Civita, la tragedia nelle gole del Raganello e il problema delle guide nel Parco del Pollino

Accanto alle indagini che dovranno appurare la verità dei fatti, è certo che – viste le cattive condizioni meteo – quella di lunedì non era certo una giornata adatta ad escursioni o a gite fuori porta in un luogo come il Raganello. Il sito “La Siritide” ha intervistato a tale proposito Nino Martino, coordinatore nazionale delle Guide ambientaliste escursioniste (sigla Aegae).

Il Raganello è un posto nel quale le guide ufficiali del Parco preferiscono non accompagnare i turisti

E’ un posto meraviglioso divenuto negli anni molto famoso e quindi attira l’interesse di tante persone. Ma è un posto cui bisogna approcciarsi con molta attenzione e molto rispetto perché la natura ha bisogno di rispetto e di attenzione. Questo è l’argomento principale, sempre nel massimo rispetto per le vite umane perse, perché ogni tragedia ha un tanto di imprevedibile. Sulle strade muoiono più di 6500 persone all’anno; tutti noi guidiamo stando sempre attenti ma ogni tanto ci distraiamo per cui l’imponderabile è sempre in agguato.

Con le condizioni atmosferiche avverse di questi giorni, come si comporta una guida?

Una guida sa che tutti i corsi d’acqua italiani, tranne i grandi fiumi, soprattutto sugli appennini, sono a regime torrentizio. Questo significa che in una buona parte dell’anno sono asciutti ma possono avere delle piene improvvise. Questa è la prima cosa che una guida deve conoscere. Deve seguire gli allerta meteo ma evidentemente non tutti producono degli eventi meteoclimatici aperti o pericolosi. Se così fosse non avremmo allerta ma certezze… Oggi la scienza meteorologica non è così precisa da poterci dire minuto per minuto gli eventi che si verificheranno per cui ci vuole molta prudenza. Una guida ambientale escursionistica Aegae, così come una guida del Parco del Pollino, che sono in gran parte anche loro associate Aegae, utilizza innanzitutto il rispetto per la natura, il rispetto per le persone che si affidano alla guida e il rispetto per le condizioni di pericolosità che ogni ambiente naturale ha in parte insito.

C’è il sospetto che tanti turisti non si affidino alle guide o comunque non si affidino a guide specializzate. Come fanno a riconoscere con certezza quando si trovano davanti a una guida specializzata e qualificata?

Questo è un problema che c’è. Noi come Aegae, che è l’associazione di categoria rappresentativa in Italia ed è riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico, facciamo corsi di formazione per poter iniziare il lavoro e chiediamo alle nostre guide associate di continuare a fare formazione durante tutto l’anno e per tutti gli anni in cui svolgono la professione di guida ambientale escursionistica, proprio per poter rimanere sempre aggiornati al massimo livello. Oggi la legge, sostanzialmente, consente a chiunque di accompagnare in natura. La difesa per il cittadino è riconoscere la guida alpina per le alte vette e la guida ambientale escursionistica per tutto il resto del territorio. Però nessuno può vietare alle persone di andare a passeggio in natura nei posti dove non ci siano pericoli chiari. Per cui, forse, il problema di fondo è che i Parchi nazionali, compreso il bellissimo Parco Nazionale del Pollino, dovrebbero avere quello che si chiama “Piano di Interpretazione Ambientale e Culturale”.

Che cos’è?

E’ uno studio che ti dice cosa fare in natura, quando farlo e con quali accorgimenti. Quindi decide cosa comunicare alle persone, come comunicarlo, in quale periodo e con quali mezzi. Spesso i Parchi Nazionali italiani non hanno questo strumento. Noi come guide Aegae stiamo lavorando proprio per la diffusione di questa interpretazione ambientale e culturale, che nel mondo anglosassone si chiama “Heritage Interpretation”, perché le persone devono sapere quanto è bello il Raganello, devono sapere che posto meraviglioso è il Pollino, ma devono sapere anche quando andarci e con quali attrezzature. Poi ognuno è libero di decidere se farsi accompagnare da un amico, da un accompagnatore, da una guida specializzata o andarci da solo. Ma deve sapere dove va e con quali possibilità di rischio deve misurarsi.

Gianfranco Aurilio
Fonte: lasiritide.it (http://www.lasiritide.it)