Centrale Enel Rossano. Stasi: “Abbiamo avuto fin troppa pazienza: ora basta”

dalla pagina FB di Flavio Stasi, sindaco di Corigliano-Rossano

Anche questa mattina sono passato dal presidio dei lavoratori dell’indotto Enel, in protesta da ieri per la sospensione di un addetto alla vigilanza ma soprattutto preoccupati per il futuro.
Sperando che la vicenda del sig. Virardi si risolva presto, restano in piedi i temi principali: quale è il Piano di Rilancio, chiesto ripetutamente dalla Città, che si intende attuare sul sito?
Enel è in debito con il territorio non solo perché in quella centrale abbiamo buttato sangue, cuore, occhi e polmoni, ma anche per la scelta scellerata del 2023: la rinuncia al finanziamento PNRR sull’idrogeno da parte del nuovo management scelto dal Governo.
Una azienda che da un anno e mezzo non riesce a definire nemmeno se c’è la possibilità di rigenerare la sala macchine con un progetto dal basso o meno. Non si dica che non siamo stati pazienti.

Un vertice incapace di fare investimenti produttivi e che spera di ripianare 55 miliardi di debiti facendoli pagare a vigilanti, operai ed addetti alle pulizie non mi stupisce.
Mi chiedo però cosa ne pensa il Ministro del “Made in Italy” di una azienda di Stato che non investe più un centesimo sui territori “italyani” e che magari proverà, per la quinta volta in mezzo secolo, ad investire in Africa o Sud America.
Scriverò una lettera per sottoporre al Ministero questa situazione, ricordando anche le decine di milioni di euro, spregiudicatamente garantiti ad aziende private, sfumati per il porto a causa della modifica della ZES, prima prevista solo per poche aree industriali (tra cui la nostra) ed ora prevista per tutto il territorio dall’Abruzzo alla Sicilia.