Dopo due giorni di grottesche smentite e di insulti a go go, lanciati dai parassiti foraggiati dall’amministrazione, è emersa tutta la verità sul contagio a Rogliano. Ad oggi ci sono 4 casi accertati, l’ultimo dei quali riguarda direttamente il sindaco Giovanni Altomare, che l’ha annunciato nella serata di ieri sui social. E altri due accertati nella vicinissima Santo Stefano di Rogliano. Stamattina la Regione ha deciso di “chiudere” Rogliano e Santo Stefano di Rogliano, che seguono a ruota i comuni già chiusi di Montebello Jonico, San Lucido e Cutro.
“Ho appena emanato l’ordinanza che dispone la ‘chiusura’ dei Comuni di Rogliano e Santo Stefano di Rogliano (CS).Una misura che si è resa necessaria a seguito del numero di casi di positività al Coronavirus registrati negli ultimi giorni.
L’ordinanza, così come già avvenuto per altri comuni negli scorsi giorni, prevede il divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutti gli individui presenti, il divieto di accesso nel territorio comunale, la sospensione delle attività degli uffici pubblici. Viene comunque garantita l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità.Potranno varcare i confini comunali gli operatori sanitari e socio-sanitari, il personale impegnato nelle attività collegate all’emergenza, gli esercenti che hanno attività consentite sul territorio e quelle strettamente strumentali ma tutti avranno l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale.L’ordinanza consente il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza“. Lo rende noto Jole Santelli, presidente della Regione Calabria.
Il focolaio di Rogliano e del Savuto parte da un signore di 68 anni, titolare di un autolavaggio ma attivo anche nel settore dei pullman: gite organizzate. Pare che sia stato a Venezia per vedere il Carnevale prima che fosse sospeso dalle autorità ed è probabile che il contagio sia partito proprio da lì, zona rossa fin dai primi giorni di emergenza. Per fortuna, i suoi familiari e i suoi clienti e conoscenti non sono rimasti coinvolti e in un primo tempo sembrava che tutto fosse limitato ad un caso isolato.
Quello che desta più preoccupazione adesso è l’altro focolaio che ha causato altri due pazienti positivi, seguiti dal sindaco, in attesa dei risultati di altri tamponi. Si tratta di una coppia di signori sulla sessantina: un ex professore in pensione e una psicologa. Il contagio sarebbe arrivato da Reggio Emilia, dove lavorerebbe la figlia della coppia, che sarebbe tornata a Rogliano nel pieno dell’emergenza. Quanto all’occasione del contagio, in paese si parla con insistenza di un evento al quale avrebbero partecipato molte persone.
Ma in mezzo a questi accertamenti non è passato inosservato un certo nervosismo misto a frenesia da parte del sindaco di Rogliano, Giovanni Altomare, che adesso – dopo l’annuncio della sua positività – è chiaro a tutti. In un primo tempo ha annunciato la positività della paziente e nel giro di poche ore sui social si è scatenata una “guerra”. Si è sparsa in un baleno la voce che il Comune di Rogliano era stato “chiuso” o meglio messo in quarantena perché era già trapelato che il sindaco, qualcuno dei dipendenti e sembra anche alcuni vigili urbani avessero partecipato ad una riunione privata a casa dei signori contagiati. Girano persino audio e testimonianze imbarazzanti, tanto che il sindaco decide di intervenire e scrive una nuova nota su FB.
Si segnala a tutta la Cittadinanza che sono in circolazione, attraverso lo strumento di messaggistica Whatsapp, dei messaggi audio e testo contenenti comunicazioni del tutto errate e prive di fondamento. Si precisa che il Comune di Rogliano è stato chiuso a seguito della direttiva del Ministero di attivare lo smart-working, ossia il lavoro da casa dei dipendenti comunali, i quali hanno assicurato la totale disponibilità per qualsiasi tipo di esigenza. Nessun caso, pertanto, di Covid-19 è stato individuato tra i dipendenti del Comune di Rogliano. Si coglie l’occasione per informare che sono in corso le dovute verifiche per individuare gli autori dei messaggi e denunciarli alle autorità competenti per procurato allarme.
Passano ancora altre poche ore e il sindaco torna a informare i cittadini scrivendo che la paziente è risultata negativa ma poiché la Tac era risultata positiva bisogna attendere due giorni per rifare il tampone. Ma poche ore dopo, dall’ospedale dell’Annunziata arriva la conferma che entrambi i coniugi sono positivi e la circostanza fa temere anche per altre persone, tra le quali proprio il sindaco.
Il Comune di Rogliano, invece di dire la verità ai cittadini, ha continuato a mentire ancora per molte ore, lamentndosi addirittura della nostra attenzione sul caso. Abbiamo posto, a questo punto, quattro semplicissime domande al sindaco.
SANTO STEFANO DI ROGLIANO
Ma non è finita qui, perché a pochissimi chilometri da Rogliano, anzi praticamente attaccato al centro del paese, c’è il comune di Santo Stefano di Rogliano, dove si sono registrati già due casi positivi accertati. Un militare 25enne del 1° Reggimento bersaglieri dell’Esercito Italiano di stanza alle Casermette di Cosenza e consigliere comunale del paese e suo padre. Il giovane, ricoverato insieme al padre e sottoposto alle terapie somministrate dai sanitari del reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale di Cosenza, era assente dal servizio dallo scorso 6 marzo perché accusava sintomi influenzali con febbre ed era stato posto in riposo medico domiciliare. Le voci relative alla fonte del contagio anche in questo caso parlano di contatti con il Nord Italia. E riferiscono della positività di altre due persone di Terranova da Sibari legate da parentela – attraverso la moglie – al militare-consigliere comunale.
Per concludere, la Gazzetta del Sud ha rivelato che a Santo Stefano di Rogliano “sono risultati positive nelle ultime ore una bimba di un anno e la madre (la moglie e la figlia del militare positivo, ndr), mentre una terza persona è tenuta sotto osservazione”. Stamattina la “chiusura” dei due Comuni.









