Corigliano-Rossano 2024. Nulla è come appare: la faccia di bronzo degli Occhiuto e la (surreale) sfida Stasi-Straface

Sia pure sottotraccia, a Corigliano-Rossano la campagna elettorale sta entrando nel vivo e come al solito nulla è come appare o come si vorrebbe fare apparire.

Se il centrodestra non avesse deciso di far scendere in campo Pasqualina Straface, questa tornata elettorale sarebbe stata perfettamente inutile, considerato che il sindaco in carica Flavio Stasi sta facendo propaganda da… anni e sembrava senza nessun ostacolo, tanto più che la Straface, avendo toccato con mano che Stasi aveva (e ha ancora) in giunta uno degli scagnozzi del fratello di Roberto Occhiuto, non ne voleva sapere di scendere in campo.

Ora, tutti in Calabria ma soprattutto a Cosenza e provincia, sanno benissimo che gli Occhiuto sono i massimi esperti sia del gioco delle tre carte sia del gioco con… due o più mazzi di carte. E allora, considerato che Robertino non poteva permettere che il centrodestra non presentasse un candidato “serio”, ha chiesto a Pasqualina: “Ma dimmi cosa vuoi che io faccia affinché tu ti candidi…”. E Pasqualina, con molta schiettezza, gli ha risposto: “Beh, se proprio vuoi che io mi candidi, devi dire a Mattia Salimbeni e quindi al Generale Graziano di ritirare la sua candidatura”.

Oggi il ritiro della candidatura è ufficiale ma non è stato semplice. Il Generale e i suoi ragazzi hanno strenuamente mercanteggiato il prezzo del disimpegno e così il parassita più famoso della Calabria, per facilitare le trattative e dimostrare a Pasqualina che aveva buone intenzioni, intanto aveva nominato nei generosi ranghi dei suoi consulenti il compagno di Mara Carfagna, che come tutti sanno, è una dei “big” di Azione, il partito di riferimento del Generale e di Mattia Salimbeni.

Ma neanche in presenza di tale “sacrificio” da 50mila euro barbettoni all’anno, il Generale aveva abbassato la cresta. E così, per dimostrare che in ogni caso il ragazzo non era e non sarà certo una “stampella” di Flavio Stasi, il buon Salimbeni aveva inviato un comunicato stampa ai media nei quali informava che aveva – addirittura! – presentato un esposto alla procura di Castrovillari per la gestione spregiudicata degli affidamenti degli impianti sportivi ad opera del sindaco ex rivoluzionario. Che neanche tanto tempo fa aveva accolto tra le sue truppe cammellate anche lo stesso Salimbeni – all’epoca in cui era ancora giovane forzista alle dipendenze degli Occhiuto -, prima che decidesse di sposare la causa del Generale senza stellette di… dignità. Poi – finalmente – ha capito che non l’avrebbero fatto manco “usciere” e se n’è andato sbattendo la porta. Ci rendiamo conto che forse vi stiamo confondendo e fate fatica a seguirci, ma questo è lo stato dell’arte e ancora non abbiamo finito…

C’è infatti da analizzare la “campagna” di Flavio Stasi, che sotto sotto teme la scesa in campo della Straface ma sa benissimo che Robertino il parassita ha due facce… a dire poco e quindi sa che gli regge il gioco, altrimenti all’assessore Argentino gli avrebbe già sferrato un calcio in culo. E allora come fare per mettere a tacere quelle brutte voci che lo vogliono comunque connivente con il peggiore presidente di tutti i tempi della Regione Calabria? Beh, per tutto questo c’è il progetto degli americani per il porto di Schiavonea che, sulla carta, vedrebbe Occhiuto e Stasi da due parti opposte ma solo apparentemente però. Perché Stasi mantiene una ridicola prudenza sull’argomento, ovviamente funzionale a dare una botta al cerchio e una… al timpagno.

E così Stasi ha partecipato l’altro giorno all’assemblea del Comitato “Giù le mani dal porto” sciorinando il meglio della sua arte diplomatica o come dicono quelli bravi il suo “approccio aperto e prudente rispetto al progetto portuale e alle questioni ad esso correlate”.

Il primo cittadino ha sottolineato che l’amministrazione comunale non ha mai adottato una posizione di preclusione riguardo al progetto (strizzata d’occhio a… Occhiuto), ma ha sempre insistito sull’importanza della correttezza delle procedure (strizzata d’occhio ai ribelli). Ha evidenziato la necessità di verificare attentamente ogni aspetto del progetto e ha rimarcato che le richieste di chiarimenti non riguardano solo questioni formali, ma sono necessarie per garantire la correttezza delle procedure stesse, che devono essere rispettate per tutti, sia per quanto riguarda l’occupazione sia per la tutela ambientale e altri settori.

Stasi, ormai politico fino al buco del culo, ha ribadito la sua cautela nel processo decisionale, considerandola un equilibrio necessario per valutare tutte le condizioni in gioco. Ha riconosciuto che potrebbero esserci ricorsi giudiziari (e meno male!), ma ha espresso la speranza che ciò possa essere evitato, specialmente considerando l’importanza degli investimenti e la sensibilità delle questioni coinvolte per la comunità, soprattutto in un momento di difficoltà occupazionale. Ha inoltre accennato alla prossima campagna elettorale, riconoscendo che alcune questioni potrebbero diventare argomento di dibattito politico, come ad esempio il progetto della Baker Hughes.

Ma va? Verrebbe da commentare. Tradotto in soldoni, Stasi si tiene sempre una valida via d’uscita e per non lasciare proprio nulla al caso commissiona persino un bell’articolo di presunta “guerra” al giornale dei Lapietra, ormai da tempo allineato sulle sue posizioni cerchiobottiste, nel quale si legge che il progetto degli americani sarebbe al tramonto, che Occhiuto è incazzato come una bestia con Stasi (si chiama in causa addirittura l’ira funesta di omerica memoria, chè fa più chic!) e si sostiene che Occhiuto ha fatto scendere in campo la Straface perché vuole far perdere Stasi “a tutti i costi”. Meglio di così non poteva fare per trovarsi un “alibi”. Peccato però che non ci abbia creduto proprio nessuno. A Cusenza di dicia “Mmucca liù”, e pure sullo Jonio il vecchio adagio è molto, ma molto in voga. Sempre e comunque a futura memoria. O se preferite, vedendola dalla parte di Occhiuto: “Comunque vada sarà un successo!”.