Catanzaro. Parente, le mani sul quartiere Corvo. Tutte le domande alle quali Abramo e i suoi compari non rispondono

Gli atti prodotti dal Consiglio comunale di Catanzaro su indirizzo del presidente, Marco Polimeni e dalla Giunta presieduta dal vice-sindaco, Ivan Cardamone a vantaggio della Vivere Insieme sono la buccia di banana sulla quale scivola la trasparenza e la legittimità dell’Amministrazione di Sergio Abramo, quello che la Procura di Catanzaro ha ormai accertato, con tanto di avviso di chiusura indagini notificato ai consiglieri comunali Pisano Giuseppe e Gironda Francesco ed all’ex consigliere regionale di Forza Italia, Claudio Parente. E qui ritorna un altro aspetto della querela depositata nel mese di settembre 2019 da Nicola Fiorita, con l’ipotesi di presunti interessi trasversali della maggioranza di Palazzo De Nobili con la vicenda Vivere Insieme. Che ormai non sono più presunti ma tristemente reali. 

Acque sempre più agitate al Comune di Catanzaro e nuvole basse che preannunciano imminenti temporali, questo è il clima di terrore strisciante nei corridoi del palazzo, a margine dell’operazione Farmabusiness che ha sgretolato la piramide del sistema Catanzaro. Nicola Gratteri ha dato una prima risposta alla richiesta di collaborazione fatta ai cittadini, anche catanzaresi, dimostrando che, forse questa volta, la massomafia non è riuscita ad insabbiare i fascicoli scomodi.

La Procura di Catanzaro ha rimesso in moto la macchina della giustizia, quella che impone a tutti di rispondere. I lunghi silenzi, di cui il sindaco Sergio Abramo è maestro fatto salva qualche minchiata in libertà, non servono più come non serve più la regola della consorteria e della prepotenza, che garantisce l’adozione di atti amministrativi a vantaggio degli amici ai quali la politica del sistema Catanzaro ha fatto da camera di compensazione.

Già prima del settembre 2019 data della querela di Nicola Fiorita e Sergio Costanzo sull’affaire Vivere Insieme, altri avevano tentato di rompere il silenzio del sindaco Sergio Abramo e della sua maggioranza di centrodestra. Ci aveva provato l’associazione catanzarese I Quartieri che con una nota del 01.10.2018 assunta al protocollo del comune di Catanzaro n.92322 aveva avanzato una serie di dubbi procedurali e di ordine politico, che mettevano in dubbio la trasparenza dell’atto assunto dall’Amministrazione municipale oltre possibili conflitti d’interesse sulle modalità adottate.

Il contenuto della nota dell’Associazione I Quartieri lo spiega meglio la collega Alessia Truzzolillo che dalle pagine del Corriere della Calabria del 5 ottobre 2018, titolava: Caso “Vivere insieme”, per Abramo ora c’è la “grana” Parente. Il presidente de “I quartieri” Serrao avanza dubbi sulla delibera relativa all’acquisto dei terreni in località Corvo-Aranceto. Dubbi su un possibile «scambio politico».

Nel resoconto giornalistico scrive Alessia Truzzolillo: “Un altro bubbone rischia di scoppiare all’interno dell’amministrazione comunale di Catanzaro, guidata da Sergio Abramo, dopo il caso dei lauti rimborsi concessi alle aziende che hanno tra i propri dipendenti consiglieri comunali. La storia è nota ed è più volte assurta agli onori della cronaca. A ben guardare risale al 15 maggio1998 quando il Comune di Catanzaro assegnò in concessione, tramite una convenzione, il diritto di superficie di terreni di proprietà comunale, per la durata di 80anni, all’Associazione interregionale “Vivere Insieme” per la realizzazione di impianti sportivi e di un centro sanitario in località Corvo-Aranceto. Ad oggi su quei terreni sorge un campo da calcio in terra battuta e il rustico di un edificio con i piloni a vista.

Ma non è solo questo caso di ennesima incompiuta calabrese a destare interesse. Con una lunga lettera indirizzata al sindaco di Catanzaro, al presidente del consiglio comunale, Marco Polimeni, all’assessore al Patrimonio Ivan Cardamone, al segretario generale Vincenzina Sica, e per conoscenza all’Agenzia nazionale anticorruzione, il presidente dell’associazione “I Quartieri”, Alfredo Serrao, riepiloga la storia della convenzione, le variazioni che ha subito negli anni, e pone l’accento sulla delibera del consiglio comunale n° 95 del 13 settembre scorso, nata al termine di un consiglio comunale convocato d’urgenza e con un solo punto all’ordine del giorno: Progetto di “Riqualificazione Catanzaro Sud – da periferia a nuova centralità” in aree ex Piano di Zona N. 5 denominato “Corvo-Aranceto”: adesione alla richiesta del soggetto partner Associazione interregionale “Vivere Insieme”. La richiesta dell’associazione consiste, in pratica, nell’acquistare in piena proprietà le aree che aveva ricevuto con la convenzione. Stiamo parlando di una superficie di 50.362,00 metri quadri di terreno edificabile nella quale dovrebbero sorgere un Centro sociale polivalente, Centro sanitario e socio-sanitario, impianti sportivi, area verde attrezzata e per animali da affezione, secondo quanto previsto dall’approvazione del progetto di “Riqualificazione Catanzaro Sud – da periferia a nuova centralità”.

