Catanzaro, Sant’Anna Hospital: Mariani e Coi scappano dal Cda. Quale sarà la prossima mossa di Sally Frontera?

Entriamo nel futuro andando indietro nel tempo! In questo viaggio con la macchina del tempo nel Sant’Anna Hospital, la clinica catanzarese ormai in moria programmata, c’è sempre una costante, un riferimento sempre tossico, la rappresentazione scenica di una faida familiare che nasconde crimini e veleni. C’è la donna della provvidenza in negativo, la disgrazia del futuro e del passato della clinica: Rosanna “Sally” Frontera.

La storia è sempre beffarda e non garantisce, quasi mai, il risultato programmato. Così siamo passati dalla difesa di una città di un’eccellenza sanitaria, il Sant’Anna Hospital – questo avveniva nel 2021 – all’indifferenza totale degli ultimi mesi, mentre i dipendenti della clinica ormai presidiano i tetti per chiedere di essere pagati. Siamo passati dai sogni di gloria e di potere alla polvere per la vicenda “Cuore Matto”, una stupida truffa come tante al sistema sanitario nazionale pensata da Sally e dall’avvocato Enzo Paolini, il cosentino pigliatutto.

Siamo entrati di diritto, perché il cammino è stato disegnato ed imposto sempre da Rosanna “Sally” Frontera, nel magico mondo della ‘ndrangheta, quella che cammina a braccetto con la massoneria. La fusione a freddo che il procuratore Nicola Gratteri ha battezzato “massomafia”. Ma, come abbiamo detto, la storia è stronza al pari di chi cerca di governarla con l’inganno e, in questi giorni, cade un altro pezzo della truffa, quella triangolata fra ‘ndrangheta, massoneria e teste di legno.

Il “dream team” che aveva sostituito il CdA di Parisi, Capomolla e Maselli, voluto da dietro le quinte da Rosanna “Sally” Frontera e dai suoi complici un poco massoni ed un poco ‘ndranghetisti, sta perdendo i pezzi.

E’ ormai notizia certa che Franco Mariani e Mario Coi si sono dimessi da quel CdA dei faccendieri, arrivati a Catanzaro con l’arroganza e spariti nel volgere di poche ore, lasciando sul terreno disastri e, come era nel programma, il prossimo funerale della clinica catanzarese. Resta a presidio del CdA dei faccendieri, la “serenissima” Francesca Galasso, famosa più per lo stacco di coscia da casello a casello, che per altre capacità rimaste sempre sconosciute, salvo la certezza che sia lei il tassello di congiunzione con Alessandro Castellini, che insieme a Davide Bonetti sono l’architrave su cui si regge la truffa di Rosanna “Sally” Frontera ed il punto di raccordo con la massoneria storica e stragista nel solco della P2, che costruisce affari in sanità, usando il metodo della truffa o della lupara con la ‘ndrangheta di stampo calabrese.

«A Rosanna “Sally” Frontera piace contare le gocce di cioccolato sul suo pangocciolo prima di mangiarlo!». Almeno era questo il sentire comune dentro e fuori la clinica di Catanzaro, la rappresentazione plastica di un potere non soggetto a deroga e nemmeno a replica. Ma oggi la conta delle gocce di cioccolato diventa difficile, perché la fuga di alcuni dei faccendieri del CdA del Sant’Anna Hospital apre un interrogativo ed un’ipotesi, quelli che restano i risultati mancati sul tavolo di Rosanna “Sally” Frontera. A monte manca sempre quel “pellegrinaggio” che i tre faccendieri del CdA dovevano fare nelle stanze del procuratore Nicola Gratteri. Un appuntamento mancato ed un’occasione persa…

Si è perso un passaggio storico, che avrebbe disvelato i segreti di famiglia, di obbedienza e di ‘ndrina. Una mancanza che avrebbe nei fatti garantito il futuro della clinica di Catanzaro, quando sono i banditi che si consegnano, ma questo non è purtroppo avvenuto, determinando la lievitazione dei tempi e dei danni. I risultati sono oggi sotto gli occhi di tutti. Ci sono i dipendenti, quelli ormai rimasti in una struttura da tempo immobile, che da sopra i tetti della clinica, minacciando azioni estreme, chiedono di essere pagati, così come chiedono una strada di chiarezza, tirando dentro e dal bavero la proprietà aziendale, quella che si ricollega a Rosanna “Sally” Frontera ed ai suoi giochi di prestigio, i famosi miracoli mancati più volte annunciati dal “caposala” Bill la lucertola, il Messia a gettone di Sally.

C’è una città, Catanzaro capitale della massomafia, che a tempi alterni si risveglia nei suoi ambiti della politica, inclusa quella corrotta e complice, e chiede una “commissione” di indagine, come se la soluzione del problema sia diventato un fatto di studio sociale ed antropologico.

Una specie di dibattito a perdere, per necessità di passarella e mai per un’esigenza di verità. Quella verità che tutti, senza nessun distinguo, nella città della massomafia hanno volutamente omesso in pensieri ed azioni, ritrovandosi oggi in una narrazione ormai drogata, che non risponde alle loro sollecitazione, ma in particolare non risponde al vincolo della verità, quella che ormai resta come ultima opzione nelle mani della magistratura e non di una commissione di indagine da istituire a livello comunale, la cui ipotetica azione resta una pisciatina sulla testa di delinquenti dal pedigree garantito. Si. Perché dovrebbero essere sempre i tribunali ad emettere le sentenze, ad indirizzare le indagini, quando il funzionamento resta nel perimetro della normalità e non ipotetiche e stupide commissioni di indagine. In mancanza resta sempre la stampa, quella libera e non al soldo dei potenti, che senza emettere sentenza, indirizza la conoscenza sulla strada della verità, usando i documenti e svelando i retroscena. Questo è l’appuntamento che la città di Catanzaro e la sua politica estemporanea ha volutamente mancato per l’ennesima volta!

