Corigliano, ex Comune. Geraci, Longo e la “strana” transazione da 643 mila euro

Giuseppe Geraci, ex sindaco di Corigliano

Egregio Direttore,

Vi seguiamo da anni, sempre con estremo e rinnovato interesse e, non ce ne vogliano le altre testate, ma riteniamo la Sua sia l’unica che si prenda la libertà di pubblicare tutto, ma proprio tutto, quello che ritiene opportuno i Cittadini debbano necessariamente sapere.

Vorrei avere il piacere di raccontarLe a puntate un po’ di “strani episodi” avvenuti nell’ex Comune di Corigliano Calabro, durante l’ex consiliatura Geraci. Episodi sconosciuti ai più, ma ben noti all’interno degli Uffici Comunali, a partire dall’Avvocatura – perché finalmente c’è chi vuole mettere mano su molte situazioni che definire “oscure” è un eufemismo -, e che stanno varcando anche i confini delle tetre mura di Palazzo Garopoli venendo opportunamente alla luce. Siamo sicuri che il sindaco Stasi e il segretario Lo Moro faranno la necessaria chiarezza su parecchie vicende accadute a Corigliano nel corso dell’ex amministrazione Geraci.

PRIMA PUNTATA: Ex Comune di Corigliano… GERACI, LONGO e la “strana” transazione da 643 mila euro …

Prima di partire con gli episodi a puntate che avremo il piacere di narrarvi, sarebbe il caso di contestualizzare, seppure molto brevemente, il contesto ambientale in cui avvennero tali accadimenti nonché i protagonisti che li resero possibili. L’ex amministrazione Geraci di Corigliano ce la ricordiamo un po’ tutti. Fu quella che balzò agli onori delle cronache regionali e nazionali prima nell’ottobre del 2015, quando il fidato segretario comunale dell’ex sindaco Geraci, Salvatore Bellucci, già segretario di Geraci in una precedente consiliatura, definì la Commissione Straordinaria insediatasi dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose dell’ amministrazione Straface (nel corso della quale consiliatura Giuseppe Geraci era consigliere comunale), quale “Mafia, proprio mafia, organizzata!!!” (https://www.sibarinet.it/index.php/notizie/17-cronaca/7019-corigliano-%C2%ABantimafia-quella-era-la-mafia-%C2%BB)
A seguito di tali gravissime affermazioni, l’ex sindaco Geraci, pur prendendone le distanze, arrivò addirittura a “ribadire, anche in questa occasione stima e fiducia” al Bellucci, tenendoselo ben stretto fino all’ultimo giorno (https://www.coriglianocalabro.it/index.php/cronaca/10329-affermazioni-segretario,-sindaco-prende-distanze).

Nel successivo marzo 2017, arriva una nuova tegola sull’ex amministrazione Geraci. L’ex Prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao, su delega del Ministro dell’Interno, dispone l’accesso antimafia nel Comune di Corigliano Calabro “allo scopo – fu detto in un comunicato – di accertare la sussistenza di eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa”. Dopo 9 lunghi mesi di accesso, a dicembre 2017, il Ministero decise di non sciogliere l’allora amministrazione comunale. Successivamente all’ufficialità del mancato scioglimento e nello stesso dicembre 2017, l’ex sindaco Geraci, scorrendo una graduatoria di anni e anni prima, assunse al Comune la nuora, moglie del primogenito. Ma di queste fattispecie parleremo approfonditamente in altre puntate.

L’avvocato Longo, invece, assunse il ruolo di responsabile dell’avvocatura comunale presso l’ex Comune di Corigliano Calabro, ruolo che mantenne per tutta la consiliatura Geraci e fino all’altro ieri quando il sindaco Stasi decise di defenestrarlo dalle mansioni di Responsabile del settore Avvocatura della neo costituita Città di Corigliano-Rossano.

E veniamo ai contenuti dell’episodio odierno.
Siamo nei primi anni ’90 ed un noto professionista locale fa causa al Comune di Corigliano Calabro in quanto quest’ultimo avrebbe provveduto ad occupare illecitamente le sue proprietà per costruire una strada, quella della Iacina, per collegare l’Ospedale Compagna alla Statale 106. La causa, poi persa in appello dal Comune di Corigliano Calabro, durò anni e, come affermerà lo stesso Longo, venne gestita, unitamente ad altre, “con superficialità giuridica”, da chi però non si sa. Si concluderà soltanto nel 2013 e verrà notificata all’ex amministrazione Geraci nel marzo 2014. Il danno quantificato dalla Corte di Appello di Catanzaro, dai 192 mila euro iniziali, arrivò alla cifra astronomica di oltre 623 mila euro a causa della rivalutazione del capitale e degli interessi moratori. Ma questa non fu di certo né la prima e né l’ultima causa persa dal Comune di Corigliano.
Nel marzo 2014 il Comune è nel panico perché è a un passo dal dissesto finanziario ma il responsabile dell’avvocatura Longo è sereno, pur essendo stata trattata “con superficialità giuridica”, la causa è comunque persa in appello e, dunque, va pagata come debito fuori bilancio, come è giusto che sia. Ad un ulteriore grado di giudizio non ci pensa nessuno…

1 – (continua)