Cittadella-Cosenza. Le “montagne russe” di Luca Pandolfi: da Castrovillari al “Tombolato”

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Luca Pandolfi, attaccante, classe 1998, è una nostra vecchia conoscenza e non solo perché nella stagione 2021-22 ha giocato con il Cosenza. Nella stagione 2018-19 è stato la “stella” del Castrovillari di Natino Varrà e Sasà Marra. Attaccante di razza, esterno o seconda punta, realizzò 12 reti e si impose all’attenzione generale per le sue qualità. Memorabile per i tifosi rossoneri ma anche per gli addetti ai lavori la sua tripletta in un sofferto derby con la Cittanovese. Ma anche tanti altri gol e tanti altri assist al centravanti Puntoriere che avevano caratterizzato una stagione molto positiva per il Castrovillari.

Pandolfi – napoletano – arrivava dal Portici, dove aveva giocato il suo primo campionato di Serie D a 19 anni ed era già di proprietà della Turris, la sua casa madre. Nell’estate del 2019, dopo la bella stagione di Castrovillari, passa all’Alessandria, in Serie C, dove rimane solo fino a gennaio con 12 presenze e 2 reti, per poi trasferirsi ad Arezzo dove trova pochissimo spazio. Torna così alla Turris e nella stagione scorsa, in Serie D, gioca brillantemente con 19 presenze e 6 reti, una delle quali al “Renzo Barbera” di Palermo incanta un po’ tutti e ne sancisce in qualche modo la consacrazione.

Era il 25 novembre 2020 quando Luca Pandolfi,  jolly offensivo classe 1998 nato a Napoli, griffava con una giocata d’autore il prestigioso blitz esterno della Turris al “Renzo Barbera” al 94′. Ripartenza bruciante, palla incollata al piede, un paio di strappi in accelerazione prima di insinuarsi in the box e battere di giustezza Pelagotti con un destro chirurgico sul secondo palo. Stoccata a fil di cronometro inferta al Palermo di Boscaglia, compagine che annaspava in perenne crisi di identità, sfiancata dall’affannosa e vana ricerca di equilibri tattici e relazionali. Istantanea nitida, al contempo perfetta sintesi, del bagaglio tecnico di un calciatore che ambisce legittimamente a cimentarsi in un campionato di categoria superiore rispetto alla Lega Pro.

Rapido, astuto e dotato di una sopraffina tecnica individuale, Luca Pandolfi può interpretare più ruoli con egual padronanza sul fronte offensivo, in virtù di duttilità e spiccata intelligenza calcistica.

Seconda punta, aculeo di un tridente, elastico tra le linee, terminale offensivo di manovra nel cuore del reparto.

Ma Pandolfi non aveva segnato solo al “Renzo Barbera” ma anche al “Libero Liberati” di Terni. Nella sfida dell’andata tra Ternana e Turris il mattatore del match era stato proprio Luca Pandolfi. Il giovane attaccante campano stava già disputando un’ottima stagione e con la doppietta del Liberati si consacrò come vera sorpresa del campionato. Pandolfi con due bellissimi gol aveva messo in seria difficoltà la retroguardia rossoverde, che non aveva mai subito cosi tanto un attaccante avversario. Sei gol in 19 presenze, impreziositi da assist vincenti e giocate d’autore, non erano certo rimasti inosservati. A gennaio 2021 la punta napoletana divenne l’oggetto più desiderato del mercato; sembrava vicino al Bari che poi virò su Cianci, e alla fine sbarcò in Serie B al Brescia nella finestra invernale di mercato. Esperienza non felice, suo malgrado, per il calciatore, a causa di un infortunio al menisco e di una relativa querelle in sede di giustizia sportiva tra le due società.

Definita l’operazione con la formula del prestito oneroso con obbligo di riscatto, subordinato alla realizzazione di almeno tre reti, il club lombardo ha sostenuto nelle sedi opportune l’invalidità del vincolo di tesseramento, chiedendone la revoca, adducendo un presunto dolo da parte della Turris nel celare l’esistenza di un problema fisico già in essere all’atto del trasferimento. Istanze e ricorsi rigettati sistematicamente, per ben cinque volte, dalla Sezione Tesseramenti del Tribunale Federale e dalla Corte Federale d’Appello che hanno dato ragione al club campano ed al calciatore. Così come il sesto, che andava a parare a un risarcimento danni.

Pandolfi, tecnicamente rientrato alla Turris dal prestito al Brescia lo scorso primo luglio, aveva un contratto in essere con il club corallino fino al giugno 2022. Il ragazzo nel frattempo ha effettuato l’intervento al menisco e ha svolto la preparazione con la squadra corallina. Il Palermo l’ha cercato con insistenza ma alla fine l’ha spuntata il Cosenza.

Pandolfi è capitato a Cosenza in un’annata decisamente disgraziata, quella del 2021-22, finita con la retrocessione sul campo poi evitata grazie al fallimento del Chievo. Ha giocato 17 partite senza segnare e senza lasciare ricordi particolarmente positivi nonostante le potenzialità: diversi i gol sbagliati se proprio dovessimo fare mente locale sul suo passaggio a Cosenza.

Aveva due anni di contratto, ma ci si lasciò dopo il primo anno. Pandolfi è tornato in Serie C alla Juve Stabia per un’annata sofferta ma complessivamente positiva, tanto da convincere il Cittadella a puntare su di lui.

L’ex attaccante dei Lupi in granata sta vivendo un momento d’oro. Prima un assist per il gol decisivo nella partita col Brescia e poi tre gol nelle ultime tre gare, le reti che hanno sbancato Palermo (che gli porta decisamente bene) e affondato la Feralpisalò, in mezzo il gol del vantaggio contro il Sudtirol, poi battuto 2-1. Non c’è dubbio che sarà lui l’attaccante più pericoloso del Cittadella domani al “Tombolato”.