Corigliano-Rossano 2024. Il circo del Generale: la presidenza di Arcea negata al suo lecchino e Salimbeni trattato come un “pacco”

IL CIRCO DI AZIONE E DEL GENERALE SENZA STELLETTE DI DIGNITÀ 

A Corigliano-Rossano partiti, lobby, galoppini e traffichini si organizzano per affrontare la campagna elettorale che porterà alle elezioni amministrative del prossimo 8 e 9 giugno. Dopo aver deciso i candidati a sindaco ora si lavora sulle liste dei candidati a consigliere comunale, e per questi ultimi alcuni giocano al miglior offerente e passano da una coalizione ad un’altra senza pensarci più di tanto ma badando alla convenienza e alla promessa migliore. Che fine ingloriosa la politica con soggetti simili che scendono in campo.

Campioni su tutti del circo dei voltagabbani risultano, manco a dirlo, quelli di Azione capeggiati dal Generale senza stellette di dignità Giuseppe Graziano, il quale insieme al suo fido Vincenzo Scarcello, consigliere comunale non si capisce se di maggioranza o di opposizione visto che in cinque anni di consiliatura non si è visto e non si è sentito, dopo aver giocato sulla pelle del giovane Mattia Salimbeni candidandolo a sindaco, ora hanno bruciato, come ampiamente previsto. Ed è stata ufficializzata la ridicola ritirata della sua candidatura a sindaco.

Vi chiederete: i motivi quali saranno? Proviamo a svelarvene solo alcuni. Il primo stratagemma è stato attuato pochi giorni fa e tutto alle spalle dei poveri ignari Salimbeni, Malavolta e company. Nel mentre il Generale faceva credere di voler correre da solo con il suo partito di Azione e candidava a sindaco il giovane (bisogna aggiungere ingenuo) Mattia, poi si metteva in moto la trattativa sottobanco per trattare il ritiro della candidatura e rientrare nelle file del centrodestra come è già nel consiglio regionale della Calabria.

Quale occasione migliore allora, visto che la candidata a sindaco del centrodestra nella persona di Pasqualina Straface è stata anche voluta dal governatore Roberto Occhiuto, per cercare di barattare la rinuncia alla corsa solitaria e il conseguente rientro nel centrodestra con la richiesta della presidenza dell’Arcea da affidare al lecchino Scarcello e sacrificare e bruciare Mattia Salimbeni già in corsa e in campagna elettorale per fare il sindaco della terza città della Calabria?

Purtroppo per loro il tentativo è andato a vuoto, visto il diniego di Occhiuto, e così la volpe Graziano ed il gattino Scarcello stanno cercando di uscirne. E allora si passa al piano B, la candidatura è stata ritirata ugualmente, visto che lo scaltro presidente Occhiuto ha trattato direttamente con i vertici di Azione e in particolare con la Carfagna assumendo da poco il compagno di quest’ultima come consulente in Regione Calabria. Ma il gatto e la volpe dovranno pur ricavare qualcosa da tutto il trucco inventato nel candidare l’ingenuo Salimbeni a sindaco e cogliere due fave con un piccione… Ovvero bruciare Salimbeni, che insieme alla sua cordata dava un po’ di fastidio al Generale in Azione e ricavarne questa volta nella trattativa con la candidata a sindaco Straface il ruolo di vicesindaco sempre per il fido lecchino Vincenzo Scarcello.

In tutto questo circo a pagarne in figuraccia – e non solo – e Salimbeni, che si dovrà candidare a consigliere comunale, e quindi portare più voti possibili insieme a Malavolta e agli altri amici per poi alle loro spalle andare a fare eventualmente – e sempre se va bene… – l’assessore… Ma sarà ancora così fessacchiotto Mattia Salimbeni? Staremo a vedere. Intanto già c’è chi dice che certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano… E ricorda che non molto tempo fa Salimbeni e Stasi erano amichetti. O no?