Era da tempo che a X Factor non si viveva una finale così intensa, merito dell’assenza di un vincitore annunciato capace di annullare la gara a vantaggio di una scommessa quasi certa e concentrata verso un unico nome. La diciassettesima edizione, invece, regala emozioni e suspense fino alla fine: sia perché Sky ha scelto di non scremare la rosa dei candidati nel corso della puntata e sia perché, di esibizione in esibizione, sembrava che tutti fossero lì lì per sollevare il trofeo al cielo. Alla fine dei giochi, a restare da sola sul palco è stata una sola: Sarafine, un nome che si è fatto pian piano largo a X Factor nel corso dei Live e che è riuscita a conquistare la vittoria confermando l’intuizione dei suoi compagni che, alla vigilia della finalissima, erano convinti che sarebbe stata una tra lei e gli Stunt Pilots a spuntarla. Nata in Calabria nel 1989, Sarafine, al secolo Sara Sorrenti, si fa subito notare sia per la sua simpatia – da notare il fratello che, dalla platea, si è sempre fatto sentire per il suo tifo sfrenato – che per la sua estensione vocale e per il suo talento produttivo capace di riarrangiare alla sua maniera brani diventati di culto, una dote che il suo giudice Fedez ha scelto di esaltare dall’inizio alla fine del suo percorso.
Appassionata di musica fin da bambina, Sarafine è la prima produttrice a vincere il talent show Sky Original, dimostrando l’attenzione sempreverde che X Factor ha avuto verso il mondo della musica e delle sue infinite forme di sperimentazione. «Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno sostenuto, i miei ragazzi. È stato un viaggio pazzesco», ha detto Sarafine poco dopo che la conduttrice Francesca Michielin, impeccabile come sempre, ha urlato il suo nome a una X Factor Arena riscaldata da un tifo sfegatato e da una tempesta di luci e colori.
IL CAMMINO DI SARAFINE: AUDITIONS, BOOTCAMP E HOME VISIT
Il suo stile musicale avvolge elementi legati alla musica elettronica e leggera. La cantautrice e produttrice ha convinto i giudici già dalle Auditions, ed è stato Fedez che ha deciso di darle ufficialmente un posto nella sua squadra portandola prima ai Bootcamp, poi all’home visit e infine agli ambitissimi live.
Accompagnata solo dal fratello, che più di tutti crede in lei, Sarafine si è presentata davanti ai giudici con l’inedito Malati di Gioia.
Il brano che porto si chiama “Malati di gioia” e parla di me, della generazione 80-90 che ha seguito un percorso lavorativo ed educativo più per senso del dovere che per reale vocazione. Quindi spesso si è sentita fuori luogo e magari ha visto la gioia come un morbo dal quale tenersi a distanza con anticorpi a tempo indeterminato
Un brano che parla di lei e della sua storia e che sicuramente racconta la sua scelta di abbandonare la stabilità del lavoro in azienda per perseguire la strada impervia ma più gratificante della musica.
Sarafine ha accompagnato la sua esibizione con la loopstation, strumento che le ha permesso di creare live la base della sua canzone. Durante l’esibizione non sono passate inosservate le citazioni a Dj Franchino, deejay e vocalist simbolo degli anni ’80-’90, noto anche per la sua “magia“.
La sua performance le ha fatto guadagnare 4 sì da parte della giuria e l’entusiasmo da parte del pubblico. I commenti dei giudici sono stati molto favorevoli e Morgan l’ha definita “un antidoto all’ignoranza“. Il progetto di Sara ha fatto breccia specialmente dal punto di vista espressivo: lei recita cantando e ha anche una bellissima personalità nella scrittura.
Il suo nome d’arte è contraddistinto dall’unione del suo nome di battesimo e la parola “fine” e lei stessa ha spiegato al pubblico il significato di questa scelta:
Pensavo a un serpente che si morde la coda, un po’ come era la mia vita: mi sentivo condannata a questo finire in me stessa….
