Cetraro. La dignità di Laura Losardo. Ora la Giunta ha il cappello in mano e il sedere per terra

Cetraro. La Giunta col cappello in mano e il sedere per terra

La comunità di Cetraro reagisce a valanga contro un manipolo di isolati assessori che ancora, saldati alle poltrone, continuano a sperare che qualcuno gli garantisca la permanenza in giunta.

La vicenda di Cetraro ha dell’incredibile: quello a cui si assiste non ha né il senso del decoro, né alcuna dignità politica, è solo uno smodato arrivismo che nuoce alla società cetrarese. Sono bastate le dimissioni di un assessore, Laura Losardo, per scatenare la rabbia dei cittadini verso una giunta che senza maggioranza e senza vergogna ormai da tempo galleggia solo ed esclusivamente per arrivare alla fine del mese.

Nonostante questo, non si arrendono, le tentano tutte, finanche coprirsi il volto di vergogna e chiedere aiuto di nuovo a Forza Italia dopo che il sindaco ha rivolto ai consiglieri di questo partito accuse gravissime come quella di essere degli insensibili rispetto alla sua situazione personale. Nessuno di questi signori si è posto il problema delle dimissioni dell’assessore Maurizio Iozzi dopo il vergognoso atto che ha dovuto subire con la profanazione della tomba di famiglia.

Qui il mistero si infittisce perché pare che le cause indirette di tali atti siano da rintracciare proprio su alcune questioni che Iozzi ha sollevato con i suoi ex colleghi. Nessuno di questi sconosciuti si è posto il problema del perché, Giovanni Rossi, professionista stimato e all’epoca presidente del consiglio, si sia dimesso dopo essere stato revocato dal Flag. Nessuno si è chiesto come sia stato possibile che l’ex capogruppo di maggioranza, Lorena Matta, giovane professionista anche lei, abbia lasciato la maggioranza.

Ma ancor più grave è che nessuno si è chiesto come sia stato possibile che l’ex vicesindaco, Tommaso Cesareo, colui il quale aveva fatto vincere le elezioni a Cennamo e al Pd, si sia dimesso dalla sua carica.

Nessuno si è chiesto come mai la vicesindaca Barbara Falbo, nonostante avesse dichiarato di dimettersi qualora non si fosse raggiunta l’intesa di larga convergenza, ancora sia in attesa di recarsi al protocollo.

Ma finalmente Cetraro reagisce, prende posizione, si scaglia verso questi governanti da strapazzo che ormai non hanno più a che Santo votarsi. Una fine ingloriosa di una compagine di dilettanti che ha dimostrato forte attaccamento alla poltrona e scarso attaccamento alla città. Intanto, l’ultimo disperato appello del sindaco ai consiglieri di Forza Italia nonostante i buoni uffici e l’ingerenza del potere regionale, non ha avuto risposta, segno questo che nessuno vuole rischiare l’osso del collo per dar vita ad una operazione vergognosa e figlia del peggiore trasformismo.

Operazione questa portata avanti da una parte del Partito Democratico che fa riferimento a Carmine Quercia in combutta con l’ex fidata di Giulio Serra, di Orlandino Greco, di Gianluca Gallo e chi più ne ha più ne metta, la vicesindaca senza più la fascia, Barbara Falbo. Quello a cui stiamo assistendo a Cetraro non ha precedenti tanto che se ne sono accorti tutti anche le minoranze dormienti: Peppino Aieta (Il Guiscardo) che finalmente riappare (iddru va e iddru vena) con un video in cui attacca tutti tranne colui con il quale “si lassanu e si piglianu” (Don Masino), i Socialisti, addirittura la rediviva Democrazia Cristiana, Cetraro in Azione, Cetraro Attiva.

Ma soprattutto i cetraresi che sui social stanno urlando e bestemmiando affinché questi signori vadano via e spariscano nel dimenticatoio. Ma loro non sentono e non vedono e se un altro assessore si dimette cosa fanno? Prendono carta e penna e la riempiono di accuse come se quell’assessore fosse stato all’opposizione tutto questo tempo. Un comportamento vile e meschino solo perché l’ex assessore Laura Losardo ha avuto un sussulto di dignità e, gettando la spugna, ha apertamente denunciato la decadenza etica e morale della rappresentanza amministrativa. Nessuno di questi signori si è chiesto come sia stato possibile che da una maggioranza di 12 consiglieri si sia passati a 5. E continuano a sperare e a tirare qualche giorno in più per riempire la busta paga.