Corigliano-Rossano, chi ha paura di Aldo Zagarese e delle sue piroette?

Da alcuni mesi i giornali di regime sono inondati da comunicati dove Aldo Zagarese, consigliere comunale di Corigliano-Rossano e già capogruppo Pd, annuncia di lasciare il Pd perché contrario all’alleanza con il sindaco Flavio Stasi promossa dal nuovo segretario cittadino Madeo. La cosa divertente è che Zagarese ha praticamente lasciato il Pd almeno 4 volte in 2 mesi e ogni settimana si ripete lo stesso rito con Zagarese che annuncia la sua uscita dal Pd, senza – tuttavia – grandi reazioni dallo stesso Pd. Che probabilmente farà anche bene a non dargli peso ma che deve anche valutare che a tutto c’è un limite.

Allora sarebbe opportuno capire chi è, da dove viene e che cosa vuole questo personaggio  che sembra uscire da un film di Monicelli. I suoi estimatori lo descrivono come un brillante avvocato in carriera, elegante e di bella presenza, una sorta di “viveur”. I suoi critici invece lo descrivono come vanesio, permaloso, volubile, abituato ad una vita di troppi comfort, una sorta di bamboccione.

Da vicesindaco di Rossano e  frequentatore delle segreteria di Mario Oliverio e Nicola Adamo durante il governo del centrosinistra alla Regione, la sua grande occasione arriva nel 2019, quando con coraggio rompe con lo stesso Oliverio, ormai a fine corsa, per sostenere la linea di Zingaretti della candidatura di Pippo Callipo.

Da qui la candidatura al Consiglio regionale, purtroppo perdente e respinta con forza dagli elettori. Non tutto però è perduto. La candidatura è utile a farsi notare, in quei mesi conosce Luca Lotti e si converte alla linea di base riformista, che diventa sua corrente romana di riferimento nel Pd. Non essendo privo di acume, con la morte della presidente Santelli, non corre il rischio di ricandidarsi per una nuova sconfitta e visto il risultato modesto delle elezioni regionali del 2020, a quelle del 2021 preferisce non ricandidarsi e si affida ad un accordo blindato con Mimmo Bevacqua che lo fa nominare sub-commissario provinciale del Partito democratico insieme a Maria Locanto. Accordo siglato all’ombra di un calice di vino merlot al Republic Lounge Bar di Rossano, come narra la leggenda urbana.

E’ proprio qui che ha inizio il nuovo capitolo dei rapporti fra il sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi e il Partito democratico. Zagarese, che non ha sostenuto Stasi alle comunali e siede come consigliere comunale all’opposizione, apre un credito a Stasi, la cui giunta attraversa una profonda crisi nell’autunno del 2021. Zagarese sogna così di entrare in campo come settimo assessore della giunta comunale, in competizione però con Rosellina Madeo, sempre di area Pd.

In cambio, Zagarese promette un futuro nel Pd al sindaco Stasi, orfano di una casa politica. Lo stesso Zagarese esorta così Flavio Stasi a candidarsi a presidente della Provincia, garantendo pieno sostegno da Boccia e Letta, con tanto di visita a Roma nella sede nazionale del Partito democratico e di matriciana in un vicolo di Via del Tritone. Le cose però si complicano presto. Zagarese non entra in giunta a Corigliano-Rossano e Boccia nel frattempo è costretto dal consigliere regionale Iacucci, che era anche presidente della Provincia uscente, a puntare sulla candidatura a nuovo presidente di Ferdinando Nociti.

Allora Aldo il “viveur”, fiutando il vento, non perde tempo, corre a Spezzano Albanese e chiede a Ferdinando Nociti la vicepresidenza della Provincia in caso di vittoria. Ma decisamente allo sfortunato Zagarese non gliene va bene una… Nociti viene “trombato” ma Zagarese non si abbatte e torna a chiedere di fare il capogruppo Pd in Provincia, ma il consigliere regionale Bevacqua, che Aldo ha mollato per giurare fedeltà “eterna” a Nociti, mette il veto su di lui.

Non resta dunque che provare a salvare il salvabile, cioè il circolo cittadino Pd di Corigliano-Rossano. Zagarese è costretto ad agire dietro le quinte, considerato che se qualcuno lo vede al circolo, je mena come dicono a Roma o ci trova u patruni cumu dicianu a Cusenza… Fa circolare addirittura voci secondo cui ha dato una mano a Stasi a far vincere Madeo ma non gli crede, con decenza parlando, nessuno…

Adesso invece l’avvocato Zagarese, visto che non se lo fila più nessuno, e dopo aver messo in difficoltà il partito dimettendosi da capogruppo in piena campagna elettorale per le Politiche, dice addirittura (!) basta e minaccia – tanto per cambiare – la rottura con il Pd per causa di Stasi, trattato al pari di un criminale di guerra, ma che fino a ieri era stato buono per far perdere il candidato del gruppo portante al circolo… Cosa resta allora di tutta questa storia? Certamente resta da capire la “qualità” dell’opposizione fatta da Zagarese in Consiglio a Stasi, alternata tra fatue alleanze e finte rotture. Ma Zagarese non ha limiti: adesso dicono che ha ottimi rapporti con la destra e non è escluso che sogni di fare il candidato sindaco a Corigliano-Rossano sostenuto da Occhiuto… Peccato però che i boatos rossanesi lo danno già in ritardo perché, come al solito, Stasi l’ha fregato sul tempo… In attesa che il Pd si svegli e cacci il viveur a calci in culo dal partito, circostanza molto ma molto probabile.