Cosenza 2016, la “mossa” del Cinghiale

Arrogante, pieno di se, apparanzato, pieno di soldi e di potere, borioso… Al Cinghiale, al secolo Tonino Gentile, potremmo abbinare centinaia di aggettivi simili. Lui non si scompone di una virgola, sicuro com’è dei fatti suoi. E di quelli degli altri.

Ieri ha rilasciato un’intervista ad “Affari Italiani” a proposito del suo ennesimo cambio di casacca che lo porterà alla corte di Verdini. Il Cinghiale non dice mai la verità, anche quando apparentemente smentisce categoricamente.

Non dice mai né sì e né no perché sta aspettando che succeda qualcosa e sa bene che tutta la Calabria, in questo periodo, vive una fase di stallo. In attesa che intervenga la magistratura. E lui, di queste cose, non solo ne sa, ma le determina insieme a qualche altro che in questo momento è al governo come lui e con il quale ha stretto uno squallido patto di potere.

Leggiamo insieme qualche passo dell’intervista.

Mi scusi, ma quando Verdini dice che un sottosegretario passerà con Ala, in molti hanno pensato a lei. No?
“Forse lui pensava a Lotti”.

Luca Lotti?
“Sì, lo dico con ironia, perché devono pensare a me (ride)”.

“Sia chiaro, io sono amico di Verdini da vent’anni, ma la politica è un’altra cosa. E né mai Verdini mi ha chiesto queste cose perché non lo poteva manco né chiedere né pretendere”.

“Che cos’è il gruppo Ala? Un uccello?”.

Sì, un uccello. Un gabbiano dal volo pulito e leggero, come spesso ama definirsi il Cinghiale…

Tonino Gentile è talmente sicuro di se che non si preoccupa di prendere per il culo Luca Lotti, uno dei fedelissimi di Renzi e non si cura neanche di quel Verdini dal quale sa benissimo che andrà appena mollerà Alfano.

Lui, il Cinghiale, è così avanti da non preoccuparsi di nulla se non del suo immenso e sporco potere. Ed è per questo che quanto accadrà “giudiziariamente” in Calabria non solo non lo preoccupa ma lo “carica” ancora di più. Perché alcuni suoi storici “nemici” come Sandro, Orlandino e Mario potrebbero essere “eliminati” proprio in questo modo. E lui potrà continuare a sguazzare. Ancora più impunito di prima. Che schifo!