Cosenza 2016: Carletto, il baronetto di Calabria

Oggi è il suo giorno. Carletto vola a Roma per conferire con il suo datore di lavoro: il ministro Orlando. Colui il quale ha diritto di vita o di morte (politica) su tutti i componenti della sua corrente.

Un uomo fidato di Renzi, il ministro della Giustizia, a cui ha delegato la gestione dell’incapacità dei dirigenti del Pd calabrese a trovare una sintesi per le candidature alle prossime amministrative in Calabria, in primis a Cosenza.

Tutto è pronto per far coddrari u pinnulu agli iscritti, ai pezzotti, ai capibastone del PD locale. Come andiamo dicendo da mesi, in solitudine, le PRIMARIE A COSENZA NON SI FARANNO. Il candidato c’è: se vi sta bene è così, altrimenti quella è la porta.

Carletto Guccione
Carletto Guccione

Via uno, avanti un altro: dietro la porta del PD c’è oramai la fila di cinghiali, faine, iene, avvoltoi e tutta la fauna selvatica di questo mondo, pronta a subentrare a questo o a quel fuoriuscito. Non si preoccupano i rottamatori di perdere pezzi, perché nel partito della nazione, necessario per arginare Grillo, c’è posto per tutti. Tranne che per gli onesti e i coerenti. Categorie difficili da trovare in politica.

Sono ammessi solo voltagabbana, opportunisti, ipocriti, falsi e truffatori vari. Per cui non c’è nessun problema. Non piange nessuno se ad esempio un Cipparrone o un Sacco, se ne vanno voltando le spalle al PD. L’importante è chiudere questa buffonata delle primarie e del candidato a Cosenza. Pratica che è già chiusa da mesi, ma tutti giocano al rimpiattino. Oggi si fa la storia. Di Carletto si intende. E non sarà certo lui quello che ammunta tuttu, solo per orgoglio politico. Cosa che tra l’altro non gli appartiene. Si è sempre saputo vendere bene.

Ho avuto già modo di scrivere che l’ultima parola su Cosenza spetta a Carletto, che oggi se leccherà bene e si prostrerà come di dovere, potrebbe essere incoronato baronetto di Calabria.

C’è solo da mettersi d’accordo, come diciamo da tempo, su cosa offrire a Carletto. Una suo rientro in giunta sempre complicarsi per via dall’enorme mole di comunicati, che ogni giorno lo staff di Carletto produce contro Oliverio.

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All’oggi pare che Carletto non si sia accorto che è cambiato il presidente, infatti, fa la stessa opposizione che faceva a Scopelliti. Puntuale e precisa. Non risparmia critiche e consigli a quel Palla Palla di Oliverio che ancora non ha capito che così facendo non arriva a questa estate.

Una possibile proposta che potrebbe accontentare Carletto, è la promessa di un posto di rilievo per il futuro. Firmato e garantito dal ministro Orlando. Anche se non escludo del tutto il suo ritorno in giunta.

Oliverio potrebbe abbassare la cresta, viste le pressioni da parte di Minniti e company. Da escludersi categoricamente la collocazione in una eventuale giunta a guida Presta, di suoi uomini in giunta.

Presta è stato chiaro, non cede a lottizzazioni. Non vuole neanche sentirne parlare. Per cui su questo non si contratta. Devono rassegnarsi i fiduciari di Carlo che sicuramente saranno collocati altrove. Bisogna accontentarsi in tempi di riposizionamenti politici. La fila è lunga. E i posti sono pochi.

Carlo lo sa che per quanto è stato bravo a giocarsela fino all’ultimo secondo, pari quasi al suo mentore Nicola, non può tirare la corda più di tanto. Pena un calcio in culo e buona giornata. La sua bella figura l’ha fatta, e la sua battaglia l’ha vinta. Certo, non può accontentare tutti, anche perché prima degli amici e dei compagni viene lui stesso, ma questo non è un problema: saprà come accontentare i delusi.

Oggi il ministro lo presenterà ai pezzotti nazionali, tesserà le sue lodi a Renzi, e si vanterà della sua affidabilità e della sua fedeltà. Dirà che è l’unico su cui si può fare affidamento. Lo farà sentire un star, e questo basterà a Carletto per entrare definitivamente e per un bel po’ nel firmamento che conta del PD.

GdD