Coronavirus, 27 carceri in rivolta: 6 detenuti morti, 20 evasi a Foggia, a San Vittore salgono sui tetti

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Continuano le proteste nelle carceri. In 27 penitenziari italiani i detenuti sono in agitazione. Molti chiedono l’amnistia, lamentando la paura del contagio del coronavirus. Altri protestano perché le misure varate dal governo per combattere il contagio comprendono anche una serie di restrizioni ai colloqui con i parenti. Dopo che ieri violenti rivolte si sono registrate nei penitenziari di tutta Italia, con sei detenuti morti (tre solo nel carcere di Modena), oggi in rivolta ci sono penitenziari importanti come San Vittore a Milano e Ucciardone a Palermo. La rivolta più violenta si registra a Foggia, dove molti detenuti hanno tentato l’evasione: alcuni sono stati bloccati bloccati poco dopo all’esterno dell’istituto penitenziario dalle forze dell’ordine. Una ventina invece sono riusciti a fuggire, disperdendosi nei quartieri vicini: in alcuni casi avrebbero rubato alcune automobili. Secondo il quotidiano online Foggiatoday.it, si stanno registrando attimi di paura nel quartiere Villaggio Artigiani: alcuni detenuti si sono impossessati di automobili parcheggiate per strada. I titolari di attivitià commerciali e i residenti si sono barricati in casa.

A Foggia tentativi di evasioni – Nella città a nord della Puglia alcuni carcerati si stanno arrampicando sui cancelli del perimetro del carcere. A quanto si apprende i detenuti hanno divelto un cancello della block house, la zona che li separa dalla strada. Una parte del penitenziario, dicono alcune fonti della polizia penitenziaria, è in mano ai rivoltosi. I detenuti sono sul tetto, alcuni hanno rotto le finestre, e all’ingresso della casa circondariale è stato appiccato un incendio. I carcerati gridano: “Indulto, indulto”. Negli scontri con le forze dell’ordine, un detenuto è rimasto ferito alla testa ed è stato portato via in barella. Sul posto poliziacarabinieri e militari dell’esercito. All’esterno dell’istituto ci sono i parenti di alcuni detenuti che, prima di essere allontanati, hanno cercato di far ragionare i detenuti per riportarli alla calma: “Se fate così è peggio, dovete stare tranquilli”. Un agente di polizia penitenziaria ha raccontato di “scene apocalittiche”. “Non abbiamo il potere di niente, ci sono cordoni di forze dell’ordine ma non c’è più controllo – dice – Siamo tutti qua fuori, i detenuti hanno il controllo del carcere”. Alcuni detenuti sono evasi rubando le macchine del personale. In Puglia si registrano tensioni anche nella struttura penitenziaria di Lecce.

A Milano detenuti sul tetto – Caos anche nel carcere di San Vittore, nel centro di Milano, dove la protesta è esplosa di prima mattina: i detenuti hanno preso il terzo o il quinto raggio, distruggendo gli ambulatori. Dalla strada adiacente al carcere si vedono carta e stracci a cui è stato dato fuoco attaccati alle grate di una finestra e getti d’acqua per contenere le fiamme. Almeno una quindicina i detenuti sono saliti sul tetto, buona parte con il cappuccio della felpa alzato, o il volto nascosto da una sciarpa. “Libertà, vogliamo la libertà“, urlano, alzando le braccia al cielo, invocando la scarcerazione immediata. Momenti di tensione al carcere Ucciardone di Palermo, dove c’è stato anche un tentativo di evasione subito contenuto. Diversi detenuti hanno scavalcato i passeggi ma sono ancora all’interno della cinta muraria del carcere. Il carcere, che è nel centro del capoluogo siciliano, è circondato da poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa. A Modena tre morti – Ieri una serie di proteste erano scoppiate in numerosi penitenziari di tutta Italia. Quella più violenta nel carcere di Modena, dove tre detenuti sono morti. Allo stato non è risultato alcun segno di lesione sui corpi. Le tre morti non sono direttamente riconducibili alla rivolta nel carcere: due decessi sono legati all’uso di stupefacenti. Nel dettaglio uno è morto per abuso di sostanze oppioidi, l’altro di benzodiazepine, mentre il terzo è stato rinvenuto cianotico, ma non si conosce il motivo di questo stato. Oltre ai tre morti, altri detenuti sono stati portati in ospedale. Sei sono considerati più gravi, portati nei pronto soccorsi cittadini e di questi quattro sono in prognosi riservata, terapia intensiva. In tutto sono 18 i pazienti trattati, in gran parte per intossicazione. Ferite lievi anche per tre guardie e sette sanitari.