Corigliano-Rossano. “Enel: lealtà verso il territorio”

La centralità della questione energetica, il rapporto con la produzione industriale e con il costo dell’energia, la stretta correlazione con le tematiche ambientali e di rinnovamento delle fonti di produzione ed incentivazione delle energie alternative green, sono temi che da tempo il PD ha messo al centro della sua agenda politica.
E quest’orientamento ha trovato non solo espressione compiuta nel programma della nuova segreteria nazionale guidata dalla Schlein ma aveva fortemente indirizzato e condizionato gli impegni e gli investimenti economici contenuti nel PNRR.

Quindi, parlare oggi di ciò che si sta verificando intorno al “casus” della centrale Enel di Corigliano Rossano non è una semplice questione locale da ridurre ad un tragicomico dibattito da pre-campagna elettorale dove un senatore che, ha un filo diretto con il Presidente del Consiglio, cerca di scaricare le responsabilità di interi percorsi politici su altri soggetti che non siano a lui cari. La questione riguarda l’intero territorio della Sibaritide e, più in generale, l’indirizzo politico, in materia energetica ed ambientale, dell’intero Paese.

Appare quasi inutile dire che, in questo tema specifico, le competenze dell’amministrazione comunale, sono abbastanza residuali. Di certo c’è un’idea di fondo – la riconversione green dell’area ed il no a progetti ad alto impatto ambientale – che è stata espressa con nettezza da tempo. E certamente c’era l’idea che il percorso che portasse all’utilizzo dell’idrogeno pulito, con il coinvolgimento dell’UNICAL, era stato ampiamente condiviso e propagandato. Un percorso che, già in passato, il PD aveva perorato, anche con un’iniziativa all’interno della centrale stessa.

Affermare oggi che l’ENEL ripensa, e ritira, l’impegno verso quel progetto perchè ci sarebbero responsabilità – abbastanza aleatorie vista la posizione e viste le competenze sulla materia – dell’amministrazione comunale è semplicemente poco serio. Ed è, temiamo, lo stesso atteggiamento che si sta tenendo rispetto al tribunale.
La realtà è che, se l’ENEL dovesse decidere di non impegnarsi più in quel percorso, devono trovarsi ragioni ben più importanti e sostanziose. Ad esempio il mancato stanziamento dei fondi (circa 14 milioni di euro) che erano destinati dal PNRR a quel progetto. E, ad avvalorare questa tesi, ci sono due punti fondamentali: 1) lo stesso ripensamento riguarda l’area della centrale di La Spezia (amministrazione di centrodestra); 2) il PNRR è stato rivisto e si stanno eliminando i finanziamenti proprio sulla questione ambientale e della riconversione energetica green.

Ed è questa la vera ragione che potrebbe spingere l’ENEL, attraverso il suo nuovo amministratore delegato nominato dal governo Meloni, ad una brusca retromarcia. Retromarcia che possiamo immaginare preveda, a stretto giro di posta, anche la presentazione di altre proposte a forte impatto ambientale.
Ed è qui che si prefigura una contrapposizione che abbiamo già visto nel corso degli anni: la multinazionale energetica, forte dell’appoggio e delle rassicurazioni del governo, proporrà forme di investimento che escludano la bonifica dell’area e che vadano verso tecnologie ad alto impatto inquinante. Compito degli ascari locali sarà quello di scaricare la colpa su tutti fuorchè sul governo e far apparire come “inevitabile” la scelta che sarà devastante per il territorio.

Diventa allora urgente che le amministrazioni locali, perchè la questione non riguarda solo la nostra città ma l’intero territorio della fascia jonica cosentina e crotonese, facciano muro contro questo disegno politico. Cedere su questo aprirebbe non solo una pericolosa questione di salute ambientale ma andrebbe pesantemente a toccare importanti comparti economici del territorio: si pensi al turismo, alla pesca, all’agricoltura. Persino il comparto edilizio, che avrebbe potuto godere dei benefici dell’investimento industriale, ne risentirà in maniera forte.
Non è in gioco, quindi, solo la credibilità di un sindaco ovvero la sua possibile rielezione. E’ in gioco l’idea stessa di territorio e della sua struttura economica e lavorativa. Si tratta, ancora una volta, di esprimersi in maniera chiara su quali sono gli interessi che contano per i parlamentari e per gli uomini politici del territorio: se è più importante salvaguardare casa nostra ovvero salvare la faccia ad un governo che diventa ogni giorno sempre più impresentabile, incapace ed inconcludente.

Alberto Laise Assemblea Nazionale Pd
Mariolina Cacciola segreteria Pd Corigliano-Rossano