Corigliano-Rossano, la libertà e i “ragazzi” di “Mollettun”

Ernesto Rapani e Pasquale Lapietra (al centro)

di Gabriele Carchidi

A Corigliano-Rossano ormai da quattro anni (e quindi già da ben prima della fusione) non c’è più il monopolio dell’informazione garantito dai media fedeli alla causa di don Pasquale Lapietra detto “Mollettun”. L’avvento di Iacchite’ anche sullo Jonio ha permesso di sbertucciare mostri sacri come lui e ducetti di cartapesta come il generale Graziano, esponendoli finalmente più che all’indignazione (che pure ci starebbe eccome) all’ilarità generale per la loro innata avidità di soldi e di potere.

Per esempio, mai e poi mai ai giornalisti di “Mollettun” (bravissimi ragazzi, per carità) è stato permesso di dire o di scrivere che è stato veramente indegno il comportamento del Tar sulla sentenza che riguardava il consiglio regionale e la decadenza dell’aspirante pagliaccio che si atteggia a generale e avrebbe voluto anche fare il sindaco in quota Cinghiale. Hanno atteso l’esito del referendum per la fusione di Rossano e Corigliano prima di decidere. E dov’è stata quella certezza del diritto e di giustizia che non dovrebbe avere padroni? Eppure, a Rossano non lo ha detto e non lo ha scritto nessuno perché chi tocca il generale… muore.

Così come nessuno aveva scritto con chiarezza quello che era l’atto firmato dalla Giunta rossanese rispetto al referendum. Ci chiedevamo all’epoca che senso avesse ed eravamo perfettamente d’accordo con quanto aveva scritto recentemente Alberto Laise, che non è un giornalista e nemmeno un cameriere di “Mollettun”, che non prende ordini dal generale e neanche da Flavio Stasi e che si è candidato con una delle liste di Gino Promenzio.

Carlo Guccione e Teodoro Calabrò

Successivamente, più che per il referendum cotto e mangiato, si avvertì poi – e anche molto forte – il fremito per l’intervento della polizia e della procura di Castrovillari sui bandi delle aree sociali destinati a un tirapiedi di Teodoro Calabrò e ad un altro di Mollettun (l’ingegnere Antonio Capristo, che è notoriamente legato ai Lapietra, lo sanno proprio tutti…) con tanto di terzo bando annullato per “busta aperta”. Insomma, la procura non poteva proprio chiudere gli occhi. Anche perché qualcuno ha dato fuoco al Lulapaluza ovvero alla struttura degli imprenditori che hanno “osato” presentare ricorso. Ma anche quel fremito è durato poco. 

A questo punto, è accaduto qualcosa che mai e poi mai nessuno avrebbe potuto immaginare e men che meno i “ragazzi” di “Mollettun”: Flavio Stasi ha vinto le elezioni nonostante NESSUNO dei loro media avesse mai preso seriamente in considerazione l’eventualità e con un dato clamoroso: solo IACCHITE’ aveva “osato” sostenere il “ragazzino”!!! Cose da pazzi!!! Ora, io capisco la frustrazione dei colleghi e anche la mortificazione nel vedersi presi in giro e canzonati dai loro stessi concittadini che hanno capito benissimo come funziona il mondo dell’informazione. Vorrei sommessamente farvi notare che la notizia della revoca dell’appalto per la pubblica illuminazione non l’ho data io ma il collega Buonofiglio, tuttavia in passato anche Iacchite’ si era occupato dell’appalto e mi è sembrato giusto riproporre quell’articolo nel quale si parlava anche di voi e del palazzinaro (non sapevo che si fosse dato esclusivamente all’… agricoltura!) ma non in termini offensivi, almeno secondo il mio punto di vista. E infatti quella notizia – come ammettete del resto – l’avete bucata… Colgo l’occasione per ricordare che non vengo a Rossano dal 2004 quando insieme ad un fraterno amico che ora non c’è più, siamo andati a vedere Rossanese-Cosenza allo stadio “Stefano Rizzo”. Non mi sono mai interessati concerti e spettacoli, e men che meno la loro organizzazione e questa fantasia è potuta uscire solo dal cervello bacato del pallone gonfiato della “politica” (?!?) rossanese, del quale non faccio neanche il nome tanto è conosciuto e schifato da tutti. Cari ragazzi, ve lo ripeto: capisco la vostra situazione e sorrido osservando che a voi mai nessuno, neanche per scherzo, potrebbe definirvi giornalisti d’inchiesta, ma al massimo “da salotto” (pensate voi come sono buono oggi…).

Quanto alle “veline”, quelle che voi siete costretti a pubblicare ogni giorno, almeno io sono in grado di discernere e magari anche di scegliere quelle che voglio o non voglio pubblicare. E voi? Potete dire lo stesso? No che non potete dirlo e il fatto che io sia libero e voi no vi fa diventare verdi dalla rabbia. Ed è per questo che non ho nessuna intenzione di venire nella vostra redazione a vedere le vostre facce depresse di “schiavi” (con tutto il rispetto per chi è costretto ad essere tale dalla vita: lo sono stato anche io in passato…) dell’editore di turno.

A proposito: ma chi ha scritto la nota su di me? Possibile che non sapete che il cognome Lapietra si scrive tutto attaccato e non come lo avete scritto voi cioè La Pietra? Un errore da matita rossa e blu, avrebbero detto i professori di una volta… E per tornare a “Mollettun” e al monopolio dell’informazione a Rossano, qualche anno fa sul profilo FB del media caro a don Pasquale è stata pubblicata (solo per qualche ora ma sono riuscito comunque a “catturarla”) una vignetta dedicata addirittura a noi di Iacchite’ nella quale i giornalisti del patron cercavano di sintetizzare le fonti che ci danno le notizie contro il “sistema” rossanese.

C’era il fascista Caputo, che con noi non potrebbe mai andare d’accordo e che ormai perde sempre più credibilità (se proprio ci fosse stato qualche dubbio lo abbiamo neutralizzato pubblicando il nome della sua amica nominata dirigente…), c’era l’onnipresente Lenin Montesanto, che ormai non sa più neanche lui quanti uffici stampa ha ed è in piena crisi di identità e, dunque, ben difficilmente potrebbe rappresentare una fonte. Ma c’era anche Flavio Stasi, con il quale effettivamente andiamo d’accordo ma non certo al punto di “scucirgli” rivelazioni che potrebbero nuocere ad egli stesso, tra l’altro all’epoca anche molto contestato a sinistra perché aveva votato sì al referendum.

Poi il Movimento Cinquestelle, che, con decenza parlando, non ha mai fatto storia a Rossano nonostante i parlamentari eletti (e che dovremmo dire a Cosenza che ce ne sono alcuni che non sanno manco come hanno fatto ad arrivare a Roma..). E infine c’era il dirigente comunale Passavanti, il quale pare che sia stato spostato per punizione. Ma allora la vignetta di “Mollettun” era una lista di proscrizione? E adesso? A distanza di qualche tempo? Un boomerang che gli si sta clamorosamente rivoltando contro? Fate voi, noi non vi vogliamo condizionare.