Corigliano-Rossano. Arrestati a Milazzo il “pistolero” e i suoi due complici. Stasi: “Complimenti alle forze dell’ordine”

CORIGLIANO-ROSSANO – Sono stati arrestati in Sicilia il pistolero di lunedì sul lungomare rossanese di Sant’Angelo a Corigliano-Rossano – che ha ferito a un braccio il 50enne incensurato di Mirto Crosia Giovanni Scigliano – e i suoi due complici che l’avrebbero fiancheggiato nell’azione criminale compiuta davanti a un lido balneare.

Si tratta di Giovanni De Luca di 35 anni, Giuseppe Pacenza di 31 e Gianluca Pacenza di 19, questi ultimi zio e nipote, tutt’e tre rossanesi e tutti incensurati nonostante la loro ritenuta estrema vicinanza agli ambienti criminali di ‘ndrangheta. 

Il terzetto è stato fermato dai poliziotti in forza alla Squadra mobile della Questura di Cosenza nei pressi di Milazzo, nel Messinese, in forza delle indagini messe in campo dagli agenti del Commissariato cittadino, dagli uomini della stessa Squadra mobile e dai carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano.

Indagini coordinate dai magistrati inquirenti della Procura di Castrovillari, in virtù delle quali i tre fermati erano già stati identificati nella stessa serata di ieri, appena dopo il fatto, con la Procura che aveva già emesso i relativi provvedimenti di fermo d’indiziato di delitto nei loro confronti. Le accuse per De Luca e i due Pacenza, sono, a vario titolo, di tentato omicidio, lesioni gravi, porto abusivo d’arma da fuoco – la pistola, che non è stata ancora ritrovata – e rapina.

Determinanti sarebbero state le intercettazioni telefoniche cui almeno uno di loro era già da qualche tempo sottoposto: esse hanno permesso agl’investigatori di ricostruire spostamenti, contatti e intenzioni dei fermati, già localizzati in Sicilia dove i tre avevano trovato “appoggio” e alla volta della quale nelle scorse ore erano da qui partiti i poliziotti. Forse l’intenzione vera dei tre era quella di fuggire quanto prima all’estero. Ora si trovano detenuti nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto.

Di seguito, il post del sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi dopo la notizia degli arresti. 

Era la notizia che aspettavo da ieri sera, senza la quale – sinceramente – non sarei stato sereno.
Era ciò che, a nome dell’intera comunità, avevo chiesto con chiarezza ieri, misure efficaci, precise: l’individuazione degli squinternati che avevano dato vita all’ennesimo episodio allucinante, inaccettabile in città.
In 24 ore i soggetti sono stati identificati, rintracciati e fermati.
Complimenti alle Forze dell’Ordine ed alla Procura: ho contezza del fatto che non hanno letteralmente chiuso occhio fino al raggiungimento del risultato.
Questo é il segnale che si doveva dare: il destino dei violenti senza rispetto per le leggi, ma soprattutto per la vita e per le persone, é quello di provare a darsela a gambe ed essere presi miseramente in 24 ore. Forse nei film no, ma nella realtà finirà sempre così.
Noi nel frattempo non ci siamo fermati ieri e non ci fermeremo con le decine di attività previste, perché la nostra città é aperta, libera, onesta, operosa, splendida, da vivere ad ogni latitudine ed ogni ora.
Splendida e nostra.