Cosenza corrotta: nessuna rivalità tra Bruni e Luberto

Dagli uffici della DDA di Catanzaro, qualcuno vuole farci sapere che le cose non stanno come diciamo noi. Cioè che qualche manina pesante ha tirato via dal faldone dell’inchiesta sul voto di scambio politico/mafioso a Cosenza e provincia, le parti in cui molti politici, tra i quali Occhiuto, Manna, Paolini e Magorno, sono chiamati in causa da diversi pentiti di ‘ndrangheta.

A detta di questo “qualcuno” che  si è preso la briga di farci “recapitare” le sue considerazioni, l’ufficio dei PM della DDA continua a lavorare alacremente all’inchiesta sul voto di scambio politico/mafioso a Cosenza. Nessuno ha insabbiato niente. Nessuna forza massonica/mafiosa ostacola il loro lavoro, né nessun potere forte  ha ordinato di fermare tutto.

Questo genere di notizie, a detta sua, sono solo nostre fantasie. Non ci sono pezzotti dei servizi, né talpe, che lavorano per ingarbugliare la matassa. L’ufficio va avanti per la sua strada, come è costume e dovere della procura e degli uomini e delle donne che lo compongono.

Dunque, secondo questo qualcuno, abbiamo diffuso un allarmismo ingiustificato. Con notevole danno al lavoro investigativo e all’immagine di bravi magistrati che nel loro lavoro ci mettono il cuore e l’anima. Sacrificando anche affetti e vita privata per amor di Giustizia.

Non esiste neanche nessuna rivalità, così come abbiamo più volte scritto, tra il dottor Luberto e il dottor Bruni. Qualche screzio d’ufficio, com’è normale in tutti i posti di lavoro. Discussioni che non inficiano il lavoro. In procura ci si confronta. E’ la base principale per la buona riuscita di una indagine. Lo scambio di informazioni, quando si lavora su inchieste che coinvolgono certo ceto politico, è vitale. Fondamentale.bruni-gratteri-copertina

Ma più di ogni altra cosa questo qualcuno ci tiene a dirci che il dottor Gratteri, magistrato responsabile ed integerrimo, non ha mai strappato le “carte in faccia” a nessuno. Non è suo costume.

Il dottor Gratteri discute e si confronta con i suoi PM. Non ordina, semmai consiglia. E’ vero, dice il qualcuno, che c’è stato un serrato confronto tra il dottor Gratteri e il PM Bruni, ma tutto in relazione alla buona riuscita dell’inchiesta.

Nessuna richiesta di insabbiamento potrebbe mai essere recepita da Gratteri. Che, da ottimo investigatore qual è, basa le sue convinzioni, quando lavora su una inchiesta, su dati oggettivi e riscontri concreti, e non sul “sentito dire” o su verità storiche. E’ così che lavora da sempre il dottor Gratteri. Quelle che cercano sono le “verità giudiziarie”, non le chiacchiere da bar. Ed è su questo che stanno lavorando.

A riprova di quello che dice, il qualcuno, porta in dote una notizia che in questi giorni gira anche in molte redazioni giornalistiche. Una indiscrezione che non può essere pubblicata, ma come sanno i direttori responsabili, i cronisti, risulta veritiera.

Dice che il PM Bruni, proprio su suggerimento del dottor Gratteri stia riverificando tutte le dichiarazioni dei pentiti per quel che riguarda il coinvolgimento di politici in loschi affari.

Quello che ha chiesto il dottor Gratteri, non è di insabbiare, ma produrre riscontri concreti e oggettivi alle dichiarazioni dei pentiti. Che è sinonimo di serietà in questo lavoro, non di “appattamento”. E così il dottor Bruni ha “riconvocato” tutti i pentiti per riascoltarli su quanto è a loro conoscenza sulla commistione tra i clan e la pubblica amministrazione. Il PM Bruni sta ricostruendo, attraverso anche il confronto delle dichiarazioni dei pentiti, questo aspetto. A partire dalla costituzione del clan dei “Bella Bella”, fino ai giorni nostri.michele editaIl periodo preso in esame è quello degli ultimi 10 anni: dal sistema Adamo/Cardinale Ambrogio/MadameFifì, al sistema Occhiuto/Potestio/Cucunato.

E per sottolineare la veridicità di quello che dice ci notizia di un forte movimento dei pentiti, in queste ultime settimane. Un via vai di pentiti che non è passato inosservato agli occhi attenti di questo qualcuno.

Bene. Non abbiamo nessun motivo per dubitare delle sue parole, dato che altre volte abbiamo interagito con questo qualcuno. E ci siamo sempre trovati bene.

Noi tifiamo affinché sia così. Speriamo vivamente che il dottor Gratteri e i suoi PM trovino al più presto quello che cercano, anche se non ci vuole molto. Questo va detto. Capisco lo zelo, ma per dimostrare la mafiosità dei politici che negli ultimi 10 anni hanno governato la città, non ci vuole la pistola fumante, né chissà quale sofisticata investigazione.

Basta individuare tutto il “contorno umano” che si muoveva e si muove attorno a loro, e porgli le giuste domande. E i riscontri arrivano come una slavina di montagna.

Comunque prendiamo atto di quanto ci giunge, e così come è giusto che sia ,ne diamo conto ai nostri lettori. Restiamo in attesa di capire se tutto questo è finalizzato alla ricerca della verità oppure è il solito tira oggi che viene domani. Come si dice a Cosenza: se è prena, figlia. Vedremo.

GdD