Catanzaro si arrende. La bandiera bianca della politica ruffiana e degli accademici che barano

CATANZARO SI ARRENDE. LA BANDIERA BIANCA DELLA POLITICA RUFFIANA E DEGLI ACCADEMICI CHE BARANO

Nota stampa del 18.06.2021 di Alfredo SERRAO, presidente Associazione I QUARTIERI

Una svolta storica che mette fine ad una lunga attesa e che rappresenta un momento di autentica soddisfazione per l’Universita’ della Calabria che si conferma ateneo d’eccellenza”. Cosi’ il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto commenta l’accreditamento ufficiale, da parte dell’Anvur (l’Agenzia Nazionale di Valutazione dell’Università e della Ricerca) del corso di laurea in Medicina e chirurgia e tecnologie digitali all’Università  della Calabria.

Si tratta – ha aggiunto – di un meritatissimo riconoscimento che ci fa comprendere ancora una volta come la nostra Università abbia tutte le carte in regola per competere con i più importanti atenei”.

La frittata è fatta! Cosenza, grazie al colpevole lassismo di tutta la politica catanzarese, ottiene il corso di laurea in Medicina e chirurgia e tecnologie digitali all’Università della Calabria. E’ il primo passo per una seconda Facoltà di medicina che soppianterà quella esistente a Catanzaro. E così mentre a Catanzaro si esulta per la candidatura di Roberto Occhiuto a governatore, l’altro Occhiuto, sindaco di Cosenza, giustamente esulta per l’obiettivo centrato ai danni del capoluogo di regione. Ma che c’importa? Avremo in cambio un corso di laurea in lingua araba che sarà utilissimo a fare rinascere la città…

Catanzaro sta diventando una colonia di Cosenza e nessuno la difende più. Non la difende la politica locale e non la difende il Rettore De Sarro preoccupato di alimentare le guerre interne, quando di fatto trasforma in un deserto consegnato ai barbari, tutte le professionalità ed il futuro di un ateneo ormai asfittico. Sembra che le logiche e le alleanze dei baroni universitari, siano più importanti  e che l’esperienza della Fondazione Campanella non abbia insegnato nulla. D’altronde è risaputo che la memoria ed il ricordo sia labile nella città dei Tre Colli.

Qualcuno dovrà spiegare ai catanzaresi che lo smembramento della Facoltà di Medicina sia una buona operazione che garantisce la città, mentre si applaude ad un candidato presidente alla Regione di Cosenza ed al suo vice di Reggio Calabria, invece di protestare si esulta. Così come esulta senza alcun motivo la politica ruffiana di Forza Italia, che nelle more ha silurato Alessio Sculco, dimessosi usando la formula di rito per impegni professionali, tanto da ripescarlo nella ruota della fortuna come possibile candidato a sindaco del post-Abramo, tanto che appare lecito domandarsi: potrà fare il sindaco se i suoi impegni professionali non gli consentono di fare l’assessore? Un altro mistero del centrodestra catanzarese.

Dicano allora Tallini, Cardamone e tutta l’allegra compagnia di Forza Italia, astenendosi dalla retorica consumata, che votare Occhiuto sia un atto d’amore per la città di Catanzaro, o se al contrario è l’ennesima pugnalata alle spalle di una città senza identità, senza autorevolezza politica, ridotta ad essere vassalla degli interessi dei singoli di carrierismo politico. Cosa non si farebbe per un assessorato, per un consiglio d’amministrazione, per una consulenza. Ormai la politica catanzarese ha perso ogni dignità e svela il suo volto. Il centrodestra catanzarese  ha fatto prigioniera la città di Catanzaro arresasi senza combattere alla “monarchia” cosentina, ma consegna pure la Regione alla Lega con la nomina di Spirlì alla vicepresidenza.

Spiegare è l’imperativo e questo implica che in una specie di canto gregoriano tutto il coro sia intonato, non è pensabile che solo una parte canti, mentre l’altra continua a fare le stecche. Ecco che allora anche il professore Nicola Fiorita, improbabile leader di un opposizione pavida, iniquamente inconsistente e politicamente ridotta ai numeri relativi, si unisca al coro della verità, cantando le sue lodi (?) tanto da gioire segretamente per l’importante risultato raggiunto dall’Unical di Cosenza che è l’ennesimo scippo consumato ai danni di Catanzaro, la cui responsabilità “accademica” è fatto conclamato, con la complicità politica certamente del centrodestra catanzarese e di Forza Italia in primis, ma anche di quanti abituati a giocare con le carte lisce sono costretti a barare avendo già perso la partita.

E vissero tutti felici e defraudati…anche i giovani della città di Catanzaro con la valigia in mano?