Il vento è cambiato a Catanzaro, per la precisione a Palazzo De Nobili.
Soltanto pochi giorni fa nell’ultima seduta del consiglio comunale si è avuta la chiara sensazione che ci sono grandi manovre in corso, dal momento che dopo soli quindici minuti tutti sono tornati a casa addirittura per assenza del numero legale.
La maggioranza che fino ad oggi ha retto le sorti di una consiliatura turbolenta, si è alla fine infranta contro i riposizionamenti già in corso in vista delle elezioni provinciali in programma il 23 ottobre e soprattutto delle amministrative della prossima primavera.
Il sindaco del centrodestra Sergio Abramo è in grave difficoltà e dopo lo scioglimento della seduta a causa della mancanza del numero legale, ha minacciato di dare le dimissioni.
Ma cosa si sta muovendo dietro le quinte?

I soliti bene informati riferiscono che il vicepresidente del consiglio regionale Giuseppe Viscomi ha riproposto la “pazza idea” che già circolava circa sei mesi fa: il nuovo sindaco di Catanzaro potrebbe essere nientepopodimenoche Agazio “che strazio” Loiero. Uno dei peggiori politici della prima Repubblica, che si è puntualmente riproposto e riciclato in tutte le salse e in tutte le coalizioni, da destra a sinistra.
Il partito di riferimento resterebbe il PD ma la trama che Viscomi e Loiero hanno iniziato a tessere mira a coinvolgere anche la diaspora di un centrodestra sedotto e abbandonato, prima da Scopelliti ed ultimamente anche dai proconsoli di Mario Oliverio.
Loiero, parlamentare di lungo corso, presidente della Regione e chi più ne ha più ne metta, ci tiene sempre a ricordare di aver fatto tanto per Catanzaro e che oggi il decadimento è strutturale più che politico. E se lo dice lui…
A questo punto, non rimane altro da fare che attendere per verificare se si darà subito corso alla crisi per mandare a casa Abramo o se ci saranno ancora altre inevitabili schermaglie.