In contrapposizione a tutto c’è la realtà, quella nuda e cruda, che in molti fanno finta di non conoscere!

Se le “vacanze” catanzaresi sono finite per Mariani e Coi, questo non significa che la chiamata alle armi di massoneria e ‘ndrangheta di Rosanna “Sally” Frontera si sia conclusa. Non significa che ci sia una caduta di credibilità, quella criminale, del fronte della massomafia ormai ben saldo all’interno della clinica catanzarese. Non significa che l’orizzonte sia variato. Non significa che il “ricambio” dei faccendieri del CdA sia un elemento di debolezza, che come si dice, la pressione mediatica ed investigativa li abbia convinti ad abbandonare la strategia di Sally. Tutt’altro. La verità è altra e risiede nelle prossime mosse, quelle che ripartono dall’approvazione del bilancio 2021 di Villa Sant’Anna SpA, il cui ritardo nasconde azioni ostili nei confronti della clinica stessa, dei dipendenti ed anche della magistratura catanzarese, impersonata dal procuratore Nicola Gratteri, la cui probabile azione di verifica non scompone gentaglia abituata ad operare nel terreno di confine fra lecito ed illecito. Un fatto ampiamente certificato da altre Procure dalla Repubblica disseminate sul territorio nazionale.

Le nuove mosse sulla scacchiera di Rosanna “Sally” Frontera sono rimandate al prossimo 15 novembre, giorno della convocazione dell’Assemblea dei Soci di Villa Sant’Anna SpA, quando verranno sostituiti Mariani e Coi con nuovi “faccendieri”, oppure quando molto più probabilmente verranno fuori le operazioni di vendita, quelle che sembrano nascoste alla conoscenza dei dipendenti ed anche della magistratura penale e contabile, che ancora seguono le tracce dei 17 milioni di euro fatti sparire da Rosanna “Sally” Frontera. Sarà il giorno del “D-day”?

Si conosceranno fino in fondo le reali intenzioni della “proprietà” gestita da Rosanna “Sally” Frontera in complicità con i suoi sodali massomafiosi rappresentati da Alessandro Castellini, Davide Bonetti e Cesare Pasqua, il referente della famiglia Mancuso di Limbadi, dove finanza, riciclaggio e ‘ndrangheta sono un capitolo unico.

Capiremo ancora prima della commissione di inchiesta invocata da alcuni rappresentanti istituzionali del Comune di Catanzaro, quale sarà il destino della clinica Sant’Anna Hospital, se il punto di approdo è un’altra società schermata riconducibile alla finanza creativa e criminale della massomafia. Ecco perché l’antropologia sulle dinamiche imposte da Rosanna “Sally” Frontera è un esercizio inutile, così come è inutile la “commissione” di inchiesta. Già, perché al netto della passerella delle buone intenzioni, non ha alcun potere di indagine, così come non si capisce chi dovrebbe essere il contraddittorio, magari quel Mario Sabatini, amministratore di Sanità Futura, la classica testa di legno riferibile ai metodi consolidati del riciclaggio di stampo mafioso, dove le interposizioni fittizie di società schermo sono la regola, quella che è diventata tale anche nel perimetro del Sant’Anna Hospital.

E’ da qui che bisogna ripartire, senza affrettarsi ad occupare il posto di prima fila, come l’abbonato Rai, magari facendo un passo indietro e rintracciando le dead line che hanno portato alla modifica dello Statuto di Villa Sant’Anna SpA, approvato nell’Assemblea dei Soci del 7 giugno 2022, quando cadevano i vincoli fra i soci e si apriva la porta alla costituzione delle società matrioska, utili a spacchettare la clinica e dileguare le tracce della proprietà. Quella stranezza che fra le tante trame ed i castelli di bugie, porta la firma di Giuseppe Mussari, l’avvocato già presidente del Monte dei Paschi di Siena e della Fondazione che ne ha dilapidato il patrimonio, custode di segreti e misteri della storia italiana, non ultimo la sua relazione con l’avvocato Giancarlo Pittelli e la comune convinzione che il suicidio di David Rossi non sia tale!

Un’altra strana coincidenza che incrocia la storia locale del Sant’Anna Hospital e di Rosanna “Sally” Frontera in una prospettiva opaca che cammina sulle gambe di massoni criminali, faccendieri dal colletto bianco con il sigillo della ‘ndrangheta calabrese. Da qui ricomincia l’operazione verità che nessuna commissione di indagine, laica e claudicante, avrà mai il coraggio di fare, se non altro per fornire una risposta ai dubbi, sacrosanti, dei dipendenti della clinica che in queste ore si appellano al Prefetto di Catanzaro, bene sapendo che i soldi in arrivo dall’Asp locale, le ultime briciole, difficilmente andranno nello loro tasche, perché come hanno affermato davanti alle telecamere: «Non è intenzione del CdA e della proprietà pagare i dipendenti…».