Catanzaro e la massomafia. I “magnifici 4” di Gettonopoli: the winner is Enrico Consolante!

CATANZARO E LA MASSOMAFIA, LA GENESI: IL GRAN CASINO DI GETTONOPOLI 

PRIMA PARTE (http://www.iacchite.blog/catanzaro-e-la-massomafia-la-genesi-il-gran-casino-di-gettonopoli/)

L’operazione Gerione, più popolanamente conosciuta come Gettonopoli ha messo a nudo il sistema delle commissioni consiliari del Comune di Catanzaro, ma ha soprattutto messo sul piatto della procura di Catanzaro il sistema delle assunzioni fittizie, quelle che pagano tutti i cittadini catanzaresi.

I magnifici quattro (Enrico Consolante, Andrea Amendola, Sergio Costanzo e Tommaso Brutto) ai quali la procura contesta il reato di cui all’art.81 comma 2, 110 e 640 bis c.p. sono vecchi arnesi della politica con l’eccezione di un nuovo ingresso nel consiglio comunale di Catanzaro, eletto nelle liste di “Catanzaro per Sergio Abramo”, quello che nei fatti si è dimostrato il migliore elemento della squadra del sindaco, capace di tenere testa ai suoi compari della mensa di Gettonopoli, a pieno titolo.

Ma, di chi stiamo parlando?

“The winner is” è Enrico Consolante, come già detto eletto nella lista civica di maggioranza che fa riferimento diretto al sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo (il socio alla pari del sistema Catanzaro), nonché presidente della “Quinta commissione– Turismo, politiche del mare, attività produttive”, dipendente a decorrere dal 1 dicembre 2017 della società “La Notifica S.r.l. semplificata”, il cui oggetto sociale è l’esercizio di servizi postali in genere, corriere espresso e trasporto conto terzi.

Fu proprio Enrico Consolante a contestare all’inviato di Giletti, Daniele Bonistalli, di fare le domande con un sorriso di sarcasmo, aggiungendo: “quando lei lo dice con il sorriso non è una cosa bella, perché qua purtroppo non c’è niente da sorridere” facendo le pulci sul discrimine che il giornalista effettuava per identificare che fosse indagato o meno, chi faceva parte della schiera dei 29 indagati su 32 consiglieri totali. Non contento, sempre Enrico Consolante, nelle riprese de La7, richiama nuovamente il giornalista Daniele Bonistalli, aggiungendo: “Lei c’ha un sorriso sarcastico, a me purtroppo dispiace, perché sulla nostra pelle lei non ha nemmeno idea cosa stiamo passando noi, per questa cosa qua”, cercando di rappresentare il suo disagio e quello dei colleghi, per il clamore mediatico suscitato dall’indagine sulla vicenda Gettonopoli.Entra in scena nel copione dello spettacolo più indecoroso della città di Catanzaro, la morale o meglio, il falso moralismo a gettone (quello di presenza) di chi, Enrico Consolante, pur sapendo di averla fatta grossa, le carte delle procura di Catanzaro lo scrivono nero su bianco, si agita e si offende, quasi aspettando che qualcuno gli chieda scusa!

Si faccia avanti chi pensa di dover chiedere scusa a Enrico Consolante, perché noi non crediamo di doverlo fare, rispetto a quello che c’è scritto sugli atti della procura di Nicola Gratteri, quella serie di azioni delittuose, che gli sono state contestate al pari dei suoi compari, che diversamente da lui hanno interrotto subito la reiterazione del reato dimettendosi quali dipendenti fittizi di società di favore o di famiglia, interrompendo la catena dei rimborsi truffa ai danni del Comune di Catanzaro, mentre lui, solido nelle sua morale non sembra averlo fatto.

I casi del binomio consigliere-azienda come abbiamo detto, sono quattro.

Tommaso Brutto, che sarebbe stato assunto solo formalmente come direttore amministrativo dalla Società Verdeoro (coinvolti gli amministratori: quello formale, Musielak Elzbieta, e quello di fatto, Carmelo Coluccio). La somma del presunto ingiusto profitto ammonta a 103.160,34 euro. I fatti risalgono al febbraio del 2015. Allo stesso schema si riconducono i rimborsi per Andrea Amendola in favore della società del fratello (Antonio), per un importo di 46.190,46 euro. Per Enrico Consolante, formalmente alle dipendenze de “La Notifica srl” (indagata l’amministratore unico Sabrina Scarfone), il rimborso contestato è di 23.197,47 euro, mentre  ammonta a 78.749,00 euro la somma sotto osservazione per La Rosa Salvatore Zoomarket (titolare La Rosa Salvatore) per la dipendenza fittizia di Sergio Costanzo.

