Con i terroristi rossi non si tratta. Con i mafiosi, sì

di Saverio Lodato

Fonte: Antimafia Duemila (https://www.antimafiaduemila.com/)

Sono trascorsi, più o meno, quarant’anni dagli innumerevoli fatti di sangue dei quali si macchiarono i terroristi delle brigate rosse. E ne sono trascorsi almeno centocinquanta da quando esiste la mafia.
Oggi i terroristi torneranno nelle patrie galere. I mafiosi si preparano a uscire dalle patrie galere.
Torneranno, infatti, in carcere in Italia, prelevati in Francia come pacchi abbandonati sul nastro bagagli di un aeroporto, quasi una decina di brigatisti che beneficiarono della cosiddetta “dottrina Mitterrand”.
L’Italia li ha voluti e la Francia glieli ha dati.
Si tratta di sentenze passate in giudicato, di reati acclarati, dell’epilogo degli anni di piombo (anche se resta all’estero qualche terrorista nero, altrettanto condannato, dei quali l’Italia, assai più svogliatamente, ha sempre dimenticato di chiedere la restituzione).
Sono trascorsi trent’anni, o anche quaranta, dalle stragi di mafia che insanguinarono Palermo, la Sicilia, l’Italia intera. E – come dicevamo all’inizio – oltre un secolo e mezzo dalla sua nascita.

il patto sporco 820 546 Qualche giorno fa, la Corte costituzionale, anche facendo proprie le perplessità della neo ministra della giustizia, Marta Cartabia, si è espressa con contrarietà rispetto all’ergastolo ostativo per i mafiosi autori di stragi e gravi delitti di sangue; a suo tempo auspicato da Giovanni Falcone.
E ha dato al Parlamento un anno di tempo per mettere mano a una nuova legge per regolamentare la materia.
Nel darne notizia, molti tg e giornali, hanno spiegato che la misura del carcere duro (l’ergastolo ostativo) andava bene quando la mafia rappresentava un’emergenza nazionale. Ma poiché non è più così (?), lo Stato adesso deve dimostrare la sua forza, non come in passato, con la durezza coercitiva, ma con la dimostrazione della sua volontà di recupero verso i mafiosi che quei reati commisero. E questo indipendentemente dal loro eventuale pentimento o dissociazione da Cosa Nostra.
Viceversa, a proposito della restituzione dei “plichi dimenticati” in Francia dall’Italia, gli stessi opinionisti hanno voluto ricordare l’immenso dolore che provocarono quei terroristi ai familiari delle vittime. Familiari che ancora oggi non dimenticano.
Forse sarebbe anche bene ricordare che come non dimenticano i familiari delle vittime del terrorismo non dimenticano neanche quelli delle vittime della mafia.

la mafia ha vinto lodato pbMa verrebbe da dire, che una cosa fu il terrorismo, un’altra storia Cosa Nostra e tutto quello che ci girava attorno.
Spieghiamoci meglio.
Con il terrorismo, l’Italia, a suo tempo, volle chiudere la partita.
Il terrorismo fu adoperato dal Sistema sin quando tornò utile, nell’aberrante strategia degli “opposti estremismi” (Rossi e Neri) che buona parte del mondo politico di allora praticò, in maniera quasi sguaiata. Erano gli anni della “centralità democristiana”.
Con la mafia, invece, la musica è diversa. L’Italia, neanche dopo quasi due secoli, vuole chiudere la partita.
E serva da lezione il cosiddetto Patto Sporco, concretizzatosi nella trattativa Stato-Mafia.