Neonata morta a Cosenza: Giovanna Leonetti fermata per omicidio volontario aggravato

Nella nottata appena trascorsa, Giovanna Leonetti, la mamma di Marianna, la neonata di 6 mesi soffocata con un cuscino premuto sul viso, è stata raggiunta da un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dal pm della Procura ed eseguito dai carabinieri del capoluogo Bruzio. L’ipotesi di reato è omicidio volontario aggravato.

La donna, una biologa 37enne che lavora in un laboratorio di analisi cliniche, è dunque accusata dell’omicidio volontario della figlioletta che, dai primi riscontri, sarebbe morta a seguito del soffocamento provocatole dalla pressione sul viso di un cuscino. Naturalmente, sulle cause del decesso della bimba gli inquirenti mantengono ancora il dovuto riserbo.

omicidio-cosenza-marianna-luberto-7-mesi-01

Già ieri, difatti, gli uomini della scientifica hanno passato al setaccio l’appartamento della famiglia, al primo piano della centralissima via Molinella, una traversa di corso Mazzini, a due passi da piazza Kennedy, alla ricerca di ogni traccia ed indizio utile per ricostruire la dinamica dell’accaduto.

Sarebbe stato, dunque, il padre di Marianna, Francesco Luberto, avvocato cosentino, a scoprire quanto accaduto e ad allertare i soccorsi. Al suo rientro a casa Luberto avrebbe trovato la moglie Giovanna accasciata su una poltrona per un malore e con a fianco dei barbiturici, e la bimba: allertati subito i sanitari del 118 hanno praticato i primi interventi sulla piccola che poi è giunta esanime al pronto soccorso dell’ospedale cittadino.

Accompagnata nel nosocomio anche la mamma, quest’ultima è stata ascoltata dagli inquirenti ma senza risposte chiare per il suo stato di shock e poi sottoposta ad una lavanda gastrica per poi essere piantonata dai carabinieri fino all’emissione del decreto di fermo.

Gli investigatori hanno lungamente ascoltato anche il papà di Marianna, la nonna e la badante che vivono al piano superiore della stessa palazzina.