Catanzaro. Lady truffa, la farsa sta finendo

Lady truffa non parla! Tutti la stanno aspettando sul podio del palcoscenico non del premio Oscar, ma quello della verità, magari con una standing ovation del tipo “The Winner is”. Tace la scienziata della nicastrina ed il palcoscenico resta drammaticamente vuoto, mentre nelle retrovie prepara le valigie all’uscita di servizio dell’Astronave regionale. Ma questo non si deve dire…

Eppure non dovrebbe funzionare così. Amalia Bruni, colei che si era presentata ai calabresi come la “nuova” narrazione della politica regionale fra una lezione di morale ed un articolo di codice etico non dovrebbe fare la mummia senza voce e senza faccia. Diciamo pure un’altra verità, che in Calabria questo comportamento al limite della monnezza diventa relativo, se le agenzie e la stampa di regime restano sempre piegati a 90 gradi e sono incapaci di formulare una domanda.

La strategia della foglia di fico ha le ore contate e senza toccare la sensibilità politica del Pd-P2 calabrese, che si riassume nelle parole stralunate del commissario Stefano Graziano, il Mario Merola della melodia napoletana, siamo certi che i calabresi la verità la vogliono conoscere, giusto per poterli prendere a sputi in faccia. E’ crisi dichiarata nel campo di Amalia Bruni, che non riesce ad avere suggerimenti dai suoi redattori specializzati in competenza, come Rubens Curia, ma nemmeno dalle testate “amiche”, quelle che fino alla scoperta dell’altarino hanno celebrato la grandezza scientifica e morale della megera di Lamezia per una comune residenza geografica.

Noi partiamo sempre da una verità quella che risiede nella Determina dirigenziale n. 5359 del 29 ottobre 2021 dell’Asp di Catanzaro e che liquida la somma di 24.322,16 euro per costi del personale del periodo Giugno, Luglio ed Agosto 2021 all’ARN Onlus e che porta la firma a validazione di Amalia Bruni, come direttore del Centro Regionale di Neurogenetica, la scatola vuota della sanità regionale, che drena solo soldi e non produce nulla. Questo sarà oggetto di un ulteriore approfondimento con l’ampliamento del campo d’indagine su Lady truffa ed i balordi dell’Asp di Catanzaro.

L’aggravante che noi abbiamo definito “falso in atto pubblico” è proprio la firma in calce della “scienziata” Amalia Bruni, giusto perché nei fatti e negli atti ha sbagliato e gli costerà la seggiola in Consiglio Regionale, che al momento doveva essere in “aspettativa” non retribuita fino al 31 ottobre 2021, visto che il giorno dopo veniva posta in quiescenza raggiungendo l’agognata pensione dopo tanti anni di ricerca e di risultati…

Il piffero che ha suonato cercando di incantare i serpenti era stonato e questo Amalia Bruni, la Lady truffa della sanità calabrese lo sapeva, conoscendo, forse non solo lei, che le note del suo pentagramma erano scritte con la penna della falsità. Ci domandiamo se i suoi complici, quelli della mafia cosentina e napoletana del Pd-P2 ne erano a conoscenza… Di certo i complici sono diffusi fra le mura dell’Asp di Catanzaro ma per fortuna, in extremis, i Cinque Stelle sono riusciti a produrre il fatidico ricorso con il quale la Bruni sarà cacciata dal Consiglio. Il classico “minimo sindacale”… Ora c’è da attendere fino al 19 gennaio poi ci faremo le classiche quattro risate. 

Formule, vetrini e pozioni più o meno magiche non bastano ad assolvere Amalia Bruni, la truffatrice bugiarda di Calabria. Deve spiegare “Vox Populi magari su un palco adornato con le sue amate spighe di grano, quello tossico, davanti ai calabresi, che ha imbrogliato ed alla stampa, quella abituata a fare domande, l’altra parte della narrazione della sua truffa, prima che lo facciamo noi, visto che lo faremo!

La sua firma messa sull’ennesimo furto dell’ARN Onlus, sulla delibera che i suoi complici dell’Asp dovranno ritirare in autotutela, è la sua condanna ed il disvelamento di altri traffici finora taciuti, così come ha fatto Lady truffa, sperando che sia stato così, nei confronti dei suoi compagni di viaggio politico, giusto per non confessare che non era un “dovere” o impegno civico il suo, ma soltanto un altro tentativo per garantire l’allattamento al suo pargolo, la “star company” di famiglia.

Ci siamo domandati quanto sono grandi le “mammelle pubbliche” di Lady truffa? Non le sue dotazioni di anatomia personale, visto che è soggetto votato all’antropofagia, ma quelle dalle quali ha succhiato latte, sangue e denaro: lo diremo noi se Amalia Bruni continua a tacere senza ammettere che è una truffatrice ed una imbrogliona civica.

Un fatto è ormai conclamato che il Centro Regionale di Neurogenetica è la più grande truffa del sistema sanitario calabrese e che non c’è una mancanza di fondi così come scritto sulla Determina dirigenziale 5359 del 29 ottobre 2021 dell’Asp di Catanzaro, visto che sul piatto ballano 180 mila euro annui per il triennio 2020/2022 ai quali si aggiunge una dotazione sui fondi indistinti della sanità a valenza dal 2019 per ulteriori 500 mila euro annuali a favore dell’ARN Onlus, la cassaforte ed il centro della truffa di Amalia di Calabria.

E’ ingorda e spavalda Lady truffa e aspettiamo con interesse conoscere le nuove “coglionate” che saprà confezionare per i calabresi che comunque fessi non sono e si aspettano un battito di ali della farfalla Amalia, le sue dimissioni immediate prima degli eventi giudiziari che la schioderanno, attingendo alla sua dotazione minimale di dignità.

Di certo la storia non si chiude così, sarebbe troppo comodo, anzi tutti ci auguriamo che ci sia una coda piccante, quella che proprio il Procuratore Nicola Gratteri dovrebbe attivare a sostegno della sua convinzione: che chi ruba e specula sulla malattia e sugli anziani meriti la colonia estiva nel penitenziario. Forse è arrivato il momento di fare chiarezza di scoprire le macerie del Centro Regionale di Neurogenetica senza vezzi accademici e miracolistici e di sgombrare il campo ed il futuro dei calabresi con l’aiuto dei lampeggianti e delle manette, se veramente si vuole fare pulizia nei meandri della sanità e dei complici dell’Asp di Catanzaro. Noi continuiamo nel nostro percorso di seguire il flusso del denaro, secondo l’insegnamento di Giovanni Falcone nella lotta alla mafia, perché in Calabria questa alberga, si riproduce e si manifesta nella sanità e Lady truffa è ormai avvisata.

Vada via in silenzio perché di rumore ne ha già fatto troppo, chieda scusa e si dimetta, perché non basterà attingere al suo fluente inglese, mutuando la lacrima di circostanza ed il classico “i’m sorry”.