Grazie di cuore a Riccardo Colao per la solidarietà.
di Riccardo Colao
Fonte: L’Italiano (https://www.litalianonews.it/calcio-serie-b-a-modena-canarini-piu-rapaci-delle-aquile-e-al-catanzaro-squilla-la-quinta/)
PRIMO TEMPO – Se il 23 viene da molti considerato il numero della “fortuna” calcolando quello dei “convocati” scopriamo che i presenti nella panchina allargata a disposizione di mister Caserta sono esattamente “ventitré”. Christian Corradi e Cristian (senza la h) Aloisio sono le due giovani pedine in attesa di debuttare. Esaminando le posizioni delle prime cinque formazioni in graduatoria ci rendiamo conto che solo il Sassuolo (nelle ultime cinque partite) ha fatto meglio del Catanzaro. Ma di un solo punto: 11 contro i 10 dei Giallorossi; mentre Pisa 7; Spezia 5 e Cremonese 8 rafforzano il rilievo comparativo che propone buoni auspici per “zar” Pietro Iemmello e compagnia bella.
Partita che inizia con il possesso palla delle Aquile che poi lasciano l’iniziativa ai Canarini. Non fosse stato per alcuni episodi (compreso quello del passaggio di Giove Pluvio che non ha mancato di bagnare il manto verde del Braglia) la prima parte del match sarebbe stata da etichettare come la classica gara da “pari e patta”. E invece dopo aver concluso un’azione strepitosa alimentata da Ilie che (al 27′) aveva permesso al “Catanza” con Buso di passare in vantaggio ma viziata dalla posizione in off side di Capitan Iemmello e quindi annullata da Perenzoni, è stato Il Modena a sparigliare. Due minuti prima al 31′ Pigliacelli si era esibito in elegante presa al volo su tiro di Palumbo. Poi l’episodio che ha determinato il risultato parziale. Iemmello a centrocampo si è lasciato sorprendere e Scognamillo in scivolata riesce (nell’area di rigore) a frenare l’avanzata di Palumbo. Il pallone va via verso il limite dove è pronto Luca Magnino (che non aveva ancora mai fatto un gol in campionato) e trova il modo di angolare centrando il bersaglio.
Nella restante porzione di minuti i Giallorossi, sempre sospinti dal caldo incitamento del pubblico amico, provano a filtrare la retroguardia locale che ha nei trentenni esperti Zaro e Cauz due solidi pilastri d’area; nonostante le alchimie e la costruzione basata sul modulo 3-5-2, nonostante l’impegno di Ilie (si vede che ha nel dna i cromosomi del fuoriclasse), dello stesso Iemmello (apparso forse distratto o quanto meno poco sereno) dei galoppi di Situm e della gagliardia di Pompetti oltre che della regia petriccioniana, non si va oltre l’amministrazione del pallone e di rari spunti degni di essere annotati sul nostro taccuino. Proviamo infine – nel corso del break che arriva dopo l’unico minuto di recupero – a confezionare un BPV (buono per un “vaffa” omaggio da spendere ovunque desideri e i qualsiasi istante della giornata) da consegnare pro-mani a fine partita al telecronista di Dazn tale Giovanni Marrucci; dall’altra parte del vetro lui tifa spudoratamente per i Canarini dimenticando che dovrebbe almeno tentare (visto che la piattaforma ha molti abbonati anche in Calabria) di apparire imparziale.
SECONDO TEMPO – Cambia la fisionomia della partita col Catanzaro che si pone minaccioso a costruire e il Modena a difendersi. Tutto come nella norma sino al momento in cui il “Catanza” trova il gol del pareggio con un gol di Iemmello che preme il grilletto d’impeto raccogliendo una palla di ritorno. Perenzoni (che non è in gran giornata) annulla ma il Var lo blocca e gli spiega – on air – che deve attendere. Trascorrono almeno tre minuti (mentre Perenzoni preme l’auricolare per meglio auscultare) sino alla segnalazione che convalida giustamente la rete. Di poco ma questa volta Iemmello è dietro l’ultimo calciatore in casacca giallorossa (mentre udiamo il tifoso Marrucci che secondo il suo “eminente” parere la posizione di Iemmello sarebbe dubbia e la rete da annullare. Ma Dazn dove li trova certi aspiranti radiocronisti, tra gli ultras gialloblu?) .
La gioia del pareggio ritrovato dura poco. Il Modena si rilancia all’assalto non come un cinguettante canarino ma alla stregua di un toro imbestialito; prima obbliga Pigliacelli a rifugiarsi in corner, poi 100 secondi più tardi incorna la rete del 2 a 1 su un parapiglia in area. Sul cronografo leggiamo 67′. Sugli sviluppi di un secondo corner calciato da (ironia della sorte e dei cognomi) Palumbo, Gliozzi anticipa Scognamillo e di testa supera nuovamente Pigliacelli, ribaltando il risultato sul 2 a 1.
Per tutti i restanti minuti compresi i sette di recupero assistiamo come sempre alle ragnatele di passaggi che più che andare avanti sembrano il classico “scarica-barile”… ma questa è la metodologia del 3-5-2 casertano… e quando si arriva al limite dell’area e si potrebbe magari calciare avviene quasi sempre che il pallone rimbalza su cosce e deretani dei difensori e l’ambizione sfuma nel “avrei voluto ma non ho potuto” o “Non ci son riuscito”.
Anche i cambi non ci sono parsi quelli giusti o risolutivi. Biasci o Pittarello sarebbero stati utili nel primo tempo o all’inizio però recriminare serve a poco. Caserta ingrana la “quinta” che non è la marcia veloce ma la sconfitta che si trasforma in manita del torneo. Un parere personale? AI play off una squadra così come quella schierata oggi che non ha trovato la via del gol per assicurarsi almeno il pareggio, “dura minga”!
CONSIDERAZIONI FINALI – Pazienza. Non è possibile vincere sempre anche se pareggiare poteva essere alla portata di una gara che ha vissuto su episodi singolari e che ha premiato oltremisura i padroni di casa che però, a differenza dei Giallorossi hanno avuto almeno il merito di tirare tra i pali. I duemila supporters catanzaresi sugli spalti si son divertiti ugualmente ed hanno accettato il risultato applaudendo comunque i loro beniamini. Guadagniamo metri per la consegna ufficiale del B.P.V. gratis a Marrucci alias “microfono di piombo” (che DAZN assuma gente più capace e meno parziale). Poi ci trasferiamo con il pensiero al 6 aprile: torna di scena il Bari al Ceravolo… e si spera di consolidare il “fifty” scalino della graduatoria.
In conclusione un gesto di solidarietà al collega Gabriele Carchidi direttore di Iacchité che – nella scorsa settimana – ha subito, a Cosenza mentre si recava al lavoro, un arresto singolare, nelle modalità di esecuzione, più unico che raro vedere verso chi delinque abitudinariamente o tenta di aggredire le forze dell’ordine. Nemmeno avesse scritto peste e corna sui Lupi…(perdenti e pendenti 3 a 0 anche oggi contro chi di torri se ne intende: Il Pisa)… Auguriamo a Carchidi che la verità venga a galla e se c’é chi ha sbagliato (o ha esagerato nello zelo) è giusto che venga redarguito e punito!









