Continua l’altalena di sentimenti per i cittadini di San Lucido ed oggi purtroppo prevale quello della paura nell’immediatezza delle notizie che tornano ad essere negative. San Lucido, purtroppo, continua ad essere il centro della Calabria più colpito dal virus con i suoi 49 casi complessivi.
Dopo la guarigione della giovane, dimessa nei giorni scorsi dall’ospedale di Cosenza, le notizie degli ultimi due giorni tornano ad essere preoccupanti non solo per il numero dei tamponi eseguiti, 230, ma soprattutto per l’aumento di sette positivi ai quali è stato imposto l’isolamento domiciliare.
Non si conoscono con precisione i nomi di questi sette nuovi contagiati ma da notizie che ci sono arrivate in redazione sembra appartengano o siano collaterali al ceppo familiare che tanta disgrazia, purtroppo, ha causato a San Lucido.
Su questo ora vogliamo fare una riflessione che proponiamo a tutti i nostri lettori, anche quelli che non sono residenti a San Lucido. Giorni fa abbiamo invitato a tralasciare i vari post su Facebook con commenti a dir poco fuori luogo ed anche a non inviarci lettere chiaramente denigratorie nei confronti di alcuni gruppi cittadini: non le abbiamo pubblicate, e spesso non abbiamo neanche risposto alle provocazioni.
Oggi però è giunto il momento di fare chiarezza e soprattutto di portare al centro della discussione – se discussione ci deve essere – la situazione drammatica in cui vivono i cittadini di San Lucido che da oltre tre settimane si trovano chiusi a casa. E ai sanlucidani non fa per niente bene leggere quanto hanno scritto e scrivono parenti ed amici vicini al famoso ceppo familiare che ha contagiato tante persone ed ha provocato la morte di ben quattro cittadini di San Lucido. No carissimi, così non va!
Va bene la solidarietà per quanto vi sta succedendo, va bene il dolore per la morte che avete subito, ma si ha l’impressione che vogliate scaricare tutta questa tragedia su chi commenta e giudica, forse qualcuno anche in modo irrispettoso, ma tanti con paura ed apprensione per un futuro ancora tutto da decifrare.
Noi abbiamo ricostruito tempo fa quello che è potuto succedere (http://www.iacchite.blog/coronavirus-il-focolaio-di-san-lucido-il-parente-di-bergamo-e-i-suoi-legami-col-centrodestra/), in privato qualcuno dei partecipanti a questa famosa festa o riunione che sia stata, ci ha confermato il tutto, ma voi vi siete ostinati a smentire quello che ora i tamponi stanno confermando. Perché attraverso il virus c’è poco da fare: tutti i nodi vengono al pettine e tutti i nomi, uno per uno, escono fuori. Del resto, una situazione simile la stanno vivendo anche a Rogliano.
Ma che colpa possono avere i cittadini di San Lucido se un positivo, oggi in isolamento obbligatorio, nella giornata in cui era atteso il risultato del tampone è andato in giro a fare la spesa in più negozi? L’hanno visto in tanti e a San Lucido tutti conoscono tutti…
Che senso ha scrivere “siate umani che oggi è toccato a noi e domani può succedere a voi“? Se vi sono, oltre ai morti ed ai ricoverati, 40 persone in isolamento obbligatorio la colpa non può essere dei cittadini chiusi dentro casa dal 17 marzo.
Prendete esempio dal paziente 1 di San Lucido, che per prima cosa che ha chiesto scusa a tutto il paese per il disagio creato e lo ha fatto quando ancora era il primo ed unico contagiato .
Allora, se proprio non vi va di chiedere scusa, almeno abbiate rispetto delle migliaia di sanlucidani che sono chiusi dentro e rispettano le regole imposte, riflettete su quanto successo, e soprattutto tacete: non si tratta di buttarvi la croce addosso ma qualcuno dovrebbe fare un serio esame di coscienza. Forza San Lucido. Sempre.