Questa la sintesi di una triste storia – si legge in una nota del Codacons – accaduta questa sera a Catanzaro in Via Luigi Rossi. Praticamente a neppure venti metri dall’Ospedale “Pugliese-Ciaccio”. Eppure nessuna ambulanza è riuscita a giungere in tempo per prestare adeguato soccorso al malcapitato. Qualcuno sussurra che i soccorsi dovessero arrivare da Catanzaro Lido. Fosse così sarebbe francamente inaccettabile.

Solo qualche mese addietro denunciavamo – prosegue il Codacons – come «in Calabria mancano ambulanze e le persone rischiano di morire». Un sistema ormai allo sbando più totale: Ambulanze bloccate per l’impossibilità di liberare le barelle ancora occupate da altri pazienti i quali, a loro volta, sono “parcheggiati” nella lunga attesa di essere visitati. Un “sistema” che impedisce ai mezzi di coprire il territorio perché impossibilitati a rientrare in possesso delle lettighe. Le responsabilità sono evidenti e sotto gli occhi di tutti – afferma Francesco Di Lieto del Codacons – non si può rischiare di morire in pieno centro cittadino perché non ci sono ambulanze.

Altrove, invece, sono i medici a mancare e, in altri casi, mancano i farmaci. E la lista potrebbe continuare. Incredibile che tutto ciò accada esattamente nel posto in cui i manager delle Asp sono stati lautamente ricompensati dividendosi migliaia e migliaia di euro per “premi di risultato”. Stiamo pagando il prezzo di una sanità malgestita e depredata da lupi famelici, in un assordante silenzio, sempre più simile alla complicità, da parte della politica regionale. Siamo di fronte ad un horror gestionale che, paradossalmente, viene lodato e ricompensato. Un sistema che continua a festeggiare nonostante si trovi sul ponte del Titanic. E mentre si balla i pazienti muoiono e i medici e paramedici continuano a pagare per tutti.