Ma Consolante non ci sta, resta immobile come l’ultimo samurai sulla sua linea di morale a gettone di presenza. Sostiene la sua onorabilità di amministratore pubblico e continua nonostante gli atti della Procura di Catanzaro evidenziano con documentale certezza, che la sua assunzione sia fittizia quanto quella degli altri magnifici quattro, come si rileva da un passaggio dell’indagine Gerione: «A dimostrazione del fatto che l’assunzione del consigliere CONSOLANTE da parte della società di famiglia sia stata di “comodo” e senza nessun ulteriore danno economico per la stessa, sono stati esaminati di bilanci di esercizio/conti economici della società “La Notifica S.r.l.” dai quali è emerso che: al 31.12.2015 ha avuto un utile di 465 € ed una spesa per salari/stipendi pari ad 80,00 €; al 31.12.2016 ha avuto un utile pari a 1.008,00 euro e spese per salari/stipendi  pari a 7.515,00 euro, in pratica la retribuzione di Consolante Pasquale, unico assunto in quell’anno; al 31.12.2017 risulta una spesa per salari/stipendi pari a 13.160,00 euro ed un utile annuo pari a 1.945,00 euro, inferiore addirittura allo stipendio percepito dal Consolante Enrico nel dicembre di quell’anno, mese dal quale decorre la sua assunzione. Questo dimostra che l’assunzione del Consolante, sebbene abbia inciso negativamente su costi e guadagni dell’azienda, può essere considerata “neutra” poiché il reddito annuo percepito dal dipendente, superiore a quello dell’azienda che l’ha assunto, viene rimborsato dal Comune di Catanzaro».

A questo punto ci troviamo in imbarazzo, anche noi che solitamente non abbiamo di questi limiti. C’è in atto un possibile sgarbo comportamentale, una specie di scortesia nei confronti della procura di Catanzaro e del suo procuratore Nicola Gratteri, ormai sempre pronto a rinnovare con cadenza annuale e sempre in prossimità delle festività, i suoi auguri di riscatto ai cittadini calabresi e di converso, nel caso che stiamo trattando, ai consiglieri comunali di Catanzaro, incluso il moralista a gettone di presenza, Enrico Consolante che continua ad annacare il pecoro, per dirla alla Spirlì.

Ci viene da domandarci e da domandare proprio a Nicola Gratteri: ma perché lei consente che la procura di Catanzaro possa continuare a ricevere schiaffi come se nulla fosse successo?

Perché lei consente, come capo della procura di Catanzaro, che nel Comune di Catanzaro, dopo la chiusura delle indagini ed in attesa dell’adozione dei provvedimenti, qualcuno continui nella reiterazione del reato contestato?

E’ proprio così! Perché nonostante quanto è emerso dell’inchiesta Gettonopoli, nonostante gli altri consiglieri assunti si siano subito dimessi come lavoratori privati, nonostante l’indignazione dei cittadini, nonostante le dimissioni di qualche consigliere comunale e nonostante una certa benevolenza della stessa Procura che cerca di mitigare i provvedimenti, quelli di minore evidenza e complessità, proponendo anche la tenuità del fatto, il samurai Enrico Consolante continua indisturbato a farsi rimborsare dal Comune di Catanzaro i permessi retribuiti da parte della società La Notifica Srls.

E’ del 02 dicembre 2020 con la Determina del Dirigente Settore Personale e Organizzazione n.3060, che il consigliere Enrico Consolante si fa rimborsare i permessi retribuiti a favore del suo datore di lavoro, la società La Notifica Srls, per i periodi di marzo/aprile 2019, la somma di €.2.919,21.

Erano sfuggiti alla contabilità questi rimborsi dell’anno 2019?

Oppure nella allegra gestione delle commissioni, i fondi erano finiti ed è stata necessaria l’approvazione del nuovo bilancio e l’assegnazione dei nuovi fondi per saldare il pregresso al consigliere Enrico Consolante?

Ma, non era un contratto fittizio quello che lega il consigliere Consolante alla società La Notifica Srls, almeno per quanto accerta in sede di indagine proprio la Procura di Catanzaro?

E se è così, il sindaco Sergio Abramo ed i dirigenti del settore, ritengono utile e necessario procedere al pagamento di un compenso che potrebbe essere considerato un ulteriore elemento di criticità, nel quadro dell’indagine Gerione, in attesa dei provvedimenti richiesti, nella considerazione che al momento lo stesso consigliere Enrico Consolante risulta indagato proprio per i suoi rapporti di lavoro fittizi con la società La Notifica Srls, che l’Amministrazione comunale ha liquidato con la delibera del 2 dicembre 2020. Anche su questo il sindaco Abramo non sa nulla?

In attesa delle risposte anche dalla procura di Catanzaro, che non può essere solo destinataria di sputi in faccia ed auspicando la solita minaccia di querele, noi aspettiamo. Non prima di aver chiarito al consigliere Consolante che da una querela a Iacchite’ non caverò fuori un solo euro (non possediamo nulla neanche… motorini! E camminiamo a piedi, in attesa che ci sequestrino anche… le gambe) ma in compenso potrebbe fare la stessa fine di Alessandro Nicolò, Seby Romeo, Giancarlo Pittelli, Luigi Incarnato, Nicola Adamo e per finire anche Claudio Parente. Intelligenti pauca…