Corigliano-Rossano, acqua e rifiuti: tutta colpa di Stasi ma anche no…

Acqua e Rifiuti: tutta colpa di Stasi ma anche No…

di Alberto Laise

L’estate a Corigliano-Rossano ha avuto un rapporto conflittuale con i rifiuti e con l’acqua. Sui rifiuti si è scritto molto ed emerge con chiarezza come sia una questione che tocchi, da un lato le competenze regionali dall’altro la gestione privata (in molti casi non trasparente) del settore. Mentre l’acqua resta, almeno nella nostra città, una questione più complessa. Complessa che non vuol dire “di difficile soluzione”… vuol dire che, per risolverla, servono soldi e tempo.

Intanto è giusto segnalare il problema della carenza idrica in città. Occorre spingere l’amministrazione ad un intervento rapido. Però, poi, non dobbiamo fermarci al grido di protesta… occorre andare al cuore del problema. La mancanza d’acqua in città è dovuta principalmente alle rotture ed alle perdite nella rete idrica (soprattutto nei centri storici e nelle periferie) e per la carenza nelle falde negli scali di Corigliano e Rossano causati dalle nuove lottizzazioni non accompagnati da un adeguato potenzialmento della rete. Quindi, anche l’ultras più accanito delle fazioni antiamministrazione, dovrebbe riconoscere una certa “storicizzazione” del problema.

Certo appare buffo leggere che l’intervento di potenziamento fatto a Schiavonea sia negativo perché l’acqua è sporca. Cioè… va male se l’acqua non c’è… ma va male anche se faccio il pozzo per farla arrivare? In questo modo sembra un cane che si morde la coda. Ed allora che si fa? Occorre certamente sistemare e controllare la qualità dell’acqua ma valutare, anche, lo stato della falda e delle condotte ivi comprese quelle private. Magari si scopre che certi allacci “spericolati” hanno qualche responsabilità.

E certamente sarebbe meglio non fare comunicati in cui si annuncia la “rivoluzione dell’acqua” se poi esce il gialla tendenteal marrone. Ma altrettanto certamente non si può colpevolizzare il nuovo pozzo e dimenticare che la rete di Schiavonea ha due caratteristiche: è vecchia (cade a pezzi sarebbe la definizione corretta) ed è sottostimata rispetto alle reali esigenze (più allacci rispetto alla portata e con molti abusivi).
Ed allora qual è la soluzione? Verrebbe semplice dire “si rifaccia la rete”. Ed ecco che viene buona una riflessione che non leggo spesso: per rifare la rete occorrono denari. Denari che non ci sono perché la percentuale di evasione contributiva del canone idrico rispetto al reale consumo è enorme. Volendo metterla giù volgarmente viene fuori un quadro che racconta di una parte consistente della città che non paga l’acqua. E se l’avessero pagata? Beh… magari il comune avrebbe avuto 3/4 milioni di euro in più per provvedere… e sarebbe caruccio che si rendano pubblici i dati dell’evaso quartiere per quartiere. Magari capiremmo quante ville a Piana Caruso sono in regola o meno.

Sia chiaro: io le battaglie per l’acqua pubblica e contro la Sorical le ho fatte tutte. E sono uno di quelli che vorrebbe subito la completa ed assoluta “pubblicità” del settore idrico. Smantellerei Sorical e caccerei le multinazionali che ci rubano l’acqua su due piedi… ma quando poi leggo le lezioncine a Flavio Stasi (che ad occhio e croce queste battaglie le ha fatte più e meglio di me) su quest’argomento mi viene da ridere. E lo stesso sui rifiuti… dovremmo tutti fare uno sforzo di memoria e ricordare chi c’era a Bucita, al porto di Schiavonea e per le trivelle… poi facciamo lezioni su tutta la filosofia, marxista e non, che è sempre appassionante. Magari la facciamo pure a chi fino all’altro ieri stava con Fratelli d’Italia ed ora vorrebbe spiegarmi il concetto di barricate di Lenin.

Ora, per il bene della città, c’è da augurarsi che l’amministrazione comunale riesca ad ottenere l’importante finanziamento (si parla di 35milioni) che permetta un intervento strutturale sulla rete. Nel contempo che si riescano a potenziare i pozzi periferici e quelli che riforniscono gli Scali cittadini aumentando la portata quotidiana. Magari ci si auguri anche un periodo di siccità meno opprimente (anche se le piogge, per quanto brevi, da noi non lasciano buoni ricordi).

La gestione dell’acqua non credo abbia bisogno di progetti avveneristici o di trovate particolari. È necessario soprattutto rendere operativa la rete (idrica e fognaria) e migliorare la capacità di riscossione dell’ente (ragioniamo rapidamente sulla gestione diretta di questa) accertando tutti gli allacci e gli scarichi abusivi. Quest’ultima è azione accuratamente evitata da tutte le amministrazioni precedenti… si sa… far pagare chi evade non è mai popolare per la politica.