Le esibizioni e la scelta di Fedez
Durante i Bootcamp ha convinto Fedez con la cover The House of the Rising Sun dei The Animals, anche stavolta arrangiata live. La sua esibizione le ha fatto guadagnare una sedia e anche una standing ovation da parte di Morgan. La scelta definitiva da parte di Fedez è arrivata èpo agli Homevisit, in cui Sarafine si è presentara con una canzone di Sting, Desert Rose.
IL CAMMINO DI SARAFINE: IL PRIMO E IL SECONDO LIVE
Inserita nella seconda manche del primo live ha cantato una sua versione trance dance della celebre Habanera dalla Carmen di Bizet mescolando la sua voce dalla grande estensione con le sue magie elettroniche ed è passata agevolmente al secondo live. Sara Sorrenti si è presentata sul palco con la sua inseparabile loop station. Ha unito l’elettronica alla Carmen di Georges Bizet in maniera esemplare. Il pubblico si è fatto sentire forte. Prova ampiamente superata.
Nel secondo live Sara ha sperimentato la sua elettronica su “Eleanor Rigby” dei Beatles e ancora una volta ha passato il turno senza problemi.
E sono tanti i commenti lusinghieri sull’esibizione dell’artista calabrese.
“… Elettronica pura a XF2023: il superpotere di SARAFINE è quello di ipnotizzarci ogni volta! La concorrente di Fedez ci stupisce con il suo arrangiamento di Eleanor Rigby dei Beatles (con intro riscritta…” si legge sui canali di X Factor. E non manca chi scrive che Sarafine “ipnotizza” facendo sua “Eleanor Rigby”.
Molto raffinata come sempre, Sara mette d’accordo tutti: pubblico, giudici e addetti ai lavori. «Molto bene» dice Morgan ancora prima della fine dell’esibizione. «È la quota cool di XFactor», dice invece Dargen. Per Ambra, infine, «è lo spettacolo più completo all’interno di uno spettacolo già completo».
“Ogni esibizione di Sarafine sembra uscita da un festival musicale internazionale – scrivono ancora altri autorevoli addetti ai lavori – e quasi il palco di X Factor le sta stretto. Insomma, se gli altri se la battono in Serie A, lei è già in finale di Champions League…”. Di lei Fedez, il suo coach, dice: “Oltre al fatto di essere una producer, è bravissima e ha una voce incantevole. La sua creatività è per me la cosa più stimolante”. Con Sarafine, Fedez non deve fare poi molto: solo lasciare libero sfogo al suo estro creativo.
IL CAMMINO DI SARAFINE: IL TERZO LIVE
Sarafine supera di slancio il terzo live nonostante avesse a che fare con una assegnazione davvero tosta – Get Up Stand Up di Bob Marley – con l’aggiunta di ritrovarsi, per decisione insindacabile del suo coach Fedez, senza la sua consueta consolle dalla quale nei primi due live e in tutte le esibizioni precedenti aveva lanciato le sue note “elettroniche”.
Sara è dunque costretta a muoversi insieme ai ballerini che la avvolgono ma non è un problema per lei, anzi il risultato alla fine forse è ancora più convincente rispetto alle performance precedenti. “Per me è una delle migliori tre performance che ho mai visto da quando sono a X Factor”, ammette Dargen D’Amico. La produzione è sicuramente la sua arma in più. E anche Morgan è d’accordo: “È come se la tua stessa voce sia autoprodotta da te: è tutto una produzione ben precisa e dettagliata”. L’esperimento di Fedez – ovviamente entusiasta -, dunque, è riuscito. “È come se stesse facendo degli inediti pur trovandoci in puntate di cover, perché prende dei pezzi famosi e li ricostruisce totalmente da zero” sottolinea il rapper.
Dopo il terzo live, Sarafine è senza dubbio tra gli artisti papabili per arrivare in finale. I tocchi elettronici e i drop iconici di Sara possono essere abbinabili a qualsiasi genere musicale. Dopo la lirica della Carmen e il pop dei Beatles, adesso si è aggiunto il reggae (più precisamente dub, trip-hop come spiegano i giudici e in particolare Morgan) in chiave dance trance. E c’è grande curiosità per il suo inedito, che sarà presentato nel quarto live di giovedì prossimo.
