Coronavirus, Fase 2. Calabria, Conte: “Ordinanza a tutti gli effetti illegittima”

“Non sono ammesse e non sono possibili iniziative autonome e improvvide di singoli enti locali che siano in contrasto col Dpcm per quanto riguarda la Fase 2 ma ci sarà un piano basato su rilevazioni scientifiche”.

Il premier Conte bacchetta le Regioni (la Calabria in prima linea, purtroppo…) durante l’informativa tenuta questa mattina alla Camera dei Deputati. Il dialogo con i governatori si fa sempre più aspro dopo che le Regioni guidate dal centrodestra avevano chiesto maggiore autonomia nella gestione delle riaperture. “Qualsiasi ordinanza non in linea col decreto governativo e che comporti misure meno restrittive non solo non è possibile – ha confermato il premier – ma è da considerarsi a tutti gli effetti illegittima”. Un pugno nello stomaco a Salvini e ai suoi maldestri tentativi di mettersi contro il governo attraverso ordinanze grottesche come quella fatta firmare al primo “burattino” disponibile ovvero il presidente della Regione Calabria. Il ministro per gli Affari regionali Boccia ha minacciato diffide e impugnazioni delle ordinanze per chi non rispetterà il Dpcm.

«Ogni ordinanza regionale che attenui le prescrizioni è da considerarsi illegittima» ha ribadito il presidente del Consiglio Giuseppe Conte facendo notare che le modifiche locali dei decreti governativi sono consentite solo se prevedono ulteriori restrizioni sottolineando che fino a luglio è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale che, oltre i decreti-legge offre un’ulteriore copertura legislativa ai provvedimenti del Governo. Risposta diretta anche alla Calabria, che ieri aveva concesso la ripresa delle attività tra l’altro a bar, pizzerie e ristoranti all’aperto: «Iniziative improvvide», ha tagliato corto Conte ricordando che è previsto un cronoprogramma  per la ripresa delle attività economiche graduale e modellata sull’andamento dell’epidemia.

Non ha usato mezzi termini, dunque, il premier Conte per ribadire che la ripresa, l’apertura totale delle attività produttive, deve essere graduale per evitare che la Fase 2 coincida con una recrudescenza dei contagi per il Coronavirus. Non c’è spazio, dunque, per scelte autonome da parte delle Regioni. “Al termine delle due settimane (previste dal Dpcm del 4 maggio, ndr) – ha aggiunto Conte – avremo un quadro più chiaro e potremo procedere ad un ulteriore allentamento delle misure contenitive. Se nei prossimi giorni la curva dei contagi non dovesse crescere allenteremo ulteriormente le misure assicurando l’apertura in sicurezza del commercio al dettaglio, della ristorazione, e dei servizi alla persona. Ma bisogna ancora attendere”.