Chi sono i candidati che hanno completamente scaricato Carletto Guccione domenica?
I risultati ci dicono che Damiano Covelli è stato il più votato (circa 600 voti) davanti a Marco Ambrogio (498), Luca Morrone (485) ed Enrico Morcavallo (456). In pratica, quattro dei “pezzi grossi” della gioiosa macchina da guerra che ha fatto la stessa fine di quella di occhettiana memoria. Uno dei capolista, Franz Caruso, addirittura non è stato eletto. Gli altri, nella migliore delle ipotesi, hanno portato voti ad Occhiuto.
Non c’è dubbio che il più indiziato sia Enrico Morcavallo, giovane rampollo della nota dinastia. Puledro in costruzione per gli intrallazzi di domani
Enrico, in particolare, è il figlio dell’avvocato amministrativista Oreste, famoso per la sua altissima percentuale di vittorie al TAR (ci torneremo tra poco) e anche per le sue acrobazie politiche che lo hanno portato ad avere ottimi rapporti con tutto il “sistema”.
Il giovanotto, tanto per fare un esempio, è stato addirittura segretario dei giovani UDC di Casini quando paparino era in linea con il centrodestra e anche con la famiglia Occhiuto, pensate un po’. Qualche tempo prima di buttarsi anima e corpo con il PD e con tutti i suoi potentati. In principio sottobanco, adesso in maniera sfacciata.
Enrico Morcavallo è associato con il fratello Achille e con papà Oreste nel famoso studio legale “visitato” circa un anno fa, per alcuni mesi, dalla Guardia di Finanza. Risultato? Un verbale per evasione fiscale da circa 2 milioni di euro (bruscolini per la dinastia Morcavallo) e una denuncia alla procura-porto delle nebbie di Cosenza, che ovviamente ha insabbiato la pratica.
Perché? Ma perché la moglie dell’ex procuratore Granieri è la signora Chiappetta, sorella del bravo pediatra Salvatore, a sua volta marito di Alessandra Morcavallo (sorella di Oreste e quindi zia del giovane Enrico). Le solite logiche di parentela che immobilizzano da una vita la procura e che, si spera, possano essere interrotte dopo l’addio di Granieri.
Ma, tornando a bomba alla campagna elettorale, questo ragazzetto che adesso farà il consigliere comunale, associato dello studio pesantemente multato perché non paga le tasse e froda lo stato, ha avuto anche la faccia tosta di tappezzare la città di maximanifesti sulla legalità. Roba da prenderlo a calci nel sedere o a vasciacuaddru aru cuzziettu.
Con un Maestro come suo padre, detto il Vampiro per motivazioni che è fin troppo facile immaginare, ogni impresa è possibile. Oggi Oreste appoggia alla luce del sole il PD, dopo esserne stato consigliere occulto per tutti gli intrighi di potere legati all’attività del TAR.
Oreste Morcavallo infatti è ritenuto il “puparo” di un giudice importante e, quando serve, la sua firma (ma anche tante altre) è sempre pronta per ogni evenienza e per continuare ad arricchire lo studio legale. E a favorire gli amici degli amici.
E così va avanti questo indecoroso mercato delle vacche associato alla campagna elettorale più assurda che abbiamo mai vissuto. E nella quale ha funzionato il voto disgiunto tra i candidati di Guccione e Occhiuto. Roba da “numeri uno”.