Di seguito, le pagelle di Rolling Stone, Il Messaggero e Hollywood Reporter.
Sarafine 10
SARAFINE IN GET UP STAND UP (Sarafine terzo live)
Senza il salvagente della loop station e con una versione «smattata» (cit. Fedez) di Get Up Stand Up di Bob Marley & The Wailers – per niente semplice da smontare e rimontare con originalità – invece di soffrire si esalta e tira fuori un’altra prestazione encomiabile. Probabilmente la miglior versione di questo pezzo mai prodotta in Italia. Esagerato? Dimostratemi il contrario. Il terzomondismo del brano diventa globalismo di una rivoluzione che dalle piazze non potrà che passare dagli smartphone. Sarafine sembra pronta a capeggiarla e noi a seguirla.
Sarafine 8
Non possiamo più farne a meno. Né noi, né la musica italiana. Con una rivisitazione di «Get Up, Stand Up» dei The Wailers, SARAFINE è scesa per la prima volta sul palco di X Factor senza la sua consolle, con un’esibizione incredibile. «Una delle tre performance più forti che ho visto a XFactor. C’era tutto. Questa ragazza è un limpido esempio di come potrebbe essere la musica italiana se solo ci credesse di più», ha detto Dargen. E noi speriamo vivamente che questo succeda.
Sarafine 7,5
Va fatta subito una confessione: quando al daily abbiamo capito che era Marley e quel Bob Marley la sua assegnazione, Get up Stand Up, ci aspettavamo un fallimento. Terrorizzati. Lei invece ha una consapevolezza della sua arte così salda, una tale coscienza dei suoi mezzi e talenti da riuscire a prendere quella canzone, ormai abusata, e renderla nuova e bella e diversa. Lei non è un’allieva di Fedez, lei parla con lui da pari a pari, sta ferma sul palco e nel frattempo sa occuparlo con un carisma speciale, con quello sguardo magnetico, con quella voce e i movimenti altrui, che ha voluto e cercato e immaginato. Sarafine non è solo un artista, ma è un progetto. Anzi, un manifesto.
IL CAMMINO DI SARADINE: IL QUARTO LIVE
Missione compiuta per Sarafine Sara Sorrenti a X Factor. La ragazza di Vibo ha staccato il biglietto per il 5° live confermandosi ancora tra le più belle realtà del talent di Sky e avvicinandosi sempre di più alla finalissima. Ieri sera era in programma una doppia eliminazione e Sarafine ha superato sia la prova iniziale della “giostra” con la cover di Habanera di Bizet sia quella della seconda manche con la cover di “Tutto il resto è noia”, evergreen di Franco Califano,
Sarafine riesce in ogni esibizione possibile a teletrasportarsi tra i generi musicali con le sue produzioni. Reggae, pop, persino la lirica, e ora la leggera italiana con Califano. Un arrangiamento in equilibrio tra lo sperimentale e il classico, come affermato da Morgan, che rompe il gap tra vecchio e nuovo, o meglio tra boomer e generazione Z, con un elettro-pop un po’ più sofisticato rispetto alle altre esibizioni, vista anche l’assegnazione, dai climi avvolgenti e dalle atmosfere sognanti, quasi notturne, assimilabili anche alla musica ambient. Una composizione di alto livello. Una versione simile di Tutto Il Resto è Noia non era neanche mai immaginata. Ma Sarafine sa fare l’impossibile.
“Lei qui dentro gareggia con se stessa. Fa una cosa che fa solamente lei”, nota Dargen. E Morgan rincara la dose: “E’ proprio raffinata. Credo che lei sia ad un livello superiore. E’ completa, sempre ricca musicalmente”. Un altro trionfo per la ragazza di Vibo, confermato anche dalle “X” pagelle dei media più importanti.
