Corruzione alla rendese: il piano di Granata, Munno e Ponzio

Ci era stato chiesto di non scrivere ancora, ma non ne siamo capaci, ci dispiace.
Torniamo ancora una volta a parlare di Granata l’imbroglione, il presidente incompatibile del Consorzio Valle Crati.
C’è stato un attentato-bufala, come lo abbiamo ribattezzato noi, ancora il processo non è neppure iniziato, eppure, lui sin dall’inizio ha continuato a vantarsi di aver subito un attentato. Sottolineiamo “vantare” perché nel suo rango funziona così.

Per ipotesi, ti fai incendiare la macchina o te la incendi da solo e poi diventi la vittima. Sempre per ipotesi, assurda tra l’altro, il tutto qualcuno lo aveva collegato alla mafia che gli ruota intorno, ma non per la spazzatura o per il sistema di depurazione, bensì per ciò che da sempre accomuna lui alla politica. Ma questa è un’altra storia.

Maximiliano Granata
Maximiliano Granata

Oggi abbiamo deciso di portare alla luce solo le prove, tangibili, di manovre poste in essere da questo imbroglione, sedicente presidente del Consorzio Valle Crati.

Ora, dopo aver letto a tutti la delibera numero 6 del 1.2.2016 (aggiungiamo che probabilmente sono stati costretti a pubblicarla online, sintomo che qualcosa anche tra le mura del Consorzio è già cambiata. “Andata senza ritorno”, tanto per citare Giusy Ferreri) vi proponiamo una nostra visione, per ora leggendaria. E premettiamo che potrebbe solo essere un nostro sogno (un incubo per altri…).
Alle ultime elezioni politiche, amministrative e infine regionali, il grande mascalzone di Granata fece delle “promesse” che poi non poté mantenere. Promesse a persone magari sbagliate, prive di ogni scrupolo, che successivamente iniziarono a tampinarlo rinfacciandogli qualcosa, qualche favore…
Lui, il grande Macchinatore (almeno crede di esserlo…, per noi tutti rimarrà sempre un povero illusionista), decide a questo punto tra se e se di provare a gestire l’intero pacchetto, senza interpellare il sindaco Occhiuto (tanto sapevamo tutti la fine che avrebbe fatto), e si rivolge ai Buoni (si fa per dire) della politica.

Immaginiamo sempre il gruppetto dei Cinghialotti.
Ricordate Pino Munno? Quell’ ex assessore di Rende, quello del buco milionario, quello intrallazzato con Lanzino, Di Puppo, Rende Servizi Srl e la ditta del cugino esperto in somme urgenze. Sì, proprio quello di cui si erano interessate anche la DDA di Catanzaro, una Commissione d’accesso antimafia e tanto altro…

Ma torniamo sull’illusionista mangiatutto di Granata, diventato ora compagno di buffet anche di Pino Munno (ha trovato forse la sua forma… giustamente con chi poteva sedersi a tavola?) nelle faraoniche cene consumate nella sua grande villa residenziale, con annessa piscina olimpionica, Range Rover e canotto ormeggiato in giardino.
A loro due si aggiunge presto anche Gianfranco Ponzio, detto il Cinghialotto, la versione Cinese per intenderci. I tre, messi insieme, sono riusciti a mettere d’accordo tutti i “delinquenti” della matassa e loro ci vivono al centro.

Gianfranco Ponzio, detto il cinghialotto
Gianfranco Ponzio, detto il cinghialotto

Granata, dopo aver studiato a tavolino il falso attentato e dopo aver fatto in modo di far ricadere le colpe su un povero operaio, si accorge di non poter più promettere nulla per le prossime elezioni (imminenti tra l’altro) e decide di replicare il progetto MUNNO-PONZIO.

Nasce così la società in House del Consorzio Valle Crati, la controllata per eccellenza di Granata, il leggendario marito della giudicessa Lucia Angela Marletta (oggi tra l’altro sottoposto ad indagini: non avremmo potuto dirlo e chiediamo scusa in anticipo).

La Meridiem SRL

SRL, sì, l’avevamo già annunciato! Poi non dite che non eravate stati avvisati.

L’oggetto sociale della MERIDIEM è così sintetizzato: ATTIVITA’ DI GESTIONE AMMINISTRATIVA E FINANZIARIA DELLE RETI, IMPIANTI ED ALTRE DOTAZIONI PATRIMONIALI STRUMENTALI ALL’ ESERCIZIO DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI;

A TAL FINE LA SOCIETA’ PUO’ RENDERSI CONFERITARIA DELLE RETI, DEGLI IMPIANTI E DELLE ALTRE DOTAZIONI PATRIMONIALI FUNZIONALI… RECUPERO, AL TRATTAMENTO ED ALLO SMALTIMENTO, ANCHE A MEZZO DI INCENERIMENTO CON TERMOVALORIZZAZIONE, DI QUALUNQUE GENERE DI RIFIUTO…

Questa invece la riportiamo solo perché interessa direttamente al mitico GRANATA (non è riferita al donnaiolo de noantri…):
SVOLGERE AZIONI PROMOZIONALI E PUBBLICITARIE RIVOLTE AL MERCATO ITALIANO ED ESTERO, ATTRAVERSO FIERE, MOSTRE, CONVEGNI ED OGNI ALTRA MANIFESTAZIONE NEI SETTORI IN CUI OPERA LA SOCIETA’.

Alfonso Gallo
Alfonso Gallo

Detto ciò, facciamoci fuori Gallo (Alfonso e la sua GE.KO, che ancora una volta ha deciso di andare incontro agli operai anticipando i soldi di un altro stipendio, soldi che lui non vedrà più.
L’intero pacchetto lo vuole Granata per finanziare, politicamente intendiamo, con voti, promesse elettorali, e scambio di voti, la sua campagna elettorale e della sua lista LA SVOLTA.
Gestire i dipendenti dell’ormai GE.KO. in discesa, magari assumendoli direttamente in una SRL priva di forza economica e senza alcun rispetto delle norme pubbliche (perché lui ormai vede tutto privato…)
Tutti i nodi vengono sempre al pettine: un magistrato sotto esame, un presidente incompatibile con rapporti extra (intendiamo lavorativi, con persone sbagliate), un ex assessore pluriindagato, un sindaco colluso con la mafia (il “pentito” Manna per chi non lo avesse capito) e un Cinghialotto con cui dividere la pappatoia (PONZIO, che forse marcia anche lui alle spalle dei Cinghiali veri e propri, perché loro di questo ancora non sanno nulla…).
Ora che finalmente le procure hanno deciso di fare qualcosa, per dare un segnale di legalità anche sulla nostra città, è giunto il tempo del “si salvi chi può…”.
Ma per tornare alla Ferreri consigliamo a tutti volentieri di volare dritti fino ad Hong Kong…

Lì non vi prenderà nessuno e soprattutto non vi vedremo più neanche noi…