Catanzaro, peculato all’ASP: il “regista” è il dirigente Giuseppe Romano

Giuseppe Romano

Il deus ex machina del peculato da 300mila euro all’ASP di Catanzaro scoperchiato dal procuratore Gratteri e dal fido Bombardieri è Giuseppe Romano, 54 anni, un dirigente rampante, che si occupava di diversi progetti e che è stato beccato con le mani nella marmellata.

In gergo tecnico, la sua qualifica si definisce di “dirigente fisico”. Tradotto nella pratica, è un dirigente di seconda fascia, che ha la responsabilità del Servizio Informatico Aziendale. Romano, che è professore di Matematica e Fisica all’Istituto Magistrale “Campanella” di Lamezia Terme, è stato assunto all’ASP di Catanzaro nel 1991 proprio come dirigente fisico vincendo un concorso pubblico all’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio.

Successivamente è diventato direttore del Servizio Informativo Aziendale (sviluppo delll’attuale sistema informativo dell’Azienda Sanitaria di Catanzaro), integrando le varie tecnologie ed applicativi esistenti. Aveva mansioni e responsabilità di livello manageriale, gestendo autonomamente induzione e controllo della spesa ed atti programmativi di rilevanza aziendale, essendo lo stesso inserito in posizione di staff alla Direzione strategica dell’Azienda Sanitaria di Catanzaro, nel campo del’ICT, comunicazione, formazione e sistemi di valutazione.

Il suo stipendio annuale – per come riporta l’ASP di Catanzaro è di oltre 91mila euro.

Giuseppe Romano è destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, nella sua qualità di responsabile unico nonché referente del progetto europeo “stopandgo” per l’Asp di Catanzaro, travisandone le finalità del progetto ed ottenendo, per se e per altri dieci indagati, la liquidazione di ingenti indennità “fuori busta paga”, illecitamente spesate con denaro proveniente dai citati fondi europei, predisponendo la documentazione connessa a tali erogazioni illecite con il concorso di Ieso Rocca, di anni 49, anch’egli colpito dalla medesima ordinanza restrittiva.

“Lo stesso dirigente, peraltro – si legge nel comunicato stampa diffuso dalla procura di Catanzaro -, si sarebbe appropriato di ulteriori 13 mila euro circa a titolo di rimborsi spese per svariate trasferte, sia in Italia che all’estero, mediante la predisposizione di specifici giustificativi di spesa falsi ovvero alterati nel loro contenuto. Esemplificativo delle condotte delittuose perfezionate è il caso di una trasferta in Spagna, effettuata dallo stesso dirigente responsabile, allorquando, nel portare al seguito il proprio nucleo familiare, ha addebitato i relativi costi a carico del finanziamento progettuale.

Inoltre, sempre Romano, con il concorso di Francesco Francavilla, di anni 60, interdetto dai pubblici uffici, ha distratto ulteriori 122 mila euro circa per stipulare un protocollo operativo nei confronti di un altro partner nazionale del progetto stopandgo, già destinatario, per la stessa funzione, di specifici stanziamenti.

Il perfezionamento delle condotte illecite è stato reso possibile grazie anche al favoreggiamento posto in essere da Giuseppe Pugliese, di 49 anni, dirigente amministrativo dell’azienda sanitaria, colpito da interdizione dai pubblici uffici, il quale, da un lato, si è speso affinché la dirigenza aziendale non denunciasse la vicenda all’autorità giudiziaria, dall’altro, ha fornito indicazioni ai responsabili sulle modalità di predisposizione della documentazione giustificativa idonea a eludere i controlli.

La misura cautelare reale, ammontante ad oltre 300 mila euro, ha avuto riguardo a disponibilità finanziarie e cespiti immobiliari riconducibili agli indagati, individuati grazie agli accertamenti economico-patrimoniali svolti dai finanzieri”.

L’interdizione dai pubblici uffici è scattata anche per Maurizio Rocca, 59 anni di Catanzaro, Silvia Lanatà, 49 anni di Borgia, Giuseppe Fazio, 62 anni di Cropani, Dario Marino, 39 anni di Catanzaro, Francesco Grillone, 58 anni di Catanzaro.

Notificate anche tre informazioni di garanzia nei confronti di altri dipendenti dell’Asp: Francesco Papaleo, 54 anni di Amaroni, Caterina Cosimina Simonetta, 54 anni di Soverato e Damiano Congiusta, 57 anni, Amaroni.