Catanzaro, la grande truffa di Parente (e scagnozzi) e le “dimenticanze” del presidente Polimeni

Sono gravi i profili di responsabilità che Nicola Fiorita e Sergio Costanzo segnalano alla Procura di Catanzaro sull’affaire Vivere Insieme di Claudio Parente, per una concorrenza temporale che è antecedente all’adozione della delibera di consiglio comunale, visto che gli incarichi “fiduciari” nella struttura speciale dell’ex consigliere regionale Claudio Parente sono del 1° agosto 2018, mentre la seduta del Consiglio è del 13 settembre 2018. Questo è anche quello che, nel gergo di etnia rom, si chiama “cavallo di ritorno”, un riconoscimento di un vantaggio anche economico su un’azione da adottare in qualità di pubblico amministratore, dove l’abuso di ufficio è soltanto un pezzo dei reati contestati e da contestare, che ha indotto il pm Graziella Viscomi a chiedere una proroga d’indagine.

E’ con la Determinazione del Dirigente del Settore Risorse Umane della Regione Calabria n.293 del 01/08/2018 che la compagna del consigliere Giuseppe Pisano, la signora Natascia Lostumbo ottiene il conferimento dell’incarico di “Responsabile Amministrativo al 50% nel gruppo consiliare di Forza Italia con un compenso previsto per l’anno 2018 di €.9.244,75; e di €.20.474,96 per l’anno 2019.

Mentre con la Determinazione del Dirigente del Settore Risorse Umane della Regione Calabria n.294 del 01/08/2018 che il fratello del consigliere Francesco Gironda, il Dott. Danilo Gironda ottiene il conferimento dell’incarico di “Responsabile Amministrativo al 50% del consigliere, Claudio Parente con un compenso previsto per l’anno 2018 di €.7.741,15; e di €.17.144,82 per l’anno 2019.

Finalmente qualcuno ha allertato Gratteri sugli accordi di potere tra la schiappa Parente e il sindaco Abramo per mettere le mani su un intero quartiere ed i silenzi non sembrano sia bastati, quando sono i documenti a gridare a mettere tutto il cucuzzaro del sistema Catanzaro con il culo al vento…

Non è bastata la coglionaggine del sindaco Abramo, che pensa ancora di giocare a mosca cieca, che tratta i cittadini come fossero zinzuli, che biascica giustificazioni di verginità e purezza dal sistema Catanzaro del quale è socio alla pari, solo dopo che Mimmo Tallini non può più difendersi e che si è beccato un sonoro calcio in culo dalla figlia, Rita Tallini.

E’ proprio lui, il sindaco Abramo, che deve spiegare a tutta Catanzaro: chi ha dato l’input politico per favorire Parente e i suoi compari. nella truffa della vendita dei suoli di Corvo-Aranceto?

Lo dovrà spiegare non tanto a noi, che restiamo una testata libera, e non tanto ai catanzaresi (ché già lo sanno) ma forse proprio a quella Procura che ormai sta mettendo sotto la lente l’attività della sua amministrazione, accertando che le responsabilità sono più diffuse e vanno oltre gli scagnozzi che facilitano i traffici di questi politici sempre più impresentabili e rapaci, che si credono onnipotenti. Esattamente come Claudio Parente…

Ma ritorniamo ai fatti, quelli che sono stati denunciati da Fiorita e Costanzo.

L’esposto dei consiglieri si conclude con la descrizione dei presunti ruoli trasversali che in questa vicenda avrebbero avuto altri esponenti dell’aula rossa di Palazzo De Nobili legati, a dire dei denuncianti, ai titolari dell’associazione da rapporti di lavoro pregressi, da rapporti politici. E’ di tutta evidenza che i profili di quanto dettagliato nell’esposto dovranno essere valutati dalle autorità competenti, ma la questione si presenta in tutta la sua complessità, politica e amministrativa.

Se una parte è stata già sgamata, con gli incarichi a vantaggio economico dei consiglieri Gironda e Pisano dal facilitatore Claudio Parente, il resto è da capire, ecco perché la proroga d’indagine.