SARAFINE CANTA TUTTO IL RESTO E’ NOIA (https://xfactor.sky.it/video/sarafine-live-4-x-factor-2023-video-879205)
Sarafine VOTO 8
Ormai per lei è una passerella, infatti riascoltare la versione di L’amour est un oiseau rebelle (Habanera) di Bizet è un piacere che fa dimenticare la gara e le polemiche. Con Tutto il resto è noia di Franco Califano riesce nuovamente a spiazzare. Se è riuscita a rinunciare alla loop station, ora rinuncia a gran parte della produzione e trasforma un brano enorme, ma spesso catapultato in ambiti trash, in un inno algido e cibernetico contro ogni ipocrisia. Rispettosa dell’originale e in grado di rivoluzionarlo, più di un’ottima sarta è una grande stilista. Nell’introduzione del libro di Califano Il cuore nel sesso si legge: «Sapete perché ho scritto un libro sul sesso? Perché me l’hanno chiesto. E hanno fatto bene». Stessa cosa per Sarafine. (Rolling Stone)
Sarafine: voto Grazie. Lei graffia, lei buca il video, buca l’anima. E rimane dentro. La sua voce entra nel cuore, la sua interpretazione anche. Datele la finale, subito. (Quotidiano Nazionale)
Sarafine 9 Tutto il resto è noia. Califano interpretato da Sarafine è un’altra cosa. Ed è bello come la ragazza che ha lasciato il posto fisso riesca a trovare una chiave sempre personale e sorprendente. E’ l’outsider dell’edizione. (Repubblica)
IL CAMMINO DI SARAFINE: IL QUINTO LIVE
Sara Sorrenti, in arte Sarafine, la ragazza di Vibo Valentia in gara a X Factor 2023, supera anche il 5° live e approda di slancio nella semifinale del talent sulle ali di una bellissima rivisitazione di un grande classico della tradizione popolare calabrese – “Riturnella” – e della cover dell’immarcescibile “Hanno ucciso l’uomo ragno”.
Non avevamo dubbi che ci fosse anche il folk nel background di Sarafine e ieri sera le sue radici calabresi sono emerse in maniera prepotente con la bella “Riturnella” riattualizzata in versione futuristica dubstep.
A dire il vero, non era questa l’assegnazione del suo giudice – Fedez -, che le aveva proposto un classico degli Oasis ma Sara, alla fine, gli ha chiesto di cambiare decisamente registro ed è stata accontentata. La ragazza di Vibo, per “giustificare” la sua scelta, ha ricordato che proprio in questa settimana sono arrivati a farle visita parenti e amici dalla Calabria, che le hanno portato la ‘nduja con un messaggio inequivocabile: “Canta comu mangi”. E così Sara ha iniziato a cullare l’idea di portare il dialetto calabrese sul palco di X Factor.
Riturnella è un canto popolare d’origine calabrese. In essa si chiede ad una rondinella, grande viaggiatrice, di attendere il tempo di dire delle parole d’amore da portare all’amata lontana.
Il brano fu riscoperto negli anni Settanta dall’etnomusicologo Antonello Ricci, il quale fece riferimento al testo che un’anziana donna di Cirò, Manciulina Pirìto, ricordava a memoria. A seguito di questa riscoperta, il brano è stato poi ripreso da diversi gruppi musicali. Particolarmente degna di nota è la versione di Eugenio Bennato, inclusa nell’album Musicanova del 1978. Ma anche quella del Parto delle Nuvole Pesanti, gruppo etnico cosentino di grande impatto e valenza.Riturnella è probabilmente uno dei più antichi canti popolari calabresi, e non a caso è un canto di allontanamento e di emigrazione. Come se ne parla di queste cose nella canzone popolare? “Lavoro” e “amore” sono sempre stati visti come nemici; per lavorare si lascia, lontanissima, la persona amata. E così nel testo si chiede alla rondine che sta per partire, da grande viaggiatrice quale è, di dare il tempo di dire delle parole d’amore da riferire all’amata distante. Riturnella resta così la testimonianza di un passato non molto lontano legato alla povertà e allo stesso tempo al sentimento di rivalsa e alla resilienza di un popolo fiero quale quello calabrese.
L’esperimento è piaciuto sia a Fedez sia a Dargen (sarebbe un po’ tragicomico riportare il giudizio di… Ambra che con la musica, grazie a Dio, ha ben poco da spartire), che hanno sottolineato con favore come Sara sia la “quota sperimentale” di questa edizione del talent.
