Consorzio Valle Crati, a Montalto Faragalli smaschera Ripoli: “Non possiamo pagare i debiti degli altri”

Maximiliano Granata,e Occhiuto

L’ex vicesindaco di Montalto Biagio Faragalli interviene sulla vicenda che ha portato alle dimissioni di Luigi Ripoli da vicepresidente e consigliere d’amministrazione del Consorzio Valle Crati partendo sin dalla sua nomina che avvenne per solo volere del sindaco Caracciolo. Contro ogni volontà delle forze politiche di maggioranza.

Di seguito i passaggi salienti di un comunicato di Faragalli. 

Alla luce dell’evoluzione della nota vicenda riguardante la gestione della depurazione dell’intera area urbana è legittimo porsi alcuni interrogativi su una vicenda non solo di notevole importanza ma anche molto attenzionata.

La nomina dell’ex presidente facente funzioni (Luigi Ripoli, ndr) da parte dell’ex maggioranza parte da una discussione molto animata. Quella nomina venne effettuata unicamente dall’attuale sindaco senza mai confrontarsi con le altre forze politiche e i gruppi di appartenenza. Prova ne è che attuali assessori e non solo, non condividendo tale scelta, litigarono animatamente con il primo cittadino. La scelta, forse giusta da un lato, era sbagliata nel modus operandi e alla luce dei fatti si è rivelata errata sotto tutti i punti di vista.

Venne dunque delegato il consigliere Luigi Ripoli per conto del sindaco in seno all’assemblea consortile, nominato consigliere d’amministrazione e poi vicepresidente. Le ultime vicende del Consorzio Valle Crati fanno sì che da vicepresidente doventi presidente facente funzioni e stando a quanto emerso qualche giorno fa, la regola avrebbe voluto che bisognava informare l’intera assemblea e indire nuove elezioni per la scelta del nuovo presidente. Tutto questo non è avvenuto.

Il tempo passa (circa due anni) e improvvisamente scopriamo che il delegato, per conto del Comune di Montalto Uffugo, con un colpo di scena si dimette in tronco. La spiegazione? E’ evidente. Da presidente in pectore, decide arbitrariamente di spalmare un debito di circa 5 milioni di euro per quote consortili nei Comuni consorziati, Montalto compreso.

Al nostro Comune arriva una PEC dalla quale si evince un debito per diverse migliaia di euro e successivamente viene proposto persino un atto transattivo.

E’ giusto pagare un debito che non appartiene al nostro Comune? E’ giusto che un delegato del Comune non faccia gli interessi della comunità? E’ giusto che nel momento in cui la nave affonda ci sia qualcuno che cerchi di salvarsi? Il delegato ha fatto tutto da solo?

Sarebbe curioso adesso capire che fine farà il progetto per l’adeguamento dell’impianto di depurazione consortile e quindi la realizzazione dei collettori fognari. In tutto questo qualcuno decide di inviare una lettera scaricando le competenze amministrative a terzi. La politica è tutt’altra cosa.