Continua ancora dalle pagine del Corriere della Calabria la sintesi delle domande rivolte dall’Associazione I Quartieri al sindaco Abramo. Ecco cosa scrive la giornalista Truzzolillo: “Il sindaco Sergio Abramo non ha partecipato, per motivi di salute, né al consiglio comunale del 13 settembre, né alla riunione di giunta del giorno successivo. Ma a lui, per primo, vengono indirizzati ben 30 quesiti da parte di Serrao, al termine della sua lunga lettera. Tra questi ve ne sono alcuni di natura tecnica e altri di natura politica. Un’infilata di “Se…” interrogativi.

Per esempio: «Se si possa configurare uno scambio politico attraverso l’adozione del predetto atto di consiglio comunale e di giunta municipale a favore della richiamata “Vivere Insieme”, in considerazione della sua strutturazione societaria e delle eventuali connessioni che ricadono all’interno dell’organigramma afferente al Movimento Officine del Sud». Officine del Sud è il movimento politico di cui è presidente Claudio Parente, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, imprenditore con vari interessi tra cui quello della Sanità. E in seno al Comune di Catanzaro, nella maggioranza di Sergio Abramo, ci sono due consiglieri e un assessore che appartengono a Officine del Sud: i consiglieri Giuseppe Pisano e Francesco Gironda e l’assessore allo Sport Domenico Cavallaro.

C’è, poi, un altro particolare: “Vivere Insieme” – presieduta dal socio “storico” di Parente, Massimo Poggi Madarena – al suo interno conterebbe anche i figli del consigliere regionale, Andrea e Silvia, la cui adesione all’associazione è stata accertata almeno fino al 2015. Si chiede, allora, Serrao: «Se sia discutibile quantomeno sul principio dell’opportunità la presenza ed il voto dei consiglieri di Officine del Sud, Gironda e Pisano, per come la presenza in giunta dell’assessore Cavallaro, che in presenza di una non urgenza degli atti adottati, rappresentano ulteriore motivo di preoccupazione».

Ed ancora: “L’associazione Vivere Insieme ha una sua controllata, la Asd Aivio (Associazione Sportivo Dilettantistica Associazione Interregionale Vivere Insieme Onlus). A febbraio 2016 attraverso la Aivio, viene inoltrata richiesta di finanziamento all’Istituto per il credito sportivo in relazione al Progetto “1000 cantieri per lo sport” –iniziativa “500 impianti sportivi di base”. Nei documenti a corredo della pratica l’Asd Aivio certificava nel piano di ammortamento, l’esistenza di introiti-ricavi per “fitto campo” nel bilancio consuntivo 30.06.2013 pari a €.3.698,36 e nel consuntivo 30.06.2014 pari a €.1.500,20. E nel business plan presentato per il finanziamento all’Istituto per il Credito Sportivo la Aivio dichiarava, tra le altre cose che «L’Associazione già da diversi anni concede, in comodato gratuito, l’utilizzo dei campi di calcio, in terra battuta, alla sua associazione sportiva dilettantistica per mezzo della quale svolge attività di calcio, settore giovanile e scolastico e precisamente all’Asd  Aivio». A questo punto Serrao si chiede se «il Comune di Catanzaro è stato reso edotto dell’esistenza di un rapporto di comproprietà aziendale dell’Associazione Interregionale Vivere Insieme e l’Asd Aivio, in mancanza della quale si configura ulteriore violazione della Convenzione Rep. 188/2010 in termini di subaffitto dei siti, causa revoca della stessa».

“AUMENTO DELLA CUBATURA” – Tra gli interrogativi più spinosi, su 30 proposti, vi è il numero 14: «Se con l’adozione delle delibere di giunta municipale 375/376 e 377 del 03.08.2018 per la quota di spettanza ai privati siano stati modificati in aumento le cubature da realizzare e se quanto progettato sia in linea con gli obblighi sottoscritti nella convenzione». Ossia, se la convenzione prevede che su quell’area sorgano un centro sanitario e strutture sportive, e non sono previsti un centro benessere, palestra e quant’altro… sono state modificate in aumento le cubature da realizzare? Sono tante, le domande alle quali, chissà se qualcuno risponderà”. Conclude così Alessia Truzzolillo, lanciando di nuovo la palla della domanda in campo avversario…

La risposta da Palazzo De Nobili non è mai pervenuta, il silenzio è stato il metodo condiviso dove ogni regola di democrazia si va a fricà, a tutela di quel sistema Catanzaro, che si infastidisce alle domande. Però qualcuno ora dovrà rispondere magari al procuratore Gratteri, incluso l’imbarazzante sindaco Sergio Abramo, che sa essere canarino e pesce muto secondo le sue convenienze.

Il punto di snodo che chiarisce i contorni della vicenda Vivere Insieme, sono e restano gli atti prodotti dal Consiglio comunale del 13.09.2018 e successivo atto di Giunta municipale del 14.09.2018, rispetto ai quali resta da capire di chi sia stato l’indirizzo politico e conseguentemente amministrativo delle scelte operate.