E non è finita qui, perché nella seconda manche dedicata alle cover di Max Pezzali, Sarafine ha fatto centro ancora una volta con una rivisitazione azzeccata di “Hanno ucciso l’uomo ragno”, che ha incontrato il pieno favore dell’autore, che non ha esitato a ritenere la cover dell’artista calabrese come la migliore di tutte.
Di seguito, la pagella di Sarafine del settimanale DiLei
SARAFINE, la poliedrica stella di X Factor 2023: 10
SARAFINE, una vera forza della natura di X Factor 2023, continua a sorprenderci e a incantarci. Non si limita a essere semplicemente una cantante o una performer; è anche una producer di talento, una di quelle rare gemme che ogni tanto brillano nel firmamento della musica. La sua versione di Get Up Stand Up di Bob Marley & the Wailers ci aveva già lasciato senza parole, ma questa volta è andata oltre. Ispirata da un “pacco da giù” inviato dalla sua famiglia, SARAFINE ha deciso di fondere la tradizione popolare con il moderno, portando sul palco Riturnella in una chiave tutta sua. E come se non bastasse, eccola brillare di nuovo con la sua versione di Hanno ucciso l’Uomo Ragno di Max Pezzali. Una performance così unica e speciale che lo stesso Pezzali, presente nello studio, non ha potuto fare a meno di farle i suoi più sinceri complimenti.
Rolling Stone – SARAFINE VOTO 9
Ormai è lei il giudice di Fedez e infatti si autoassegna un brano, dopo aver compreso che Don’t Look Back in Anger degli Oasis è un pezzone ma rischiava di diventare una cover scontata. Così si ricorda delle sue origini, che in fondo non esiste la musica vecchia e quella nuova ma solo la musica bella e quella brutta e sforna una prestazione da urlo sulle note di Riturnella, un brano della tradizione popolare calabrese. E se fino a ieri la più riuscita era quella di Eugenio Bennato, da oggi la sua in versione dubstep ha buone chance di metterla in discussione. Non si smentisce neanche con Hanno ucciso l’uomo ragno, tanto che Max Pezzali ammette di aver pensato a nuove varianti di quel pezzo. È già un feat.
IL CAMMINO DI SARAFINE: LA SEMIFINALE
I finalisti di X Factor 2023 sono Sarafine, gli Stunt Pilots, Il Solito Dandy e Maria Tomba. Continua il sogno di Sarafine, al secolo Sara Sorrenti, artista vibonese di 34 anni, “specialista” in tutti i generi musicali possibili e immaginabili, che ha emulato l’impresa già riuscita al lametino Naip tre anni fa.
La ragazza di Vibo Valentia ha centrato il traguardo in una battagliatissima semifinale, nella quale per la prima volta nella storia del talent c’erano ben tre eliminazioni. Sarafine ha superato la prima manche interpretando al meglio una impegnativa rivisitazione del brano hip-hop “No diggity” di Dr. Dre e Blackstreet.
Miscelare pietre miliari di un singolo genere musicale a proprie produzioni elettroniche per giunta da eseguire con un’orchestra “regolare” è stato un risultato pazzesco e particolarmente gradito agli addetti ai lavori. Come affermato da Emma – ospite della semifinale -, Sarafine ha aggiunto un’orchestra classica ad uno storico brano hip-hop degli anni ’90, un cocktail di generi estremamente inusuale, facendone quasi un pezzo inedito. E dopo tutte le sperimentazioni sugli stili, compreso quello della tradizione popolare calabrese, concordate con il suo coach Fedez, si può dire che ieri sera ha inventato un nuovo genere assolutamente innovativo in questo Paese: il rap orchestrale. Un grande successo che ha proiettato Sara alla seconda manche, quella dedicata agli inediti.
Sarafine ha proposto sul palco dell’X Factor Arena il brano “Malati di Gioia”, di cui ha curato anche la produzione e che aveva già presentato alle audition.
