Catanzaro. Lavoratori Terme Luigiane occupano l’ingresso della Cittadella

(ANSA) – CATANZARO, 16 GIU – Nuovo capitolo nella la vertenza che vede impegnati i lavoratori delle Terme Luigiane. Un gruppo di dipendenti dello stabilimento termale hanno attuato un’occupazione pacifica e stanno stazionando nell’ ingresso della Cittadella regionale di Catanzaro.

Le maestranze, che stamane avevano indetto una manifestazione per chiedere ancora una volta lo sblocco della vertenza che mette a rischio la ripresa delle attività dello stabilimento termale di Guardia Piemontese, sono entrati all’interno dell’edificio e hanno manifestato la volontà di rimanervi, dicono, fino a quando non otterranno risposte dalla Regione.

Al presidente ff Nino Spirlì, i lavoratori chiedono di firmare il provvedimento per un nuovo affidamento necessario a superare il conflitto in atto tra i Comuni di Guardia Piemontese e Acquappesa proprietari delle acque termali da una parte e la società di gestione Sateca proprietaria delle strutture dall’altra.
Allo stato, malgrado la stagione termale sia già iniziata, gli stabilimenti che, annualmente, forniscono fino a 500 mila trattamenti sono fermi e i lavoratori privi di occupazione. (ANSA). “Pur compenetrandomi nelle preoccupazioni e nelle ansie dei dipendenti, e pur riconoscendo il loro sacrosanto diritto al lavoro, così come, allo stesso modo, riconosco il diritto alle terapie per tutti coloro i quali, negli anni, si sono affidati alle cure delle Terme Luigiane, non posso che prendere atto delle incolmabili distanze tra le parti interessate al contenzioso relativo alla concessione e all’uso delle acque”.

È quanto afferma il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì“Sono dispiaciuto di non riuscire a incontrare le rappresentanze dei lavoratori delle Terme, in una giornata già fitta di impegni istituzionali dai quali non posso esimermi. Continuo ad assicurare, tuttavia – aggiunge Spirlì –, la mia piena disponibilità alla mediazione. A tal proposito, non posso che sperare nel buonsenso di chi, in questo momento così difficile, deve decidere a cosa rinunciare e cosa far nascere. Il bene della Calabria, il bene dei calabresi – afferma ancora il presidente –, lo costruiscono i costruttori; chi costruttore non è, diventa un fabbricatore di quel male che le nostre genti, purtroppo, conoscono da troppo tempo. Ecco perché, nel caso in cui dovessero perdurare, senza giustificazione, queste distanze, in qualità di presidente della Giunta regionale coinvolgerò gli assessori in una decisione netta e definitiva, a tutela dell’interesse generale”.