Cosenza 2016, Enzo Paolini: il vecchio che avanza

Nel 2011 Enzo Paolini era quasi riuscito a convincere Peppe Scopelliti e Tonino il Cinghiale che lui poteva essere il candidato ideale del centrodestra a Cosenza. Poi però ebbe la meglio Occhiuto e il tenero Enzo gli fece da rivale ingenuamente, dall’altra parte, non avendo capito che l’asse Cinghiale-Madame Fifì-Nicola Adamo aveva deciso di silurarlo.

Eppure, Paolini aveva già preso sonore fregature. Alla fine degli anni Novanta Mancini il Vecchio gli aveva prospettato addirittura l’inserimento del suo nome nel “listino” salvo poi preferirgli Giacometto. E poi gli aveva preferito persino Eva Catizone da sindaco. Insomma, una carriera politica di delusioni continue…

Oggi, che si avvicina ai sessant’anni, Paolini è dentro una campagna elettorale ancora più difficile, dove ancora una volta gli è stato preferito qualcuno (addirittura Lucio Presta prima di Guccione) ma almeno ha il Cinghiale dalla sua parte. E dove la sua grande “speranza” è questa qui: che il soggetto da premiare sia proprio lui come lo era stato Occhiuto 5 anni fa… Una sorta di utopia che però gli basta per andare “alla guerra”. Tanto, per sua fortuna, i soldi non gli mancano. E velleità e ambizioni nemmeno.

Enzo Paolini e Mario Occhiuto
Enzo Paolini e Mario Occhiuto

In questi 5 anni, Paolini dice di aver fatto opposizione ma, in tutta sincerità, se ne sono accorti in pochi. La verità è che il tenero Enzo, una volta “trombato” (e lui in questo è ormai uno specialista…), ha capito che con Occhiuto doveva siglare un patto e così è stato.

Certo, qualche volta si sono accapigliati quasi davvero ed è proprio grazie a quelle occasioni che, attraverso le loro dichiarazioni, siamo in grado di capire qualcosa in più.

Leggete questa dichiarazione di Mario Occhiuto nella quale Paolini non è nominato direttamente ma aleggia…

“… Quando governavano la città non hanno pensato ad altro che ad acquisire terreni in prossimità di aree di sviluppo (vedi Ponte di Calatrava), con gli amici alla Regione e nelle ASL, continuano ancora oggi a “sbancare” la sanità a spese dei poveri ammalati e dei medici, avevano creato un sistema di caporalato per sfruttare i poveri lavoratori delle cooperative utilizzando i prepotenti e candidandoli pure nelle liste elettorali… Questa è sinistra? No, questa è la sinistra al potere a Cosenza, una sinistra consumata e di falsi moralisti, ipocrita e borghese, distaccata dalle persone e agganciata ai gruppi trasversali, politici, affaristici e che non rappresenta i suoi veri ideali. La vera sinistra lavora con noi, e sarà sempre al nostro fianco…“.

Ora, al netto della facile ironia sui rapporti tra Mario Occhiuto ed Enza Bruno Bossio e sulla gestione delle cooperative da parte del sindaco, in quanto scriveva qualche mese fa ci sono molti spunti per aprire gli occhi.

Passiamo a Paolini, che un anno fa, dopo aver subito l’attentato alla sede del PSE, dichiarava testualmente.

“La matrice è senz’altro intimidatoria e politica, non nascondiamoci dietro un dito visto che una settimana fa è avvenuta un’intimidazione grave nei confronti di Giuseppe Mazzuca e della sua famiglia. Il procuratore Granieri ha registrato la nostra denuncia e si è riservato di raccordarsi con le autorità inquirenti”

«Chi ha fatto ciò – ha aggiunto Paolini – ha chiaramente inteso colpire noi consiglieri di minoranza che da anni denunciamo gli illeciti di questa amministrazione, da piazza Bilotti alle pavimentazioni, dalla scorta del Sindaco ai debiti fuori bilancio».

Insomma, Occhiuto accusa Paolini senza nominarlo e Paolini accusa Occhiuto senza farne il nome ma ci dev’essere per forza qualcosa di “vero” nelle loro dichiarazioni.

Epperò, neanche troppo tempo fa, il 24 ottobre 2015, Occhiuto e Paolini votano insieme in consiglio comunale un documento sulla sanità. Enzo, a dire il vero, lo fa più per assecondare Oliverio e Madame Fifì che Occhiuto e perché spera ancora di essere il sindaco del centrosinistra. Fatto sta che fa incazzare anche i suoi fedelissimi.

Ecco cosa dichiarava Giovanni Cipparrone.

“Io vado via, approvano un documento politico contro Scura, omettendo di dire che la politica di Oliverio in questo primo anno non è stata una politica incisiva. Ha solo rimosso politici del PD locali (chiaro il riferimento a Carlo Guccione, ndr) dalla sua giunta facendo guerra al PD nazionale di Renzi. Occhiuto – Oliverio è un ottimo connubio… Si intravedono gli accordi di 5 anni fa ma questa volta alla luce del sole (questa volta il riferimento era ad Enza “Madame Fifì” Bruno Bossio, ndr). Peccato per me che ho creduto fino ad oggi nella candidatura di Enzo Paolini…”.

Poi, chiaramente, le cose sono cambiate.

Di conseguenza, senza parteggiare per l’uno o per l’altro (e ce ne guarderemmo bene perchè, a nostro avviso, i politici sono tutti uguali), la sensazione, già quando litigavano, è che ci si trovasse davanti a diatribe quasi montate ad arte per ottenere un po’ di attenzione su di loro. Entrambi maneggiano parecchi denari (forse in questo Paolini è più lungimirante di Occhiuto) e hanno messo le mani sulla città in maniera spregiudicata. Si accusavano a vicenda, è vero, ma mentre lo facevano, qualcuno non ha dimenticato che il sindaco Occhiuto, nello scegliere i settori della città dove realizzare le zone franche urbane, ha inserito anche Gergeri.

E qui casca l’asino. In città girano molte voci sul fatto che Paolini possa avere interessi su una serie di terreni di Gergeri, che sarà il nuovo sito dove far calare le colate di cemento dei palazzinari.

I terreni non sono di sua proprietà ma potrebbero essere di persone riconducibili alla sua famiglia.

Paolini ha gongolato per la “incoronazione” da parte del Cinghiale e si è ringalluzzito così tanto che è convinto di realizzare finalmente tutto quello che desidera da anni.

Fesso sì ma stupido no… In una parola sola: il vecchio che avanza.