Catanzaro-Cosenza, la “guerra” dell’Università è una gran bufala che interessa solo la malapolitica

LA GUERRA DELL’UNIVERSITA’ 

L’Affaire si ingrossa. Il nuovo sindaco Nicola Fiorita sembra aver impresso alla città di Catanzaro una sferzata di municipalismo senza precedenti. Catanzaro è da sempre una città pacata, sonnolenta, matura. Quando Reggio Calabria era in ostaggio all’orgasmo neofascista, Catanzaro stava a guardare tranquilla.

Oggi invece è pronta a dichiarare guerra al mondo intero. Nel suo discorso di insediamento il sindaco pretendeva che l’aeroporto di Lamezia Terme cambiasse nome in aeroporto di Catanzaro, riuscendo nella brillante operazione di mettersi contro tutta Lamezia, il Lametino  e mezza Calabria. Solo lui poteva riuscire a mettere d’accordo su qualcosa l’attuale sindaco di Lamezia Mascaro con il suo predecessore Gianni Speranza. Un’impresa biblica e difficilmente ripetibile. Adesso scoppia l’affaire Medicina. L’annuncio di un corso di Medicina digitale e tecnologica a Cosenza  realizzato in accordo con l’Università della Magna Grecia di Catanzaro fa scattare una guerra campanilistica senza confini e frontiere. Ovviamente tutta solo e soltanto politica, ché la gente ha altro a cui pensare...

Come diceva qualcuno (sembra si chiamasse Karl Marx…) la storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa. Adesso siamo alla farsa.

I politici di Catanzaro contro quelli di Cosenza, dunque. Il sindaco Fiorita scende in campo e nella prima seduta del  consiglio comunale tuona: “Il mio primo intervento pubblico sulla vicenda risale a più di un anno fa, quando denunciai con forza sugli organi di informazione che l’accordo Umg-Unical sul nuovo corso di laurea in Medicina e Tecnologie Digitale era da considerare un errore e un pericolo per l’Unicz”. 

Non contento, Fiorita se la prende anche con la minoranza di centrodestra trattando i consiglieri come traditori della patria: “Ma quando ho lanciato l’allarme in campagna elettorale, dal centrodestra mi hanno dato dell’allarmista. E tra questi non è mancato chi, pur rivestendo cariche pubbliche di primo piano, ha osservato finora un silenzio complice e interessato sulla questione. Eppure non poteva non accorgersi come l’accordo con l’Università della Calabria fosse un Cavallo di Troia per l’Umg. Ecco l’ennesima scorrettezza della minoranza mina l’autorevolezza del consiglio Comunale aperto, fornendo un’immagine divisiva in cui ognuno rimprovera qualcosa all’altro. Ma tutto ciò non ferma ovviamente la mia azione”. 

Minchia, siamo in guerra aperta e non si fanno prigionieri. La vicesindaca Giusy Iemma, peraltro candidata (!) alla Camera, allarga il fronte e chiama in causa anche il presidentissimo Occhiuto: “Adesso il governatore ha dunque gettato via la maschera e tocca alla città e alla provincia di Catanzaro reagire a una manovra in grado solo di generare una guerra tra Atenei. Che al contrario dovrebbero fare sistema e collaborare. Senza contare il rischio di veder scomparire nel medio-lungo periodo la facoltà di Medicina dell’Umg”.

Dal fronte cosentino interviene – sembra a geroglifici -, il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Mazzuca ma nessuno è riuscito a interpretarli…

A la guerre comme à la guerre! E’ una guerra tra Catanzaro e Cosenza! Ma non solo, anche tra centrosinistra e centrodestra. E in più tra Pd di Catanzaro e Pd di Cosenza. O per meglio dire tra consiglieri comunali e sindaci delle due città che appartengono allo stesso partito e tra candidati alle politiche del Pd però solo nei collegi uninominali. Infatti i più agguerriti sono Giusy Iemma, candidata al collegio uninominale della Camera di Catanzaro e Francesco Pitaro, candidato al collegio uninominale del Senato sempre di Catanzaro. Mentre i candidati nel plurinominale Enzina Bruno Bossio e Nico Stumpo stanno zitti. Forse perché il proporzionale è a livello regionale e quindi comprende sia Catanzaro e sia Cosenza ed è meglio non mettersi in mezzo…

Lo spettacolo è farsesco e potrebbe avere un giusto epilogo con una specie di SFIDA ALL’OK CORRAL. Si potrebbero sfidare in singolar tenzone l’armata del Pd di Cusenza con Franz  Caruso, Mazzuca, Enzina Bruno Bossio, Pecoraro e l’armata di Catanzzzaro con il novello sindaco Fiorita, la Giusy Iemma, Francesco Pitaro, Fabio Celia. L’esito dello scontro dipende dai risultati elettorali: pensate che finanche Madame Fifì rischia la “trombatura”. Che tempi!

Riassunto finale, serio per quanto è possibile: questa guerra è una gran bufala, una guerra strana e un po’ ridicola. Si pensa che ancora la gente accorra a queste battaglie campanilistiche sciocche e assurde e invece ad abboccare sono soltanto i media di regime, generosamente finanziati dagli stessi politici.

Noi non sposiamo alcuna causa perché l’unica causa seria da sposare è quella di avere una politica che tolga le mani  dalla sanità pubblica, dalla salute della gente, dalle Università e dalla cultura. E tutte queste lotte sono specchio dello strapotere della peggiore politica calabrese. Ed è la migliore dimostrazione che destra e sinistra, nuovo e vecchio, sono perfettamente uguali, compresi i Cinquestelle, si capisce.