L’energia del brano esplora la vita della generazione nata tra gli anni ’80 e ’90, specialmente di coloro che sono cresciuti in provincia con aspettative borghesi. Il testo di Sara – molto bello e incisivo – critica la pressione sociale per seguire un percorso tradizionale di università, lavoro stabile, matrimonio e famiglia. Si focalizza invece su come i giovani senza talento evidente in determinati settori venivano poco considerati. Sarafine, dunque, riflette sul proprio percorso e invita ad accettare la gioia non convenzionale. In un trionfo di musica elettronica che si abbina alla perfezione alle esigenze del testo.
Il televoto la premia ancora una volta e il traguardo della finale viene raggiunto ma non solo. Per molti addetti ai lavori adesso Sarafine e gli Stunts Pilots sono i favoriti assoluti alla vittoria finale e così Sara potrebbe andare anche oltre il percorso di Naip di tre anni fa.
Sarafine: voto Dobbiamo per forza fare la finale? Consegnatele la vittoria di questa edizione di X Factor e poi, per carità ve ne prego, createle un percorso artistico adatto. Vedrete che farà grandi cose. Lei è calata nell’atmosfera di qualsiasi brano canti. Grazie Sarafine per aver illuminato una delle edizioni del talent show di Sky più buie sin qui.
Inedito ‘Malati di gioia’: voto Viaggio. Non è un brano da cantare, ma da vivere. E’ la canzone perfetta per i club. Eppure ha un testo bello forte. Lei è un’artista, non c’è nulla da poter eccepire. (Quotidiano Nazionale)
SARAFINE – VOTO 8 – Da «No Diggity» di Blackstreet feat. Dr. Dre a «Malati di Gioia», il suo inedito, SARAFINE ha dimostrato ancora una volta di essera poliedrica. Un mix di musica elettronica, sperimentazione e teatro canzone che ha convinto giudici e pubblico da casa, che l’hanno spedita subito in finale senza passare dal ballottaggio. Perché è lì che SARAFINE merita di stare. (Il Messaggero e Il Mattino)
Newsic
SARAFINE – Ci aveva abituati bene Sarafine con i suoi guizzi di produzione. In“No Diggity” di Blackstreet feat. Dr. Dre con orchestra sembra alzare l’asticella con un arrangiamento misurato e raffinato, unica pecca: Sarafine dov’è? Mostra senza mostrarsi mai davvero. Voto 7
SARAFINE – “Malati di Gioia” – Brano portato alle audition ma rinfrescato e rivestito. Un pezzo che esplora la vita della generazione nata tra gli anni ’80 e ’90, specialmente coloro cresciuti in provincia con aspettative borghesi. Pezzo tra elettronica tirata, speaking e un retrogusto tradizionale. Pompa, pompa, pompa. Super produzione. Voto 7,50
IL TESTO DI MALATI DI GIOIA
An apple a day keeps the doctor away
What if Today I want the doctor to stay
Malati di gioia, benvenuti!
Questo è il vostro show
E come Pinocchio nel paese del Balocchio
Voglio vedervi volare con la fantasia
O citando il poeta Franchino
Voglio vedere…
La magia
Ho completato gli studi non brillantemente in economia aziendale Ho accumulato una carriera di sette anni in fiscalità internazionale Parlo inglese fluentemente per quelli che lo parlano male
Ma Signori e Signore se c’è una cosa che so veramente fare
È ballare!
Faccio parte di quella generazione di Italiani che:
“Dimmi tre pregi e tre difetti che non sono veramente difetti”
Che anche se sei introverso
Leadership, soft skills, team Building, time management
Awanagana
Che chi sei tu cosa vuoi è superfluo perché̀
È così che va il mondo
È così che va il mondo
È così che va il mondo
È così che va il mondo
È così che va il mondo
Signori e Signore con tutto il dovuto rispetto per dove va il mondo
Io oggi
Resto
E… il “resto” è storia di ieri… X FACTOR 2023, VINCE LA CALABRIA ELETTRONICA DI SARAFINE (https://www.iacchite.blog/x-factor-2023-vince-la-calabria-elettronica-di-sarafine/)