Cetraro. Il mistero delle dimissioni di un assessore e il silenzio della politica
A Cetraro capita di tutto. Basta solo andare a caccia di notizie che subito ne esce fuori una avvolta dal mistero e dall’omertà. Oggi vi raccontiamo quella delle dimissioni da assessore di Maurizio Iozzi. Uno che ha una lunga esperienza politica essendo stato consigliere provinciale, più volte assessore e presidente del Consiglio. Alle ultime elezioni comunali si candidò con Cennamo ma fu il primo dei non eletti. Poi subentrò a Carmine Quercia (Pd) che si dimise da assessore e addirittura da consigliere comunale per lo scandalo del protocollo falsificato di un bando. Ad un certo punto, per le note vicende politiche che avevano portato Cennamo a revocare Tommaso Cesareo dalla giunta, Forza Italia si era spaccata ed aveva perso due pezzi, Iozzi e Forestiero, che lasciarono il partito per entrare nella nuova giunta scatenando l’ira di Cesareo e Luciani che si collocarono all’opposizione. Il resto è cronaca di questi giorni, con due consigli comunali andati deserti sul bilancio e il conseguente scioglimento di cui si aspetta il decreto che arriverà in questi giorni.
Maurizio Iozzi inizia la sua nuova esperienza in giunta e ad un certo punto protocolla le sue dimissioni. Le ragioni di queste dimissioni sono formali ma coincidono con un fatto gravissimo: la profanazione della tomba di famiglia al cimitero. Iozzi non è uno che si intimorisce e ne parla subito in giunta alla presenza della vicesindaca, Barbara Falbo e degli altri assessori. La giunta liquida l’avvenuto come una ragazzata ma Iozzi non ci sta. La notizia rimane nascosta e riservata per più giorni fino a quando non arriva all’orecchio del presidente del Consiglio, Angelo Aita, che decide di convocare una conferenza dei capigruppo per discutere del gravissimo episodio.
Ricordiamo che Aita, durante la commemorazione di Giannino Losardo al cimitero, aveva già ammonito la sua comunità con un messaggio forte di denuncia sull’omertà, sul silenzio che ormai da tempo aveva messo radici nelle istituzioni comunali. Tanto gli costò il diniego di pubblicare la sua denuncia sul sito web del Comune di Cetraro. Iozzi nel frattempo incassa la solidarietà di Aita e non molla, addirittura con formale lettera annuncia di non partecipare al consiglio comunale sul bilancio. E cominciano a circolare voci sulle reali motivazioni delle dimissioni da assessore. Infatti, pare che Iozzi nell’ultima giunta cui ha partecipato prima di subire l’atto minatorio abbia sollevato due questioni pesanti: personale imboscato al cimitero ed una storiaccia relativa al posizionamento di alcune giostre i cui titolari vantano legami con membri della giunta tanto da far chiedere ad un consigliere di opposizione se a Cetraro fosse scoppiata una parentopoli.
Tutto questo materiale tossico viene puntualmente scansato dalla politica cetrarese che non dice una parola. Aita, però, che è uno tosto, inserisce la discussione sulle dimissioni di Iozzi nei punti all’ordine del giorno del consiglio comunale che si sarebbe dovuto tenere e che è andato deserto per due volte perché ormai la giunta non ha più la maggioranza. Cetraro è ormai diventata una piazza dove accade di tutto. Eppure è stata la città di Giannino Losardo nel cui nome si sarebbe dovuta costruire una resistenza ma, a quanto pare, solo omertà, silenzio, trasversalismo.