Catanzaro, trasferimento di Geriatria. Caro Zuccatelli, siamo alla follia

Preg.mo Dott.

ZUCCATELLI Giuseppe

COMMISSARIO STRAORDINARIO

A.O. PUGLIESE-CIACCIO

S E D E

Catanzaro, 26 ottobre 2020

Oggetto: trasferimento della SOC di Geriatria dal presidio Pugliese al Policlinico di Germaneto.

Egregio Dottore,

è notizia di queste ultime ore, leggendo i resoconti giornalistici, che Lei voglia trasferire sic et simpliciter l’U.O. di Geriatria del Pugliese presso il Policlinico di Germaneto, per un esigenza di emergenza e di recupero di nuovi posti letti e nuovi spazi per i reparti Covid.

Questa scelta, che appare isolata, è soprattutto folle da un punto di vista sanitario, ha acceso l’attenzione dei cittadini che ritengono la sanità del Pugliese-Ciaccio un bene comune, che non può essere frammentato in peius, tanto che la nostra Associazione insieme ad altre presenti e riconosciute sul territorio non consentiranno questa ennesima demolizione di un diritto costituzionale.

Pensare solo di trasferire l’U.O. di Geriatria dal Pugliese verso altre destinazioni, il Policlinico di Germaneto, come se si stesse trattando di pacchi da traslocare, la dice lunga su un concetto di conoscenza dei percorsi sanitari e delle aspettative diagnostiche, di questi pazienti “fragili”, che oggi per il Covid e per un impreparazione strutturale e colpevole delle diverse governance della sanità calabrese e catanzarese, continuano a morire come mosche, dimenticati ed annullati nel rispetto di qualsiasi dignità.

Parliamo di pazienti che vengono ricoverato nell’U.O. di Geriatria dopo un accesso in urgenza – quasi sempre – al Pronto Soccorso e che nel prosieguo necessitano di una piattaforma rodata e validata di attività diagnostiche e cliniche, che solo un presidio ospedaliero che ha una D.E.A. (dipartimento emergenza urgenza) può assicurare in termini di garanzia sanitaria, di tutela del valore vita e soprattutto, senza rompere il rapporto fiduciario che è alla base di ogni intervento sanitario.

Pensare di trasferire in blocco una realtà necessaria sul territorio a garanzia della salute dei nostri anziani, implica domani l’assunzione di una serie di responsabilità, dove la morte anche di un singolo paziente, avrebbe ricadute di ordine penale gravissime, senza considerare una complicità diffusa di quanti saranno responsabili, ai vari livelli, di una scelta improvvida ed irragionevole.

Mandare i pazienti geriatrici dopo un accesso al Pronto Soccorso, in ambulanza come se fosse una gita, al Policlinico dove Lei pensa di allocare l’U.O. di Geriatria è un rischio per la salute dei pazienti stessi. Anche perché come Lei ben sa, per un impostazione data, la notte molti reparti come Radiologia, Laboratorio Analisi e soprattutto la mancanza di una piattaforma di Emergenza Urgenza al Policlinico sono fermi, quelli che invece al Pugliese lavorano h.24. Questo significherebbe “mettere a rischio” il bene vita di ogni singolo paziente che, in ipotesi, dovrebbe ritornare con il 118 al Pronto Soccorso della città.

Insomma avrà trasformato la sanità cittadina in una specie di Luna Park.

Esatto, una giostra che uccide da una parte le persone e che dall’altra, ci offre il solito spettacolo penoso di una diatriba, volutamente mai risolta, che oppone gli ospedalieri del Pugliese agli universitari del Policlinico, quella “famosa” integrazione aziendale ormai una “barzelletta” a cui nessuno crede più. Quella che in modo più preoccupante ci lascia capire che la sanità non è un bene comune, perché resta un fatto privato fra fazioni.

Sono ben altri i problemi della sanità catanzarese, magari quelli che la Commissione consiliare del Comune di Catanzaro ha messo sul piatto e che restituisce a Lei, la concreta certezza che i cittadini catanzaresi, in tutte le loro declinazioni non sono più disponibili a vedere bombardare le “loro” strutture ospedaliere.

Se ci è consentito, la invitiamo ad usare il metodo dell’ascolto, mettendo così, tutti, di fronte alle loro responsabilità. Eviterà di essere l’unico capro espiatorio, mentre “gli altri” magnificamente glissano le loro di responsabilità, ma soprattutto riuscirà a farsi un idea compiuta dello stato dell’arte, dove i vassoi ed i lacchè resteranno senza valore specifico.

Restando in urgente attesa di Suo riscontro, si porgono distinti saluti.

Alfredo Serrao

Presidente Associazione I QUARTIERI