Da un po’ di tempo a questa parte le montagne di munnizza sparse per la città non fanno più notizia. Succede quello che succede sempre quando un “fenomeno”, sociale o naturale, si ripete quotidianamente allo stesso modo e per lungo tempo: ci si abitua. Ecco, i cosentini – da mesi esasperati per l’emergenza rifiuti – si sono di nuovo abituati ai cumuli di spazzatura “seminata” in ogni angolo della città. “Ara munnizza iettata davanti l’asilo“, non ci fa più caso nessuno. Si cammina a zig zag per le vie della città nel vano tentativo di evitare ogni genere di fetenzia presente sui marciapiedi, tappandosi il naso, inoltre, davanti i tanti ammassi di “tal quale”, in perenne fermentazione, che fanno da cornice ad interi isolati, rassegnati a questo disdicevole visione. Anche perché protestare non serve più, tanto qui non ti ascolta nessuno.
Sono mesi che da tutti i quartieri cittadini arrivano puntualmente ogni giorno decine di segnalazioni di luoghi pubblici trasformati in mini discariche con annessa colonia di ratti. Una situazione che pregiudica, e non poco, la salute pubblica. E le risposte, da parte dell’amministrazione Occhiuto, sono sempre le stesse: la colpa non è mia ma di chi mi ha preceduto. Lui non c’entra mai, è sempre colpa di qualcun altro. Ma il sogno è finito e la gente si è svegliata: in tanti hanno capito che la grave situazione dei rifiuti è vincolata, purtroppo, al dissesto finanziario del Comune. Le risorse destinate al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti sono di fatto ingarbugliate nella matassa del dissesto. Se mai si sbroglierà questa matassa ce lo diranno i commissari. Nel mentre i rifiuti, non più differenziati e non certo per colpa del cittadino che non può mica tenersi in casa per settimane l’organico o l’indifferenziata, continueranno a stazionare per le strade, davanti l’ospedale, le scuole, gli asili, le attività commerciali.
Cosenza è oramai una pattumiera a cielo aperto. Una città sporca, senza un briciolo di decoro. Una città ferita nell’orgoglio e nella dignità. Una città umiliata da una classe politica ladrona impegnata solo a tutelare i propri interessi personali, e incapace di risolvere i problemi collettivi. Gli stessi politici che molti cosentini hanno premiato con il voto il 26 gennaio scorso. Si vede che a qualcuno piace il loro modo di amministrare!
A chi tocca risolvere il problema non è dato sapere. Dove trovare il denaro per sbloccare la situazione non si è capito. L’unica cosa chiara all’oggi è che “l’emergenza munnizza” continuerà ancora per molto, e che di Cosenza, ora che i soliti politici hanno di nuovo messo il culo sulla poltrona da consigliere regionale, non gliene frega niente a nessuno. E se così è lo capiremo presto dalle iniziative che la Santelli promuoverà per far fronte a questa emergenza. Nel mentre si attendono i tempi della politica (proclamazione degli eletti, giunta regionale) l’unica cosa che possiamo fare è quella di continuare a fare finta di non vedere più la spazzatura sparsa per la città. Come si dice: occhio non vede, cuore non duole. E il problema, se ci aggiungi una molletta per tapparti il naso, è risolto.