Cosenza, consiglio comunale: 19 milioni di euro alle ditte amiche con l’aiuto di Ambrogio

Al peggio non c’è mai fine che nel caso di specie che stiamo per trattare, si potrebbe tradurre così: alla svendita della propria dignità per alcuni consiglieri comunali di opposizione non c’è mai fine. Ed è il caso di Marco Ambrogio, il più infame dei traditori politici. Traditore del mandato che gli elettori gli hanno conferito, traditore del proprio partito che già di suo è un partito di traditori, traditore della propria identità e dignità politica, traditore della legalità e dell’onestà. Un Giuda politico il cui unico scopo è quello di arraffare il più possibile prima che la baracca salti.

Ambrogio, sostenuto da Morcavallo, Malizia e Morrone, ancora una volta salvano la maggioranza di Occhiuto nel consiglio comunale di questa mattina, garantendo, con la loro presenza, il numero legale: presenti 13 consiglieri di maggioranza e 4 di opposizione. All’ordine del giorno un punto importantissimo che ci fa capire, qualora ce ne fosse bisogno, il saccheggio di fine Impero che la cricca occhiutiana sta ponendo in essere.

Il punto che grazie a Marco Ambrogio è stato approvato dice questo: si autorizza una anticipazione di cassa, pari a 19 milioni di euro da chiedere in prestito a diversi istituti di credito (l’ennesimo debito), per il pagamento delle ditte che hanno operato per conto del Comune nel biennio 2107/18.

Ora, il primo punto da analizzare è questo: in due anni il Comune ha speso 19 milioni di euro per pubblici lavori. E allora la domanda sorge spontanea: di quali lavori si tratta? Perché le opere principali di cui tanto si vanta il sindaco plurindagato Occhiuto, tipo piazza Fera, Calatrava, il Planetario, sono state già pagate o finanziate. Almeno così ha sempre detto Occhiuto. Quindi, questi 19 milioni di euro per cosa sono serviti? Si può avere un elenco delle opere o degli interventi effettuati da queste ditte? Giusto per capire e per onorare la trasparenza dovuta ai cittadini. Magari se ne potrebbe interessare proprio Marco Ambrogio raccogliendo tutti i “dati” relativi alle spese di questi 19 milioni di euro, rendendoli pubblici. Un gesto che lo riappacificherebbe con la sua coscienza in primis, e poi con il resto del mondo. Oltre a smentire clamorosamente le nostre accuse di inciuciaggio con gli intrallazzi di Occhiuto. Ma vedrete che non lo farà mai… perché è come diciamo noi.

Infatti questi 19 milioni di euro altro non sono che le solite determine di somma urgenza e cottimi fiduciari, incarichi, e regalie varie, alle ditte amiche.  Avete capito? In due anni, Occhiuto ha speso 19 milioni di euro per lavori che nessuno vede, tipo: tombini stippati, alliccati i cemento, pittate varie, servizi fittizi, luci e lucine.

Tutto ciò non fa altro che confermare che il peculato, la truffa e il ladrocinio a Palazzo dei Bruzi non si è mai fermato, sempre grazie alle coperture offerte dalla procura di Cosenza. Tant’è che l’elenco dei “beneficiari” di questi pagamenti, è segreto. Nessuno lo può vedere. Se non fosse così che senso avrebbe tenerlo segreto?

In tutto questo figuriamoci se uno come Marco Ambrogio si mette a ficcare il naso negli affari della masso/mafia cosentina. Lui deve solo eseguire gli ordini che di volta in volta gli vengono impartiti, in cambio di qualche briciola. E questo, da buon cagnolino, fa.

Avete capito adesso cari cosentini come ha funzionato fino ad ora il Comune? Ora capite come ha fatto Occhiuto a cacciarsi i debiti? Se in soli due anni ha speso per le ditte amiche quasi 20 milioni di euro, per lavori che nessuno può vedere, pensate negli altri sei quanti milioni sono spariti…

Per smentirci ci vuole poco: basta pubblicare l’elenco dei beneficiari di questi 19milioni di euro, che finiranno ad aumentare i debiti dei cosentini nei confronti delle banche (tanto ad Occhiuto che gli frega), e le opere che hanno costruito, così tutti possono vedere e capire. Ma secondo voi Occhiuto risponderà?

P.S: quello che non capiamo è come mai ancora il Pd calabrese non ha sbattuto fuori dal partito uno come Marco Ambrogio.