Coronavirus, l’Ordine dei Medici di Catanzaro: “Mancano mezzi di protezione”

Oliverio e Ciconte

“Dobbiamo con forza sottolineare che, ad oggi, non abbiamo strumenti di protezione utili ad affrontare un virus che appare veramente micidiale”. E’ quanto scrive il presidente dell’Ordine dei medici di Catanzaro, Vincenzo Ciconte, in un lettera al presidente della Regione, Jole Santelli, al commissario della sanita’ calabrese, Saverio Cotticelli, e al dirigente generale del Dipartimento regionale Tutela della Salute, Antonio Belcastro. Nella lettera Ciconte ricorda che in varie riunioni istituzionali ha evidenziato “la riduzione del contagio, sottolineando la necessita’ di ottemperare alle indicazioni delle autorita’, la protezione per i medici e il personale sanitario in prima linea dotandoli di kit di prima necessita’, considerato che gia’ allora mi giungevano notizie che tale materiale non fosse sufficiente e, in alcuni casi, mancante; rafforzare i posti di terapia intensiva in Calabria”.

Ciconte sostiene che “la presidente Santelli insieme all’unita’ di crisi, ai commissari straordinari, hanno individuato, ad onor del vero, i posti letto necessari nei presidi ospedalieri e all’Universita’. Siamo fortemente preoccupati, pero’, per i tempi annunciati dalla presidente sull’arrivo dei presidi per la respirazione, che sono veramente troppo lunghi (45 giorni). Nonostante le rassicurazioni avute dal Dipartimento – prosegue il presidente dell’Ordine dei medici di Catanzaro – dobbiamo con forza sottolineare che, ad oggi, non abbiamo strumenti di protezione utili ad affrontare un virus che appare veramente micidiale”. Da qui l’invito “con forza” di Ciconte a “tutti gli organi istituzionali preposti, a intervenire in tempi brevissimi affinche’ siano assicurati i presidi necessari per i medici che sono in prima linea, con spirito di abnegazione, a combattere contro questa pandemia, e le tecnologie adeguate a sostenere l’eventuale impatto di numeri piu’ consistenti”. Ciconte, infine, invita “fortemente la presidente Jole Santelli di mettere i tre esperti nominati nella task force, nelle condizioni di lavorare speditamente all’adozione di misure adeguate per la protezione della Calabria in questo frangente, perche’ non c’e’ tempo”. (AGI)