Anche noi, come libera testata giornalistica, vogliamo offrire un contributo di cittadinanza all’attività di accertamento della magistratura catanzarese, cercando di capire a chi si riferiscono Fiorita e Costanzo, quando denunciano possibili rapporti di favore fatti da consiglieri comunali in virtù di rapporti di lavoro pregressi con i titolari della Associazione Vivere Insieme…

Ricapitolando, riavvolgiamo il nastro: torniamo alla data del 13 settembre 2018, giorno in cui è convocato il Consiglio comunale di Catanzaro in seduta straordinaria ed urgente, con un solo punto all’ordine del giorno: “DPCM 25.05.2016 – Progetto di “Riqualificazione Catanzaro Sud – da periferia a nuova centralità” in aree ex Piano di Zona N. 5 denominato “Corvo-Aranceto”: adesione alla richiesta del soggetto partner Associazione Interregionale “Vivere Insieme”.

La convocazione del Consiglio comunale è stata fatta dal presidente Marco Polimeni su una valutazione di urgenza ed indifferibilità, per il rischio della perdita dei finanziamenti disposti dal DPCM del 25.05.2016, nonché in adesione alla richiesta acquisita al prot. n.81875 del 03.09.2018 dell’Associazione Interregionale Vivere Insieme con la quale detta Associazione manifestava la volontà di acquisire in piena proprietà le aree di proprietà comunale, già oggetto di convenzione in diritto di superficie.

Inizia adesso il capitolo delle dimenticanze del presidente del Consiglio comunale di Catanzaro Marco Polimeni e del nascondino di alcuni atti, di fatto secretati, che svelano l’arcano, facendo emergere che la pratica Vivere Insieme viene facilitata dalla levata di scudi con prova muscolare, di una maggioranza che vota compatta, insieme agli scagnozzi di Parente, i consiglieri Pisano e Gironda, per mantenere in vita la pratica pagando le cambiali del sistema Catanzaro.

  • Perché Polimeni non ha reso pubblica la pec della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 07.08.2018, che informava i Comuni partecipanti al bando di cui alla G.U. n. 127 del 01.06.2016 di poter inviare gli atti di approvazione dei progetti esecutivi entro la data del 15 settembre 2018?
    • Perché Polimeni non ha specificato che la Giunta Municipale con delibere 375/376 e 377 del 03.08.2018 aveva approvato i progetti esecutivi relativi agli interventi di cui alla manifestazione di interesse da parte dei privati, come previsto dal DPCM del 25.05.2016?
    • Perché Polimeni non ha esplicitato che il rinnovo della convenzione di concessione in diritto di superficie con l’Associazione Interregionale Vivere Insieme del 20.05.1998, di fatto annullata e sostituita con quella del 29.07.2010 rep. 188 era corredata di piano degli investimenti e di ammortamento per le strutture da realizzare?
    • Perché Polimeni ha ritenuto che ci fosse il rischio di perdita dei finanziamenti, ritenendo valida la richiesta del 03.09.2018 dell’Associazione Interregionale Vivere Insieme tanto da convocare un Consiglio comunale indifferibile ed urgente, quando nei fatti l’Ente era assolutamente adempiente nella procedura di trasmissione degli atti come previsto dal DPCM del 25.05.2016?

     

    Queste sono le domande che in sintesi hanno acceso ed avvelenato il Consiglio Comunale del 13.09.2018, che molti consiglieri comunali, come Roberto Guerriero, Nicola Fiorita, Sergio Costanzo, Giovanni Merante ed altri hanno rivolto all’Ufficio di Presidenza e al vicesindaco, Ivan Cardamone. Quello che nei fatti era un legittimo dubbio, senza una risposta della parte politica, rispetto al quale, incalzata dai consiglieri comunali di opposizione, risponderà balbettando la segretaria generale comunale dott.ssa Vincenzina Sica, facendo cadere il castello di carta e palesando che l’abuso c’era stato e che la convocazione del Consiglio comunale era illegittima, un altro capitolo che forse la Procura di Catanzaro potrà accertare, anche leggendo il resoconto dell’intervento della Sica. Per leggere il quale, tuttavia, dovete avere un po’ di pazienza. Ve ne daremo conto domani, che è una bella giornata di festa…